sabato 20/09/2025 • 06:00
Lunedì negli Stati Uniti si deciderà il destino di Google per quanto riguarda la sua posizione di monopolio circa la pubblicità online. Martedì, udienza preliminare per Chiara Ferragni. Giovedì in Cina è la giornata di Dong Jun, ministro della difesa cinese che terrà una conferenza stampa. Sempre giovedì dagli Usa arriva il dato sul Pil del secondo trimestre.
Fabio Sottocornola
- Giornalista economicoMaria Elena Zanini
- GiornalistaLunedì 22 settembre – Nuova puntata del processo contro Google
Ad aprile di quest'anno la divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia Usa ha vinto la sua seconda causa contro Google per monopolio. Nel caso Stati Uniti et al. contro Google, la Corte Federale del Distretto Orientale della Virginia ha stabilito che Google ha violato le leggi antitrust monopolizzando i mercati pubblicitari digitali del web aperto. Secondo la Corte, Google “ha danneggiato i suoi clienti editori, la concorrenza e, in ultima analisi, i consumatori di informazioni sul web aperto”. Il giudice Leonie Brinkema aveva ritenuto che il gruppo di Mountain View fosse effettivamente in una posizione di monopolio nel settore dei software per l'inserimento di pubblicità sui siti online e delle piattaforme che mettono in contatto inserzionisti ed editori di siti. “Modifiche comportamentali non sarebbero sufficienti”, ha affermato Julia Tarver Wood, in merito alla pubblicità, "perché ciò non impedirebbe a Google di trovare altri modi per assicurarsi una posizione. Oggi Google sarà oggetto di un processo per determinare le misure correttive che consentirebbero di ripristinare la concorrenza sui mercati della pubblicità online, ha dichiarato venerdì un giudice di Alexandria, in Virginia. L’obiettivo è obbligare Google a vendere il suo server pubblicitario e i suoi strumenti di scambio di annunci.
Martedì 23 settembre – Udienza preliminare per Chiara Ferragni
Sarà il processo dell’anno quello che si apre con l’udienza preliminare di oggi. Al banco degli imputati salirà la più famosa influencer d’Italia, una tra le più brillanti stelle digitali (oggi candente) al mondo con milioni di follower su ogni social o piattaforma disponibile. Amata dalle giovanissime, inseguita da paparazzi e giornalisti, ingaggiata dalle imprese. Ed è qui che il magico meccanismo si è inceppato, quando viene disvelata la natura delle operazioni commerciali Pandoro Balocco Pink Christmas (Natale 2022) e Uova di Pasqua Chiara Ferragni - Bambini delle fate (Pasqua 2021 e 2022). Una truffa aggravata secondo la Procura di Milano, un errore di comunicazione secondo Ferragni che nel frattempo ha versato un paio di milioni a un’associazione di consumatori e all’Antitrust: l’autorità non ha dato seguito ai procedimenti. Mosse non sufficienti a evitare il processo, secondo la Procura di Milano, mentre per tutt’altra faccenda quella di Torino ha accolto le istanze di John Elkann indagato per evasione fiscale e frode ai danni dello Stato: il pagamento di 183 milioni e la messa in prova ai servizi sociali hanno evitato all’imprenditore un processo mediatico. Invece, le luci della ribalta giudiziaria si accenderanno per Ferragni e, indirettamente, per le aziende: il marketing tramite influencer e like è un terreno sdrucciolo.
Giovedì 25 settembre – Pechino, parla Dong Jun ministro della Difesa
Che cosa avrà da dire in conferenza stampa Dong Jun, ministro della difesa cinese? L’uomo che ha organizzato a Pechino la muscolare parata militare per gli 80 anni dalla fine della guerra mondiale, di fronte a Xi Jinpin, Vladimir Putin e autocrati con altre bandiere potrà continuare a fare dimostrazione di forza. O sceglierà un’altra via? Vediamo qualche indizio: la sera di martedì 9 settembre durante una video conferenza con Pete Hegseth, suo omologo americano, Jun ha mandato a Washington messaggi eloquenti: entrambe le parti dovrebbero mantenere un atteggiamento aperto, sostenere la comunicazione e gli scambi e costruire un rapporto militare all’insegna di uguaglianza, rispetto reciproco, stabilità. Ogni tentativo di “contenere la Cina utilizzando Taiwan” sarà sventato. Il giorno dopo, altro colloquio ma questa volta tra il segretario di Stato americano Marco Rubio e il suo omologo cinese Wang Yi. Qui l’esercito rimane sullo sfondo, il confronto è sul piano commerciale e tecnologico. Naturalmente, gli Stati Uniti non arretrano rispetto all’intento di proteggere gli interessi nel Pacifico. Sarà da vedere fino a che punto si spingerà il confronto. Per questo, niente di più facile che Dong Jun nella conferenza stampa torni a mostrare le unghie.
Donald Trump alla prova (definitiva) del Pil al secondo trimestre
Da aprile a giugno l’economia americana è andata di corsa, crescendo a un tasso superiore al 3%. Così, almeno, hanno detto le rilevazioni preliminari del Pil nel secondo trimestre: oggi è atteso il verdetto definitivo che potrebbe confermare il 3,3% di agosto o modificare il dato ma, dicono gli esperti, soltanto per qualche decimale. A meno di errori clamorosi nelle rilevazioni, che aprirebbero le porte a polemiche politiche, meccanismi di spoil system e altri maneggi della Casa Bianca come insegna il caso di Erika McEntarfer, responsabile per le statistiche del Lavoro, licenziata dal presidente Donald Trump con l’accusa di falsificare i dati. In ogni caso, l’economia Usa cresce più del previsto in particolare nel trimestre che ha visto l’inizio della stagione dei dazi globali. Dalle prime rilevazioni, tiene la domanda interna con le vendite ai privati ma cominciano a calare le importazioni. Di quanto e con quale intensità? Oggi la risposta.
Videogiochi protagonisti a Tokyo
Oltre 470 espositori giapponesi e 299 espositori esteri hanno confermato la propria presenza al Tokyo Game Show 2025, in programma dal 25 al 28 settembre. La fiera è utilizzata da molti sviluppatori di videogame internazionali per mostrare i loro prossimi giochi e hardware. Il settore continua a essere in crescita anche se stanno cambiando le modalità di fruizione, con un netto aumento della domanda di esperienze di gioco immersive. Resta ben solido il target: sono i giovani a portare avanti l’industria, addentrandosi in modo sempre più profondo e impattante nel gaming. Secondo un report di Bain & Company, dal 2020 a oggi il mercato globale dei ricavi dei videogiochi ha raggiunto i 196 miliardi di dollari, una cifra più che interessante se si considera che è ben più della somma dei ricavi dello streaming video (114 miliardi di dollari), dello streaming musicale (38 miliardi di dollari) e degli incassi al cinema globali (34 miliardi di dollari).
In Italia il settore del gaming è in forte espansione a livello globale: il mercato nel 2022 valeva 336 miliardi di dollari e nel 2027 ci si aspetta che arrivi a 522 miliardi, con un netto +9,2%, secondo le stime di Klecha & Co, investment bank europea specializzata nei settori tech. Anche il numero di giocatori è in crescita: diventeranno circa 3,6 miliardi entro il 2025, di cui il 50% in Asia, considerando i 3,2 miliardi di oggi.
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