mercoledì 08/10/2025 • 06:00
Entro il 10 ottobre i lavoratori che hanno presentato il modello 730 tramite il sostituto d’imposta possono comunicare al datore di lavoro la volontà di non versare o di ridurre il secondo o unico acconto IRPEF. Tale scelta consente di gestire meglio la liquidità personale e di evitare trattenute non dovute in busta paga, se il reddito effettivo dell’anno risulta inferiore alle previsioni.
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Il contribuente che ha presentato il modello 730 tramite il sostituto d’imposta può comunicare entro il 10 ottobre la volontà di non versare o di ridurre il secondo acconto IRPEF, se prevede un reddito inferiore o nuove detrazioni. La richiesta va fatta in forma scritta e produce effetti sulla busta paga di novembre. Una decisione errata comporta il rischio di debiti e sanzioni in dichiarazione. La riduzione dell’acconto non incide sulle addizionali regionali e comunali. È importante coordinarsi con il CAF o il professionista e rispettare la scadenza.
Perché comunicare la riduzione o l’esonero dell’acconto IRPEF
Il secondo o unico acconto IRPEF, normalmente trattenuto in busta paga a novembre, rappresenta per molti contribuenti una voce significativa di uscita. Tuttavia, non sempre la situazione reddituale rilevata in sede di dichiarazione dei redditi corrisponde a quella che effettivamente si realizzerà nell’anno in corso. Per questo, la normativa consente ai contribuenti che hanno presentato il modello 730 tramite il proprio sostituto d’imposta (di solito il datore di lavoro) di comunicare, entro il 10 ottobre 2025, la volontà di non effettuare il secondo acconto IRPEF o di effettuarlo in misura inferiore rispetto a quanto indicato nel modello 730-3.
Questa opzione è particolarmente utile quando:
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