Verbalizzazione: dichiarazioni dei soci non pertinenti all’ordine del giorno

La previsione di cui all'art. 2375 c.c. dedicata al verbale delle deliberazioni dell'assemblea, al c. 1 precisa che il verbale deve indicare la data dell'assemblea e, anche in allegato, l'identità dei partecipanti e il capitale rappresentato da ciascuno; deve altresì indicare le modalità e il risultato delle votazioni e deve consentire, anche per allegato, l'identificazione dei soci favorevoli, astenuti o dissenzienti. La medesima previsione normativa precisa altresì che nel verbale devono essere riassunte, su richiesta dei soci, le loro dichiarazioni purché pertinenti all'ordine del giorno.

Per quanto, dunque, attiene alla verbalizzazione delle dichiarazioni dei soci presenti all'assemblea, la predetta previsione di legge individua alcuni presupposti, specificando che si debba trattare di “dichiarazioni pertinenti all'ordine del giorno”.

Sul tema della valutazione in ordine alla pertinenza delle dichiarazioni rese dai soci, si è espressa nel tempo la dottrina, puntualizzando come un ruolo centrale assumano al riguardo sia il presidente dell'assemblea, sia il soggetto verbalizzante, in particolar modo in tutte quelle ipotesi in cui quest'ultimo sia un notaio.

La dottrina ha infatti precisato che quest'ultimo soggetto non debba limitarsi a recepire le opinioni del presidente in ordine alla pertinenza delle dichiarazioni rese dai soci, b...