giovedì 12/06/2025 • 08:30
L'11 giugno 2025, il Senato ha approvato il disegno di legge di conversione del DL 55/2025, sulle disposizioni urgenti in materia di acconti IRPEF dovuti per l'anno 2025. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera e dovrà essere convertito in legge entro il 22 giugno 2025.
redazione Memento
Il Senato ha approvato, in prima lettura e senza modifiche, il disegno di legge di conversione del DL 55/2025, sulle disposizioni urgenti in materia di acconti IRPEF dovuti per l'anno 2025. Si ricorda che il DL 55/2025 è stato emanato allo scopo di chiarire le regole sulla determinazione degli acconti IRPEF 2025, per evitare qualsiasi aumento del carico fiscale. Si conferma che i lavoratori dipendenti e i pensionati senza redditi aggiuntivi non dovranno versare alcun acconto IRPEF per il 2025.
Il Decreto introduce norme di coordinamento tra:
Difatti, l'intervento si è reso necessario per correggere un difetto di coordinamento tra il decreto legislativo del 2023, attuativo della delega fiscale, che prevedeva per il solo 2024 la riduzione delle aliquote IRPEF da 4 a 3 e la legge di bilancio 2025 che ha reso strutturale la predetta riduzione di aliquote.
Nel Decreto è precisato che il fondo di parte corrente di cui all'art. 1 c. 886 L 207/2024 è incrementato di 245,5 milioni di euro per l'anno 2026.
Ai suddetti oneri valutati in 245,5 milioni di euro per l'anno 2025, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'art. 1 c. 519 L. 213/2023. Alla compensazione degli oneri in termini di fabbisogno e indebitamento, pari a 245,5 milioni di euro per l'anno 2025, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente, anche conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all'art. 1 c. 511 L. 296/2006.
Le nuove aliquote IRPEF 2025
Dal 1° gennaio 2025, la riforma fiscale prevede una nuova struttura dell'IRPEF con tre scaglioni di reddito:
Obiettivo: semplificazione fiscale
Con questa misura, il Governo punta a semplificare il sistema fiscale e a garantire una maggiore equità nella tassazione dei redditi.
Il maggior onere fiscale deriverebbe, secondo l'interpretazione riportata dai CAF, dall'applicazione della disposizione contenuta nell'art. 1 c. 4 D.Lgs. 216/2023, che, prevedendo la riduzione dal 25 al 23% dell'aliquota IRPEF per i redditi da 15.000 a 28.000 euro e l'innalzamento della detrazione di lavoro dipendente da 1.880 euro a 1.955 euro, ha stabilito che tali interventi non si applicano per la determinazione degli acconti dovuti per gli anni 2024 e 2025 per i quali si deve considerare la disciplina in vigore per l'anno 2023.
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Claudia Iozzo
- Dottore commercialistaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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