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sabato 18/10/2025 • 06:00

Fisco DECRETO MEF

Global minimum tax: pubblicato il modello di Comunicazione Rilevante

Il DM MEF 16 ottobre 2025 introduce la disciplina per la presentazione della “Comunicazione Rilevante” da parte di gruppi multinazionali e nazionali di grandi dimensioni. Il decreto stabilisce come va compilata la comunicazione secondo il nuovo modello, le tempistiche di invio all’Agenzia delle Entrate e le regole sullo scambio automatico di informazioni con le autorità estere.

di Rosario Bello - Avvocato tributarista

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  • Tempo di lettura 6 min.
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L’obiettivo del DM MEF 16 ottobre 2025 è quello di garantire una imposizione fiscale minima globale sulle grandi imprese multinazionali e sui gruppi nazionali di ampia scala, riducendo così lo spazio per pratiche di pianificazione fiscale aggressiva e garantendo equità e concorrenza leale nel mercato globale.

Contesto e finalità

Il decreto nasce per recepire la Direttiva (UE) 2022/2523, che stabilisce un quadro uniforme per assicurare che i profitti realizzati dai gruppi multinazionali e dai grandi gruppi nazionali siano sottoposti a una tassazione minima effettiva, secondo i principi internazionali condivisi. L’introduzione di queste regole è una risposta alle sfide poste dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione dell’economia, che hanno reso sempre più urgenti strumenti efficaci di contrasto all’erosione della base imponibile.

Il decreto si inserisce in una strategia più ampia che vede l’Italia protagonista nella lotta contro l’elusione fiscale e nella promozione della trasparenza fiscale. L’obiettivo è duplice: da un lato, assicurare che le grandi imprese contribuiscano equamente al gettito fiscale; dall’altro, creare un ambiente normativo stabile e prevedibile per le attività economiche internazionali.

Definizioni e soggetti interessati

Tra le novità più rilevanti vi sono le nuove definizioni operative, fondamentali per delimitare con precisione l’ambito di applicazione delle regole. Vengono introdotti concetti come Accordo Qualificato tra Autorità Competenti, Comunicazione Rilevante, Impresa Dichiarante, Impresa Designata e Impresa Locale Designata, ciascuno con ruoli e obblighi specifici nella catena della compliance.

  • l’Accordo Qualificato tra Autorità Competenti è un accordo tra autorità fiscali volto allo scambio automatico delle informazioni sulle comunicazioni fiscali;
  • la Comunicazione Rilevante è il documento centrale che deve essere presentato secondo un modello standardizzato allegato al decreto, contenente tutte le informazioni utili per la determinazione della base imponibile e dell’eventuale imposta dovuta;
  • l’Impresa Dichiarante è solitamente la controllante capogruppo, ma la normativa prevede la possibilità di delegare il compito a una Impresa Designata o, in particolari circostanze, a una Impresa Locale Designata.

Sono coinvolte tutte le imprese localizzate in Italia che fanno parte di gruppi multinazionali o nazionali di grandi dimensioni, nonché le entità apolidi costituite in base alle leggi italiane.

Obblighi di comunicazione

Tutte le imprese interessate devono presentare la Comunicazione Rilevante all’Agenzia delle Entrate a partire dall’esercizio che ha inizio il 31 dicembre 2023 o successivo. La comunicazione deve contenere dati e informazioni dettagliate sulla struttura del gruppo, sulla localizzazione delle entità e sulle modalità di calcolo dell’imposizione minima globale.

La Comunicazione Rilevante si compone di una sezione generale, che raccoglie i dati identificativi del gruppo e del soggetto dichiarante, e di una o più sezioni giurisdizionali, una per ciascun Paese o territorio in cui il gruppo opera. In queste sezioni vengono riportati dati contabili aggregati, i risultati delle metodologie di calcolo dell’imposizione minima, e le informazioni sulle eventuali esclusioni o regimi agevolativi applicabili.

Il decreto introduce anche la possibilità di adottare un regime di rendicontazione semplificata durante il periodo transitorio, facilitando la raccolta e la trasmissione dei dati per quei gruppi che si stanno adeguando alla nuova normativa.

Tempistiche e sanzioni

La trasmissione della Comunicazione Rilevante deve avvenire entro il quindicesimo mese successivo alla chiusura dell’esercizio di riferimento, con un termine esteso a diciotto mesi per il primo esercizio di applicazione. Il rispetto delle tempistiche è essenziale: la normativa prevede infatti sanzioni amministrative significative in caso di omessa, incompleta o tardiva presentazione della comunicazione.

Le sanzioni sono graduabili secondo la gravità delle violazioni e possono essere ridotte in caso di ravvedimento operoso, secondo le regole generali dell’ordinamento tributario italiano.

Scambio automatico di informazioni fiscali

Uno degli elementi di maggiore impatto del decreto è l’implementazione di un sistema di scambio automatico di informazioni tra l’Italia, gli altri Stati membri dell’Unione Europea e i Paesi terzi con cui esiste un Accordo Qualificato. Le informazioni devono essere trasmesse entro tre mesi dal termine di presentazione della comunicazione, e sono previste procedure dettagliate in caso di rettifiche, aggiornamenti o anomalie rilevate dalle autorità fiscali.

Questo sistema di scambio automatico rappresenta un potente strumento di contrasto all’elusione fiscale internazionale, favorendo la trasparenza tra le amministrazioni e permettendo una più efficace individuazione e tassazione dei profitti nei Paesi in cui sono effettivamente realizzati.

Procedure di rettifica e collaborazione internazionale

Il decreto disciplina anche le procedure attraverso cui le autorità fiscali possono richiedere rettifiche alle informazioni ricevute, sia in sede nazionale sia nell’ambito dello scambio internazionale. Sono previste regole chiare per garantire la cooperazione tra le amministrazioni fiscali, la tempestività degli aggiornamenti e la riservatezza dei dati trattati.

L’Agenzia delle Entrate ha il compito di gestire i flussi informativi, vigilare sulla correttezza delle comunicazioni e supportare l’attività di amministrazione e applicazione della legislazione fiscale. È inoltre prevista una stretta collaborazione con il Dipartimento delle finanze per l’analisi dei dati e la predisposizione di eventuali ulteriori adempimenti o chiarimenti normativi.

Impatto sulle imprese

Il nuovo sistema di imposizione minima globale impone alle imprese una profonda revisione delle proprie procedure interne di compliance e reporting fiscale. Le società dovranno dotarsi di strumenti e processi adeguati per la raccolta, l’elaborazione e la trasmissione dei dati richiesti, nonché per la gestione delle eventuali richieste di rettifica o integrazione delle informazioni.

Il decreto offre comunque opportunità di semplificazione, soprattutto nel periodo transitorio, permettendo ai gruppi di organizzare gradualmente le proprie strutture operative senza incorrere in sanzioni sproporzionate.

FONTE:

DM 16 ottobre 2025 

Allegato 1 - Modello Comunicazione Rilevante

Relazione illustrativa e relazione tecnica

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