La Banca Centrale Europea si riunisce per sciogliere il nodo dei tassi d’interessi

Martedì 3 giugno – Arnold a Vienna per l’ambiente e il clima

Sparita un po’ dalla scena Greta Thunberg, chi terrà in mano la fiaccola per la difesa dell’ambiente e del clima? Un buon candidato è Arnold Schwarzenegger, attore e produttore cinematografico ma anche politico di grande fama. Repubblicano ed ex governatore della California, è da sempre attento ai temi che riguardano la difesa della Terra. Tanto da organizzare ogni anno l’Austrian World Summit nel Paese che gli ha dato i natali e dal quale è partito, poco più che ventenne, per cercare e trovare fortuna negli Stati Uniti. In Europa ci torna per i lavori della associazione che lui sostiene e che si aprono oggi sotto uno slogan molto chiaro: Terminate pollution. Uno stop all’inquinamento che va riempito di contenuti. A portarli, economisti, ambientalisti, demografi, esperti del clima che si altereranno a parlare nell’Hofburg Palace, per secoli sede del potere della dinastia Asburgo. C’è da scommettere che da qui risuoneranno parole indirizzate verso un altro palazzo del potere: la Casa Bianca di Washington.   

Martedì 3 giugno – Giornata mondiale della bicicletta 

E-bike, a pedalata assistita o tradizionale, la bicicletta è il mezzo di locomozione più ecologico e decisamente simpatico. Le Nazioni unite oggi dedicano la giornata a celebrare le due ruote che sono anche un fattore economico non trascurabile. A dettare legge nel mondo è la Cina che realizza più della metà della produzione globale mentre in Europa vanno forte Paesi come il Portogallo e la Romania. Al terzo posto c’è l’Italia che sforna 1,2 milioni di pezzi ogni anno per un giro d’affari attorno ai 2,6 miliardi di euro, in calo per una coda lunga di problemi legati alla pandemia e alle catene di fornitura. Nei magazzini dei grandi distributori sono rimasti stock di invenduto, specie dei modelli tradizionali. Importante è anche il mondo degli accessori, dalle selle alle borse, dai caschetti agli adesivi dei freni. Una ricerca continua di nuovi materiali e aree di business innovative per un pubblico molto vario. E sempre in crescita.

Mercoledì 4 giugno – Il Forum dei Brics a Brasilia

Hanno ricordato che nel 2023 si sono calcolati ben 183 conflitti armati nel mondo, in particolare tra i Paesi del sud e i più poveri. Come a ribadire che non esistono soltanto le guerre di cui si preoccupa l’Europa nella sua visione un po’ eurocentrica. Invece, i Paesi Brics, oggi dieci e che rappresentano quasi metà della popolazione mondiale, vogliono tenere lo sguardo su aree del Pianeta in sviluppo e, in qualche caso, con una forte crescita economica. Oggi in Brasile si tiene l’appuntamento numero 11 del Forum parlamentare dei Brics, occasione per fare il punto sui cantieri aperti. Come quello per creare un sistema di pagamento transfrontaliero aperto con tanto di tassa di deposito e compensazione (Brics Clear). Ma anche il rafforzamento della New development bank (Ndb) l’istituzione multilaterale a supporto del sistema finanziario che ha già approvato 120 progetti per 40 miliardi di dollari. Il vertice di Brasilia dovrà fare i conti con le minacce di Donald Trump attraverso i soliti dazi.

Giovedì 5 giugno – La Bce riunisce il Consiglio direttivo

La febbre da inflazione è decisamente scesa, ma all’orizzonte si profilano le nuvole nere dei dazi americani. E così, se qualche tempo fa nessuno nutriva dubbi su nuovi tagli ai tassi d’interesse, già a partire dal Consiglio direttivo di oggi alla Bce, ora i dubbi non mancano. Se i mercati aspettano una riduzione del costo del denaro oggi, con un abbassamento del tasso sui depositi al 2% dal 2,25%, diversi banchieri centrali la pensano diversamente. Tra i meno aperti ai nuovi cambiamenti c’è l’austriaco Robert Holzmann: parlando con il Financial Times dice di non vedere «alcun motivo» per cui la Banca centrale dovrebbe abbassare i tassi nei prossimi due mesi. Anche il presidente francese vede una normalizzazione non completa. «Con ogni probabilità ne avremo conferma nel nostro Consiglio direttivo», ha affermato Francois Villeroy de Galhau, anche membro del consiglio direttivo della Bce.

Venerdì 6 giugno – Economia italiana, le prospettive fino al 2026

Fatalmente, il destino delle previsioni, specie quelle economiche e specie di questi tempi, è quello di essere smentite. Non si smentisce infatti l’Istat che un anno fa vedeva una economia italiana crescere con un prodotto interno lordo dell’1%, sceso allo 0,8% a dicembre 2024. Oggi l’Istituto nazionale di statistica vaticinerà il nuovo numero per l’anno in corso e anche per il prossimo. Dovrà tenere conto che, in questi mesi, tutti gli enti di previsione come i centri studio delle banche e gli osservatori in genere hanno abbassato il Pil italiano. Per esempio, S&P stima una crescita soltanto dello 0,5% e ritocchi simili li hanno fatti in molti. Tutti allineati verso il ritorno del famigerato Paese che cresce ogni giorno dello zero virgola.