sabato 10/05/2025 • 06:00
La settimana si apre con i conti di Unicredit e i mercati scommettono anche su un’indicazione sull’Ops di Banco Bpm invisa al Governo. Martedì in agenda c’è il viaggio del presidente Trump in Medio Oriente per discutere di partnership economiche. Giovedì arrivano poi i conti del colosso Usa Walmart e si capirà anche l’impatto che i dazi potrebbero avere sui numeri del commercio. Venerdì, infine, assemblea Volkswagen: i soci vorranno capire quali sono le reali condizioni di salute del secondo (per auto vendute).
Fabio Sottocornola
- Giornalista economicoMaria Elena Zanini
- GiornalistaLunedì 12 maggio – La trimestrale (e non solo) di Unicredit
Per gli analisti, il target price del titolo è di 55,4 euro (in media) mentre attualmente l’azione tratta a 51,8 euro. C’è dunque spazio di crescita. Intanto, gli utili del primo trimestre sono visti a 2,3 miliardi e i ricavi oltre i 6 miliardi. Oggi Andrea Orcel alzerà il velo sui conti al primo quarter per Unicredit, a seguito della riunione del cda domenica 11, chiamato ad approvare i conti. Ma non solo. Infatti, sono in molti a pensare che il board potrebbe dire addio al progetto di conquistare Banco Bpm attraverso una Ops, offerta pubblica di scambio d’azioni, non gradito al governo. Che ha posto condizioni pesanti per la banca il cui merito era stato definito “non chiaro”. Tra questi, la cessazione delle attività in Russia entro nove mesi, il mantenimento dei prestiti a un certo livello in relazione ai depositi dei clienti e il divieto di ridurre gli investimenti di Anima, la società di gestione patrimoniale conquistata dal Banco. Sullo sfondo, rimane ancora l’operazione in Germania su Commerzbank: anche lì, più nuvole che sole.
Martedì 13 maggio - Trump in Medio Oriente
Da oggi fino al 16 maggio il presidente Usa Trump sarà impregnato nel secondo viaggio ufficiale dal suo insediamento, dopo quello che l'aveva portato a Roma per i finerali di Papa Francesco. La meta questa volta è il Medio Oriente. Trump infatti visiterà l'Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti nell'ambito di un tour incentrato su difesa, investimenti e tecnologie emergenti, tra cui l'intelligenza artificiale. Durante la sua visita, Trump dovrebbe discutere di vendita di armi e partnership economiche, cruciali in questo momento i cui la geopolitca è messa a dura prova. La scorsa settimana, intanto, il Pentagono ha annunciato che il Dipartimento di Stato ha approvato una possibile vendita di missili aria-aria a medio raggio AIM-120C-8 all'Arabia Saudita, per una somma stimata di 3,5 miliardi di dollari.
Giovedì 15 maggio - I conti Walmart
Lo scorso mese durante l'Investment Community Meeting i dirigenti di Walmart hanno delineato la loro strategia per il futuro: strategia omnicanale, potenziamento tecnologico, prezzi bassi, assortimento ampio e un'esperienza di acquisto conveniente. Il mercato aveva reagito mandando in rosso il titolo del colosso Usa. Ma in effetti a preoccupare sono più i dazi voluti da Trump che il futuro di Walmart. Oggi escono i dati del primo trimestre. Secondo le previsioni la crescita delle vendite del primo trimestre dovrebbe attestarsi al 3-4%, con una guidance invariata per la crescita delle vendite annuali e del reddito operativo. A inquietare, come si diceva, sono le maggiori spese per sinistri e la flessibilità di investire nei prezzi man mano che vengono implementati i dazi. Il Cfo John David Rainey si mantiene ottimista: "La storia ci insegna che quando affrontiamo questi periodi di incertezza, Walmart ne esce con una quota di mercato maggiore e un business più forte"
Venerdì 16 maggio – Assemblea generale di Volkswagen
Ci sarà l’occasione per festeggiare i 50 anni della Polo, la compatta del colosso Volkswagen uscita per la prima volta nel 1975 e arrivata a vendere 20 milioni di esemplari. Ma si potrà festeggiare anche i buoni risultati di un brand come Lamborghini, con numeri in grande crescita nel primo trimestre. Però poi i soci di Volkswagen, riuniti oggi in assemblea a Wolfsburg, vorranno capire quali sono le reali condizioni di salute del secondo (per auto vendute) carmaker mondiale, dietro alla Toyota. Davvero il colosso tedesco si è lasciato alle spalle l’anno nero 2024 ? Le intese siglate con il potente sindacato Ig Metall (nessuna chiusura di stabilimenti) saranno rispettate? Rivali di mercato come Luca De Meo (Renault) e John Elkann (Stellantis) sono convinti che il 2025 sarà l’anno decisivo per capire se l’Europa avrà un futuro nella partita dei produttori di auto. Un passaggio dalle parti di Wolfsburg è fondamentale.
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