Azioni di regresso e iscrizioni ipotecarie: esenzione per gli enti pubblici

L'Agenzia delle Entrate, con la Risp. AE 18 giugno 2025 n. 162, si è pronunciata sull'applicabilità dell'esenzione dall'imposta di iscrizione ipotecaria prevista dall'art. 10 L. 533/73, alle ipoteche giudiziali richieste da enti pubblici nell'ambito di azioni di regresso nei confronti di datori di lavoro o altri soggetti responsabili di infortuni o malattie professionali.

L'ente pubblico, infatti, eroga prestazioni economiche e sanitarie agli infortunati sul lavoro; qualora sia accertata la responsabilità per violazione delle norme antinfortunistiche, l'ente è tenuto a esercitare azione di regresso per recuperare le somme erogate.

A garanzia del proprio credito, può richiedere l'iscrizione di ipoteca sui beni del responsabile.

L'Agenzia ha precisato che questa fattispecie rientra pienamente tra le “controversie di previdenza e assistenza obbligatorie”, per le quali l'art. 10 L. 533/73 prevede l'esenzione, senza limiti di valore o di competenza, da imposta di bollo, di registro e da ogni altra spesa, tassa o diritto. L'esenzione si applica sia alle azioni esercitate in sede civile, secondo il rito delle controversie previdenziali, sia a quelle promosse in sede penale tramite la costituzione di parte civile, poiché la natura dell'azione esercitata dall'ente pubblico resta immutata.

Il parere trova fondamento anche nella prassi amministrativa e nella giurisprudenza di legittimità, che riconoscono la natura previdenziale dell'azione di regresso e la sua inclusione nell'ambito delle controversie assistite dai benefici fiscali previsti dalla normativa.

In conclusione, l'Agenzia conferma che il regime di esenzione si applica anche alle iscrizioni ipotecarie giudiziali eseguite a garanzia dei crediti degli enti pubblici derivanti da azioni di regresso nei confronti dei responsabili di infortuni sul lavoro o malattie professionali.

Fonte: Risp. AE 18 giugno 2025 n. 162