mercoledì 25/06/2025 • 15:22
Dal 1° luglio 2025 aprono le richieste per il rinnovo per altri 12 mesi dell’assegno di inclusione per i soggetti che hanno beneficiato della misura da gennaio 2024, presentando domanda a dicembre 2023.
redazione Memento
Per chi ha presentato domanda per accedere all'Assegno di inclusione (ADI) all'apertura della misura a dicembre 2023, si avvicina la scadenza del contributo: venerdì 27 giugno 2025 è erogata la diciottesima e ultima mensilità sulla carta elettronica dedicata.
Secondo l'INPS, al 31 dicembre 2024 i nuclei beneficiari dell'ADI erano quasi 760mila, per un totale di 1,82 milioni di persone coinvolte. L'importo medio mensile dell'Assegno nel 2024 è stato di 620 euro, con una concentrazione maggiore nel Sud Italia (confermato quindi il dato già riscontrato con il Reddito di Cittadinanza, misura sostituita propri dall'ADI).
Presentazione della nuova domanda
Chi ha iniziato a ricevere il sostegno economico da gennaio 2024 terminerà così il ciclo di 18 mesi previsto per il beneficio. Per il rinnovo sono necessari un mese di sospensione e il mantenimento dei requisiti: la richiesta può essere presentata già dal 1° luglio, durante il periodo di sospensione. L'INPS erogherà il nuovo assegno dal mese successivo alla domanda, oppure da quello ancora seguente con gli eventuali arretrati, per un periodo aggiuntivo di 12 mesi. I
La domanda si presenta online sul sito INPS, oppure tramite patronati e Caf.
Il Decreto n. 76 del Ministero del Lavoro
Proprio in relazione all'attività svolta dai patronati in relazione all'ADI, il Ministero del Lavoro, con DM 28 maggio 2025 n. 76 pubblicato il 24 giugno 2025 nella sezione Pubblicità legale, stabilisce le modalità e i criteri di ripartizione delle risorse dell'apposito fondo istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, destinate, a decorrere dal 1° gennaio 2024, al finanziamento di tali attività.
La ripartizione e la successiva erogazione del finanziamento avviene in maniera proporzionale al numero di pratiche svolte a condizione che:
a) le pratiche di ADI siano definite positivamente, come da apposita dichiarazione di INPS, relativa al numero di pratiche accolte e ai nominativi dei richiedenti;
b) gli interventi siano prestati a seguito di rilascio di apposito mandato di assistenza da parte del richiedente.
All'erogazione del finanziamento, con riferimento a ciascuna annualità, si provvede in un'unica soluzione, corrisposta entro il 31 maggio dell'anno successivo a quello preso in considerazione, sulla base dei dati delle pratiche andate a buon fine, come dichiarati dall'INPS.
Requisiti di accesso all'ADI
Per accedere all'ADI, il nucleo familiare deve includere almeno una persona minorenne, un over 60, una persona con disabilità o seguita dai servizi socio-sanitari per grave svantaggio.
La legge di bilancio 2025 (L. 207/2024) ha ampliato la platea dei beneficiari, innalzando le soglie di reddito e ISEE richieste: i requisiti economici aggiornati prevedono un ISEE valido non superiore a 10.140 euro; per i nuclei composti solo da over 67 o da over 67 e familiari con disabilità grave o non autosufficienti, la soglia di reddito è 8.190 euro annui (da moltiplicare per il parametro della scala Adi), che sale a 10.140 euro in caso di affitto.
L'Assegno di Inclusione è previsto anche per le vittime di violenza di genere, a condizione che siano prese in carico da centri antiviolenza riconosciuti o servizi sociali, anche su disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Tra i nuovi requisiti, la residenza in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo (prima erano richiesti dieci anni).
Infine, il reddito da lavoro fino a 3.000 euro lordi annui non incide sul calcolo dell'assegno; solo la parte eccedente viene conteggiata a partire dal mese successivo alla variazione.
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Francesca Bicicchi
- Consulente del Lavoro in Roma e BolognaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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