giovedì 19/06/2025 • 06:00
Dopo il 16 giugno è possibile ravvedersi per l'acconto IMU omesso. L'istituto era ammesso soltanto prima dell'inizio dei controlli, ma la riforma fiscale oggi lo ammette anche dopo la notifica dello schema d'atto, che però non sempre è previsto. Per i versamenti in eccesso, conguaglio a saldo o richiesta di rimborso.
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Scaduto il termine di pagamento dell'acconto IMU 2025 fissato al 16 giugno scorso, può sorgere l'esigenza di intervenire nuovamente sui calcoli nel caso in cui siano stati commessi errori o sia stato del tutto omesso il versamento.
Gli errori commessi possono comportare o un minore versamento del dovuto o un versamento in eccesso. Nel primo caso, e nell'ipotesi di totale omissione del pagamento, il soggetto passivo potrà regolarizzare spontaneamente la propria posizione avvalendosi dell'istituto del ravvedimento operoso. Nella seconda eventualità, invece, si dovrà procedere a recuperare dalla rata di dicembre quanto versato in eccesso a giugno ovvero, per scelta del contribuente, o in caso di pagamento effettuato in unica soluzione, mediante domanda di rimborso.
Il ravvedimento operoso innovato dal decreto Sanzioni
Sino al 24 dicembre 2019, a meno che le decisioni assunte dai comuni nell'ambito della potestà regolamentare di cui godono avessero previsto termini più ampi, era possibile sanare errori ed omissioni riguardanti l'applicazione dei tributi locali a condizione che la regolarizzazione fosse avvenuta entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all'anno della violazione o, se non previsto obbligo dichiarativo, entro un anno dalla violazione. Ciò, all'ulteriore condizione che non fosse già avvenuta la contestaz...
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Paola Aglietta
- Dottore Commercialista e Revisore Legale in TorinoRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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