mercoledì 11/06/2025 • 06:00
Entro il 30 giugno 2025 i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi sono chiamati al versamento del saldo IRPEF per l'anno d'imposta 2024 e, ove dovuto, del primo acconto per il 2025. È inoltre possibile eseguire il versamento anche entro 30 giorni da tale scadenza con l'applicazione della maggiorazione dello 0,40%.
È fissato al 30 giugno 2025 il termine per il versamento del saldo 2024 e del primo acconto 2025, in unica soluzione o come prima rata, sia per quanto riguarda le imposte dirette (IRPEF, IRES e IRAP), le addizionali (tra cui quelle comunali e regionali IRPEF) e le imposte sostitutive (cedolare secca sugli affitti, IVIE, IVAFE, ecc.). È sempre possibile versare le imposte differendo di 30 giorni il termine, applicando la maggiorazione dello 0,40%.
I contribuenti titolari di partita IVA sono obbligati ad effettuare i versamenti:
I contribuenti non titolari di partita IVA, possono effettuare i versamenti:
Coloro che intendono utilizzare in compensazione i crediti relativi alle imposte sui redditi e alle relative addizionali, alle imposte sostitutive, all'IRAP, i crediti maturati in qualità di sostituto d'imposta e i crediti d'imposta da indicare nel quadro RU della dichiarazione dei redditi, sono tenuti a presentare il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate.
Il versamento degli acconti: metodo storico e previsionale
Le medesime scadenze di versamento per il saldo valgono anche per il primo acconto 2025. In merito agli acconti d'imposta si evidenzia che gli importi possono essere determinati secondo:
L'acconto deve essere versato in una o due rate, a seconda dell'importo minimo previsto:
Con riferimento agli acconti il DL 55/2025 ha modificato l'art. 1 c. 4 D.Lgs. 216/2023, che aveva disposto per l'anno 2024 una variazione delle aliquote IRPEF (da quattro a tre) e aveva inoltre previsto che per la determinazione degli acconti per il 2024 e per il 2025, si sarebbero dovute considerare le regole in vigore per il 2023. Tale fatto aveva prodotto una distorsione al meccanismo degli acconti in quanto ad esempio molti lavoratori che avrebbero avuto diritto ad un rimborso o una imposta nulla, avrebbero dovuto versare un acconto basato sulle aliquote in vigore precedentemente, e più elevate. Con la modifica effettuata, l'acconto IRPEF dovuto per l'anno di imposta 2025 dovrà essere calcolato sulla base dei tre scaglioni ad aliquote 23%, 35% e 43% confermate in via definitiva dalla Legge di Bilancio 2025, e non più sulla base delle aliquote in vigore per l'anno di imposta 2023.
Come comportarsi in caso di rateizzazione dei versamenti
È possibile effettuare il versamento delle imposte dovute a titolo di saldo e di primo acconto anche in rate mensili, a condizione che il pagamento rateale venga completato entro il 16 dicembre dello stesso anno di presentazione della dichiarazione.
Sugli importi da versare con le rate mensili successive alla prima, si applicano gli interessi dello 0,33% mensile. L'acconto versato a novembre non può essere rateizzato.
Chi decide di versare gli importi mediante la rateazione, e verserà la prima rata il 30 giugno dovrà rispettare il seguente calendario:
Se invece si versa la prima rata entro il 30 luglio 2025, si dovrà preventivamente maggiorare l'intero debito da rateizzare dello 0,4%, e poi suddividere lo stesso per il numero delle rate così spalmate:
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Claudia Iozzo
- Dottore commercialistaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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