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giovedì 07/08/2025 • 06:00

Contabilità Commissione Europea

Raccomandazione UE per la rendicontazione di sostenibilità volontaria delle PMI

La Commissione Europea adotta la raccomandazione riguardante uno standard volontario di rendicontazione della sostenibilità elaborato dall'EFRAG destinato alle piccole e medie imprese.

di Paolo Parisi - Avvocato Tributario e Societario in Trento e Bologna

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  • Tempo di lettura 8 min.
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Premessa

Il 30 luglio 2025, la Commissione Europea ha adottato la raccomandazione (C(2025) 4984 final), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea 5 agosto 2025, riguardante uno standard volontario di rendicontazione della sostenibilità elaborato dall'EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) destinato alle piccole e medie imprese (PMI): tale standard denominato “Voluntary Sustainability Reporting Standard for Micro and Small Enterprises” (VSME) è conseguente alla Direttiva (UE) 2022/2464 (CSRD), che ha introdotto obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità per le grandi imprese e le PMI quotate in mercati regolamentati, ma non impone obblighi vincolanti alle PMI non quotate fino a 250 dipendenti (Raccomandazione (UE) 30 luglio 2025 n. 2025/1710).

Direttiva CSRD

La direttiva 2022/2464/UE (nota come Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD) ha rafforzato e aggiornato gli obblighi di rendicontazione in materia di sostenibilità aziendale, con l'obiettivo di assicurare agli investitori le informazioni necessarie per comprendere e gestire i rischi derivanti dai cambiamenti climatici e da altri fattori legati alla sostenibilità. La crescente attenzione al clima, all'ambiente e alla responsabilità sociale ha reso essenziale disporre di informazioni chiare e affidabili sulle politiche di sostenibilità aziendale: spesso le grandi aziende e le istituzioni finanziarie richiedono dati di sostenibilità anche alle PMI con cui hanno relazioni commerciali (un fenomeno chiamato trickle-down effect), generando loro un peso amministrativo significativo non accompagnato da un obbligo regolamentare diretto.

Secondo la direttiva, le grandi imprese, le società capogruppo di grandi gruppi e le imprese quotate in mercati regolamentati dell'UE (ad eccezione delle microimprese) sono tenute a comunicare informazioni sulla sostenibilità secondo specifici principi inclusi i dati relativi alla catena del valore, nella misura in cui tali informazioni siano essenziali per comprendere impatti, rischi e opportunità legati alla sostenibilità. Questo determina che le imprese soggette alla CSRD possono infatti richiedere informazioni sulla sostenibilità alle PMI presenti nella loro catena del valore, anche quando queste ultime non siano tenute a rendicontare in modo autonomo: oltre ai citati obblighi altri fattori possono indurre le imprese a richiedere informazioni alle PMI, come la necessità di migliorare la propria gestione dei rischi o rispettare altri requisiti normativi, ad esempio quelli contenuti nella direttiva (UE) 2024/1760 sulla due diligence di sostenibilità (CSDDD) determinando in capo alle PMI non soggette formalmente a obblighi di rendicontazione di sostenibilità - come quelle non quotate - possono trovarsi a dover fornire informazioni di questo tipo.

Tuttavia, la direttiva in commento ha introdotto un limite alla quantità di informazioni che può essere richiesta alle PMI nella catena del valore, vietando agli standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards) di imporre obblighi che superino il principio proporzionato già previsto per le PMI quotate e contestualmente la Commissione Europea ha chiesto all'EFRAG (organismo incaricato della redazione degli standard europei di sostenibilità) di sviluppare un principio volontario e più semplice, specificamente pensato per le PMI non quotate, che possa essere adottato su base facoltativa per rispondere in modo più strutturato ed efficiente alle richieste di informazioni provenienti da banche, grandi imprese e altri stakeholder.

VSME Standard

L'obiettivo principale del VSME Standard è di facilitare le PMI nel:

  • fornire dati di sostenibilità rilevanti e affidabili richiesti da fornitori più grandi, investitori e banche;
  • supportare l'accesso al credito e agli investimenti attraverso una migliore trasparenza delle performance esg;
  • migliorare la gestione delle problematiche ambientali, sociali e di governance con un impatto positivo sulla resilienza e sulla competitività delle imprese;
  • contribuire a un'economia più sostenibile e inclusiva.

Il testo raccomanda in particolare:

  • alle PMI non quotate e alle microimprese di adottare volontariamente lo standard VSME, che include un modulo base (considerato il requisito minimo) e un modulo completo per approfondimenti più esaustivi;
  • l'adozione di una self-declaration per la comunicazione delle informazioni, senza obbligo di certificazione esterna, con un'attenzione alla proporzionalità e semplificazione;
  • alle grandi imprese, agli intermediari finanziari, alle assicurazioni e a tutte le entità che richiedono dati di sostenibilità alle PMI, di limitare tale richiesta alle informazioni previste dallo standard VSME per evitare sovraccarichi inutili;
  • agli Stati membri di promuovere e sostenere la diffusione e l'accettazione dello standard nelle PMI, anche attraverso strumenti digitali e digitalizzazione automatica della rendicontazione, preservando la proprietà e sicurezza dei dati aziendali.

Il VSME Standard ha struttura modulare, che consente alle imprese di adattare il livello di rendicontazione in base alle loro dimensioni e esigenze.

Il Basic Module è il Modulo target per le microimprese (PMI con meno di 10 dipendenti), esso offre un kit minimo standardizzato, accessibile e pensato per non sovraccaricare chi ha risorse limitate, mentre il Comprehensive Module amplia la rendicontazione per rendere la PMI totalmente trasparente e allineata alle richieste di banche, investitori e filiere più esigenti, facilitando (sempre su base volontaria) un percorso di avanzamento nella maturità della sostenibilità e della trasparenza.

a) Basic Module: obbligatorio per le microimprese e minimo richiesto per le altre, include 11 principali indicatori di carattere ambientale, sociale e di governance.

Il Basic Module copre i fondamenti minimi e prevede informazioni strutturate in:

Informazioni generali (B1, B2):

  • Base della preparazione (scelta dell'opzione, omissis per informazioni sensibili, consolidato/individuale, dati su forma legale, codice NACE, paese, ecc.)
  • Pratiche, politiche e iniziative per la transizione sostenibile.

Metriche ambientali:

  • Energia consumata e suddivisione rinnovabile/non rinnovabile (B3)
  • Emissioni di gas serra Scope 1 e 2 + intensità GHG (B3)
  • Eventuali emissioni inquinanti denunciate per legge (B4)
  • Aree in/nei pressi di zone sensibili per la biodiversità (B5)
  • Prelievo di acqua e consumo in aree ad alto stress idrico (B6)
  • Rifiuti prodotti (hazardous/non-hazardous), riciclati e uso materie rilevanti (B7)

Metriche sociali:

  • Numero, tipo contratti, genere, localizzazione dei dipendenti (B8)
  • Turnover (se ≥50 addetti)
  • Incidenti e fatalità sul lavoro (B9)
  • Salari minimi, pay gap (se ≥150 addetti), contrattazione collettiva, ore di formazione (B10)

Metriche di governance:

  • Condanne e multe per corruzione e bribery (B11)

b) Comprehensive Module: opzionale, offre un livello più approfondito di informazioni, adatto per le PMI che intendono o necessitano di presentare dati più dettagliati richiesti da partner commerciali o finanziari, comprendente ad esempio informazioni strategiche sulla business model, obiettivi di riduzione emissioni GHG, rischi climatici, politiche sui diritti umani, dettagli sui ricavi da settori controversi e composizione di genere negli organi di governance.

L'applicazione del Comprehensive Module è subordinata alla precedente applicazione del Basic Module, garantendo coerenza e gradualità.

Il Comprehensive Module approfondisce le stesse aree, ma aggiunge nuove disclosure, di dettaglio e orientate alle esigenze di partner finanziari e grandi imprese quali:

Informazioni generali

  • Descrizione dettagliata del modello di business e strategia (C1)
  • Più dettagli su pratiche e politiche per la transizione (C2)

Metriche ambientali:

  • Obiettivi di riduzione GHG con target e piano di transizione, per Scope 1, 2 (e se disponibili, 3), azioni associate, tempistiche e valori di base (C3)
  • Analisi dei rischi climatici lungo la filiera e sulle attività, breve descrizione dell'esposizione, valutazione temporale, eventuali piani di adattamento (C4)
  • Metriche sociali
  • Ulteriori caratteristiche della forza lavoro (es. rapporto donna/uomo nel management, lavoratori temporanei/autonomi, se >50 addetti) (C5)
  • Presenza di politiche sui diritti umani (specificando copertura: lavoro minorile, forzato, traffico di esseri umani, discriminazione, prevenzione incidenti) e meccanismi di reclamo (C6)
  • Eventuali gravi incidenti su diritti umani all'interno e nella catena del valore, azioni correttive e consapevolezza di casi tra lavoratori, comunità, utenti finali (C7)

Metriche di governance:

  • Ricavi da attività controverse (armi, tabacco, fossili, pesticidi) e dichiarazione di eventuale esclusione da benchmark UE allineati con Accordo di Parigi (C8)
  • Rapporto di genere negli organi di governance (C9)

Il VSME non richiede una valutazione di materialità e promuove flessibilità e fruibilità consentendo alle imprese di applicare solo ciò che è rilevante per le loro operazioni: la condizionalità "se applicabile".

La struttura modulare garantisce la coerenza con ESRS per le grandi imprese e l'allineamento ai regolamenti sulla finanza sostenibile (SFDR, pilastro ESG 3 dell'EBA e regolamento sui benchmark) attraverso un quadro notevolmente semplificato.

Modello Excel VSME

Per facilitare l'applicazione del VSME, l'EFRAG ha sviluppato un modello Excel VSME digitale e una tassonomia XBRL, oltre a un convertitore XBRL, per supportare la redazione di informative automatizzate e leggibili da computer. Questi strumenti sono disponibili sulla pagina web dedicata dell'EFRAG e saranno aggiornati per riflettere la raccomandazione della CE e consentire l'utilizzo di più lingue nelle prossime settimane.

Questa raccomandazione rappresenta un passo rilevante nell'integrazione della sostenibilità nella gestione delle PMI europee, con effetti potenzialmente positivi sia sul piano ambientale e sociale, sia su quello economico-finanziario: l'adozione di un linguaggio e di indicatori standardizzati a livello europeo faciliterà il dialogo tra imprese, investitori e istituzioni, riducendo duplicazioni, incomprensioni e oneri.

L'obiettivo primario è quello di promuovere un'ampia accettazione di questo standard volontario, sia da parte delle PMI che di coloro che ne richiedono le informazioni, oltre all'effettiva digitalizzazione della rendicontazione. L'adesione a questa nuova cultura della sostenibilità potrà, nel tempo, rafforzare la capacità competitiva delle PMI europee nel contesto della transizione verde e digitale.

Fonte: Raccomandazione (UE) 30 luglio 2025 n. 2025/1710

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