
giovedì 23/10/2025 • 09:24
Durante il question time alla Camera, si è discusso della possibilità di prorogare anche per il 2026 la rateizzazione del secondo acconto delle imposte sui redditi. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha precisato che, al momento, una proroga non è compatibile con le attuali esigenze di gettito. Resta, però, la possibilità di una rivalutazione della misura in prossimità della scadenza di novembre.
redazione Memento
Nel corso della seduta parlamentare del 22 ottobre 2025, si è acceso il dibattito sulla rateizzazione del secondo acconto delle imposte sui redditi da prevedere anche per il 2026. Il deputato Alberto Luigi Gusmeroli ha illustrato l’interrogazione n. 3-02260, sottolineando come la misura sia fondamentale per sostenere la liquidità delle piccole e medie imprese e delle famiglie italiane. Gusmeroli ha ricordato che la rateizzazione dell’acconto di novembre è inserita nella delega per la riforma fiscale ed è considerata imprescindibile per poter attuare la riduzione o l’abolizione della ritenuta d’acconto.
Nel suo intervento, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha chiarito che la rateizzazione è stata introdotta in extremis sia nel 2023 sia nel 2024, ma che ogni decisione in merito è stata sempre legata a valutazioni sulla sostenibilità degli effetti di cassa per lo Stato. Al momento, secondo quanto dichiarato dal Ministro, non esistono le condizioni per prorogare la misura, in quanto il posticipo del gettito non sarebbe compatibile con le previsioni di bilancio attuali. Tuttavia, Giorgetti ha lasciato aperta una porta, spiegando che la questione potrà essere rivalutata “in prossimità dell’acconto”, come già avvenuto negli anni precedenti.
Il deputato Gusmeroli, nella sua replica, ha ribadito la necessità di mantenere questa possibilità, sottolineando che “quasi la totalità delle attività economiche” ha usufruito della rateizzazione nel primo anno di applicazione, nonostante i limiti stringenti di fatturato. L’auspicio è che, anche per il 2026, il Governo possa intervenire, magari con un emendamento in manovra o con un comunicato del Ministero, per garantire la rateizzazione dell’acconto e dare così continuità alle misure di sostegno alla liquidità di imprese, artigiani e commercianti.
La discussione resta aperta e sarà oggetto di ulteriori approfondimenti in sede di approvazione della prossima legge di bilancio.
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