
venerdì 12/12/2025 • 06:00
L'11 dicembre 2025 la CEDU ha emesso una sentenza che condanna l'Italia per la violazione dell'art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo a causa della mancanza di sufficienti garanzie procedurali nelle procedure di accesso, ispezione e copia di documenti nelle sedi di diverse società a fini di accertamento fiscale. La Corte ha richiamato i principi già stabiliti nella sentenza Italgomme.
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La sentenza CEDU dell'11 dicembre 2025 emessa dalla Prima Sezione della Corte, esamina congiuntamente otto ricorsi, con il caso principale intitolato Agrisud 2014 S.R.L. Semplificata and Others v. Italy.
La questione al centro dei ricorsi
Le domande riguardavano le misure adottate da ufficiali o agenti dell'Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza , che prevedevano l'accesso e l'ispezione delle sedi aziendali, degli uffici registrati o dei locali utilizzati per attività professionali, nonché l'esame e la copia di registri contabili, libri sociali, fatture e altri documenti fiscali e contabili obbligatori.
Le società ricorrenti hanno lamentato che la legislazione nazionale (specificamente l'Articolo 52 § 1 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 633/1972 e/o l'Articolo 33 § 1 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 600/1973 ) conferiva alle autorità nazionali una discrezionalità eccessivamente ampia e illimitata . La doglianza principale era la mancanza di sufficienti garanzie procedurali in grado di proteggerle da abusi o arbitrarietà, in particolare l'assenza di una revisione giurisdizionale o indipendente ex ante e/o ex post delle misure contestate.
Il precedente cruciale: La Sentenza Italgomme
La Corte ha richiamato i principi g...
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Gaetano Murano
- Ufficiale della Guardia di FinanzaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

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