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giovedì 02/10/2025 • 06:00

Fisco CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

CPB 2025/2026: gli step da seguire dopo la chiusura del 30 settembre

Con la chiusura della finestra di adesione al Concordato Preventivo Biennale 2025-2026 fissata al 30 settembre 2025, si apre una nuova fase per professionisti e imprese. Quali sono le principali attività da programmare e le scadenze da rispettare nei prossimi mesi?

di Giuseppe Moschella - Dottore commercialista

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  • Tempo di lettura 3 min.
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Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) rappresenta una svolta nel rapporto tra contribuenti e fisco, offrendo la possibilità di stabilire in anticipo il reddito imponibile e il valore della produzione netta IRAP per due anni. Dopo l’adesione, è necessario calcolare e versare gli acconti IRPEF/IRES e IRAP utilizzando i valori concordati, considerando eventuali maggiorazioni nel primo anno. Bisogna mantenere una documentazione accurata per eventuali riduzioni dovute a eventi straordinari e gestire correttamente i crediti d’imposta derivanti dalle maggiorazioni. È fondamentale, inoltre, monitorare il cassetto fiscale per rispondere tempestivamente a comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate.

Il regime permette l’applicazione di un’imposta sostitutiva fissa su parte del reddito eccedente rispetto all’anno precedente. Nel 2026, sarà possibile regolarizzare eventuali irregolarità tramite il ravvedimento speciale, purché si rispetti la tempistica dei pagamenti.

La chiusura della finestra di adesione al 30 settembre 2025 segna quindi l’inizio della fase “post-adesione”, caratterizzata da una serie di adempimenti strategici. 

Calcolo e versamento degli acconti su base concordata

Dal momento dell’adesione, il primo step fondamentale riguarda la determinazione degli acconti IRPEF/IRES e IRAP per il 2025 e 2026, che dovranno essere calcolati tenendo come base i valori predeterminati dal concordato, anziché quelli che derivano dalla contabilità ordinaria. Questo permette di pianificare con precisione i flussi di cassa, evitando sorprese e garantendo maggiore certezza nella gestione finanziaria.

Nel primo anno di ingresso nel regime, potrebbe essere applicata una maggiorazione sul metodo storico (10% sul reddito concordato rispetto al dichiarato, 3% sulla base IRAP). Tali maggiorazioni devono essere versate contestualmente alla seconda o unica rata dell’acconto, utilizzando i codici tributo dedicati.

Gestione degli eventi straordinari e riduzioni della proposta

I contribuenti che hanno dichiarato eventi straordinari in fase di adesione dovrà mantenere una documentazione precisa a supporto delle riduzioni ottenute sulla base concordata. Le riduzioni variano in relazione alla durata della sospensione dell’attività e sono fondamentali in caso di controlli.

Occorre quindi predisporre un dossier che raccolga tutte le evidenze relative agli eventi dichiarati, così da poter dimostrare la sussistenza dei presupposti in caso di richiesta da parte dell’Amministrazione.

Applicazione dell’imposta sostitutiva

Il regime permette di applicare un’imposta sostitutiva ad aliquota fissa sulla parte di reddito concordato che eccede quello dichiarato l’anno precedente. Questa possibilità offre un vantaggio competitivo, soprattutto in caso di crescita dell’attività.

La gestione corretta dei crediti d’imposta generati dalle maggiorazioni di acconto può risultare decisiva, poiché tali crediti possono essere utilizzati in compensazione anche per il pagamento dell’imposta sostitutiva.

Monitoraggio delle comunicazioni e gestione degli avvisi

Dopo l’adesione, è fondamentale monitorare costantemente il proprio cassetto fiscale per rilevare eventuali comunicazioni di irregolarità o richieste di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Le comunicazioni elettroniche, tramite i canali telematici o la piattaforma CIVIS, consentono di gestire rapidamente eventuali anomalie, con termini di risposta che, dal 2025, risultano ampliati.

Una gestione tempestiva delle comunicazioni evita l’attivazione di procedure sanzionatorie e consente di mantenere la serenità operativa garantita dal regime concordato.

Accesso al ravvedimento speciale 2026

Per chi aderisce al CPB 2025-2026 è prevista una finestra di regolarizzazione straordinaria, con la possibilità di sanare eventuali irregolarità tramite il ravvedimento speciale 2026. Il versamento può avvenire in unica soluzione tra il 1° gennaio e il 15 marzo 2026 oppure ratealmente fino a un massimo di dieci rate mensili, con interessi legali a partire dal 15 marzo 2026.

Particolare attenzione va posta al perfezionamento dell’opzione: il pagamento deve avvenire prima della notifica di eventuali processi verbali di constatazione o atti di accertamento, pena l’inefficacia della regolarizzazione.

Check-list delle principali attività da programmare 

Dopo l'adesione occorre:

  • allineare i sistemi contabili per il calcolo degli acconti su base concordata, escludendo la quota assoggettata a imposta sostitutiva;
  • verificare l’applicazione delle maggiorazioni nel primo anno e pianificare il versamento con i codici tributo corretti;
  • consolidare la documentazione relativa agli eventi straordinari comunicati;
  • pianificare l’utilizzo dei crediti derivanti dalle maggiorazioni di acconto;
  • monitorare regolarmente il cassetto fiscale per gestire tempestivamente eventuali comunicazioni di irregolarità;
  • valutare l’accesso al ravvedimento speciale 2026 e pianificare eventuali rateazioni.

Nonostante i numerosi vantaggi, il Concordato Preventivo Biennale richiede una gestione scrupolosa degli adempimenti e un attento presidio di tutte le variabili che possono influire sulla proposta e sulla sua validità. Eventuali errori nella gestione degli acconti, nella documentazione degli eventi straordinari o nelle tempistiche dei versamenti possono comportare la decadenza dai benefici e l’attivazione di accertamenti.

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