sabato 06/09/2025 • 06:00
Si comincia lunedì con il voto di fiducia all’Assemblea nazionale francese per il governo di Francois Bayrou, con il rischio di avviarsi a nuove elezioni in uno scenario geopolitico ed economico complesso. Martedì via a Semicon, salone dei semiconduttori fino a venerdì 12 a Taipei mentre a Cupertino viene rivelato il nuovo iPhone 17. Mercoledì Ursula von der Leyen tiene il discorso sullo stato dell’Unione. Tra giovedì e venerdì sono in arrivo diversi dati macroeconomici dagli Stati Uniti.
Fabio Sottocornola
- Giornalista economicoLunedì 8 settembre – La Francia tra il voto di fiducia e lo spettro delle elezioni
Da settimane i giornali avvertono come il costo per il servizio al debito francese stia salendo, aumenta anche il tasso di interesse che ha superato il 4,50% (per i titoli a 30 anni) in un contesto di incertezza sulla situazione politica e di bilancio a Parigi. Oggi si arriva al culmine dell’attesa con il voto di fiducia all’Assemblea nazionale per il governo di Francois Bayrou. O no: il rischio è avviarsi a nuove elezioni in uno scenario geopolitico ed economico complesso. Gli esperti fanno notare come l’ultima volta che il tasso aveva superato la soglia del 4,50% era stato nel novembre 2011, nel pieno della crisi del debito sovrano. C’è un altro Paese, fuori ma dentro il Vecchio continente come il Regno Unito che potrebbe gettare nello scompiglio i mercati. Secondo Andrew Sentance, ex membro della Bank of England, la manovra finanziaria del governo Starmer rischia di portare Londra a una crisi come nel 1976, quando il premier laburista James Callaghan dovette chiedere un prestito da 4 miliardi di sterline al Fondo Monetario Internazionale. Il più ampio intervento recente del Fmi è stato verso la Grecia: Regno Unito e Francia sono molto più grandi. Il Fondo non potrebbe fare molto.
Martedì 9 settembre – Parte il Semicon di Taiwan
Schede di memoria, semiconduttori per il calcolo, microchip che addestrano l’Ai. Ci sono pochi dubbi sul fatto che dentro questi piccoli circuiti stia passando una buona parte della tecnologia del futuro. Motivo per cui Semicon, salone dei semiconduttori che apre oggi (fino a venerdì 12) a Taipei è un appuntamento da segnare in agenda. Tra conferenze e tavole rotonde, showroom e dimostrazioni, novità e nuove frontiere, qui si danno appuntamento i big di un settore che, oramai, non è più guardato soltanto con le lenti della tecnologia. Da Intel a Nvidia, da Samsung a SK Hynix e Tsmc, la geopolitica passa attraverso il controllo dei sensori sempre più veloci, precisi e performanti. Che siano usi civili o militari, le mosse di protezione del presidente Donald Trump, e prima di lui messe in atto da Joe Biden, ma anche il bisogno cinese dei processori ci restituiscono, in controluce, uno scenario da corsa alla conquista della tecnologia tra Usa e Cina che ricorda (in piccolo) la sfida per lo spazio tra l’America e la Russia sovietica.
A Cupertino la Apple svela il nuovo iPhone
Oramai da alcuni anni le dirette sul palco non ci sono più. A Cupertino preparano video pre-registrati e l’evento si può seguire in streaming. Di sicuro, non cambia il livello di attesa verso il nuovo iPhone che la Apple metterà sul mercato nella stagione autunnale e che dovrà trainare le vendite per lo shopping natalizio. Quest’anno è la volta del modello numero 17 e l’attenzione è già molto alta. Perché l’ultimo prodotto della corporation guidata da Tim Cook sarà chiamato a fare meglio del Plus 16 in termini di vendite mentre su performance e prestazioni si sono già scatenati eserciti di esperti e fans della Mela. Ma poco si sa del nuovo nato, che dovrebbe puntare sullo spessore, più sottile degli altri iPhone senza perdere in qualità e funzioni. Anche il nome scelto, “Air”, in alternativa al light dei McBook rimanda all’idea di leggerezza. Seguiranno analisi tecniche su schede e chip di memoria utilizzati, anche se un dubbio rimane: tutta l’enfasi e l’attenzione sull’iPhone schiaccia ancora Cupertino nello spazio delle aziende (quasi) monoprodotto. Mentre altre Big Tech corrono a primeggiare nell’Ai, la Apple appare concentrata molte, forse troppo, su un cellulare. Risultato? Dieci mesi fa Nvidia ha superato Apple per market cap. Poi lo ha fatto anche Microsoft.
Mercoledì 10 settembre – Discorso sullo stato dell’Unione europea
Da una parte la sinistra più o meno radicale che chiede scelte politiche improntate alla crescita e all’attenzione verso le fasce sociali più deboli. I gruppi ambientalisti premono per un impulso forte alla transizione ambientale, con scelte che ricadono poi sulla vita concreta (e sempre faticosa) dei cittadini ad esempio sulla mobilità. Sul fronte opposto, le spinte quasi incontenibili verso le spese militari, dalla Nato al riarmo in generale. E poi ci sono le tempeste economiche scatenate dalle mosse del presidente Usa, Donald Trump, prima fra tutte la barriera dei dazi al 15%. Oggi i leader politici si dicono (più o meno) soddisfatti ma nove mesi nessuno avrebbe accettato l’imposizione di una misura unilaterale così punitiva. Questo è il clima nel quale oggi la presidente Ursula von der Leyen, al suo secondo mandato come guida dell’Ue, terrà il Discorso sullo stato dell’Unione. Che troppo spesso non pare nemmeno una Unione, tanto sono divergenti le posizioni e gli interessi. Ma dietro il dato soltanto economico, quel che manca è una visione d’insieme, un afflato comune come quello che lega i marinai dentro una barca nel mezzo della tempesta. Oggi von der Leyen ha l’occasione di portare la nave Ue verso la direzione del futuro. Vedremo se sarà capace.
Giovedì 11 settembre – Inflazione e fiducia dei consumatori in Usa
Qui bisogna prestare attenzione ai numeri e fare un minimo confronto. In due giorni, tra oggi e domani vengono rilasciati dati importanti per avere una idea di come sta andando l’economia americana in questo 2025 particolarmente caldo. E si comincerà anche a capire dove la linea di politica economica impressa dall’amministrazione di Donald Trump sta portando il Paese. Il primo numero da tenere a mente è 2,7 cioè la percentuale registrata in luglio per l’indice dei prezzi al consumo Cpi. Era rimasto stabile su base annua e oggi arriva l’aggiornamento relativo ad agosto. Di certo un livello assai lontano dal 9,1% registrato tre anni fa all’uscita dalla pandemia, ma va sempre ricordato che l’obiettivo della Fed è riportate il carovita attorno al 2%. Il numero di oggi andrà più vicino o più lontano? L’altra cifra da osservare è 58,2, cioè l’indice cosiddetto Michigan di fiducia dei consumatori Usa: è calato rispetto al 61,7 di un mese prima: oggi arriva l’aggiornamento. Sarà importante per capire se, nel pieno delle tempeste sui dazi di Trump, la spinta a riportare le produzioni all’interno e le radicali (a volte brutali) misure contro i lavoratori immigrati stanno lasciando qualche segno nel Paese.
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.