sabato 05/04/2025 • 06:00
La settimana vede in agenda per mercoledì l’importante appuntamento sulla mobilità elettrica a Oslo. Assente: Elon Musk. Sempre mercoledì in Grecia si ferma per 24 ore il settore privato per protestare contro il caro vita. Giovedì vengono diffusi i dati sulla produzione industriale italiana, mentre venerdì arrivano le trimestrali di Jp Morgan, Morgan Stanley e la Wells Fargo, oltre all’indice americano dei prezzi alla produzione.
Fabio Sottocornola
- Giornalista economicoMaria Elena Zanini
- GiornalistaAscolta la news 5:03
Mercoledì 9 aprile – Oslo capitale dell’euro elettrica con Nordic EV summit
Non ci sarà Elon Musk, forse neppure invitato al Nordic Ev summit di Oslo. E va bene così, visto quanto è sempre più ingombrante la presenza dell’inventore di Tesla, per non parlare dello stesso marchio di auto e le polemiche sollevate. Invece, lo spirito dell’iniziativa considerata tra le più importanti nel suo genere in Europa è ragionare attorno ai destini della mobilità elettrica. In uno scenario che si complica di continuo. Infatti, se finora tutti i protagonisti, dagli imprenditori agli automobilisti, dovevano confrontarsi con la transizione ecologica ed energetica, adesso c’è da fare i conti con l’impatto dei dazi. E su come cambierà inevitabilmente lo scenario industriale. Lo scorso anno la capitale norvegese ha ospitato 1300 delegati in arrivo da 43 Paesi e 56 speaker e panelist. Hanno parlato di plant, linee di produzione, batterie e ricariche. Di sicuro, tra i temi più attuali c’è la sfida in arrivo dalla Cina con i carmaker del Dragone rosso che hanno le carte in regola per giocare la partita del business in Europa.
Il settore privato greco si ferma per 24 ore
La Grecia incrocia (nuovamente) le braccia per protestare contro l'alto costo della vita. Già a novembre i lavoratori si erano fermati per 24 ore per “garantire una vita dignitosa ai lavoratori”. La Confederazione generale dei lavoratori greci (Gsee) aveva detto che lo sciopero altro non era che “la conseguenza del rifiuto del governo di adottare misure per garantire una vita dignitosa ai lavoratori. Il governo deve capire che il benessere della società nel suo insieme dipende dal benessere dei lavoratori”. E così dopo soli quattro mesi e mezzo, i lavoratori, questa volta del settore privato, sono pronti oggi a scendere in piazza. L’inflazione su base annua era al 2,4 per cento a ottobre, secondo l’istituto di statistica greco Elstat. Di recente il governo, guidato dal conservatore Kyriakos Mitsotakis, ha annunciato un aumento del salario minimo, che attualmente è di 830 euro, e delle pensioni a partire dal gennaio 2025.
Giovedì 10 aprile - Come sta l'industria italiana
Arriva oggi il dato della produzione industriale italiana, dopo un 2024 chiuso con una netta contrazione del settore. Secondo l’ultimo report Istat, dicembre aveva registrato un tonfo del 7,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con una flessione congiunturale del 3,1% rispetto a novembre 2024. A soffrire maggiormente sono i settori chiave dell’economia: beni di consumo, intermedi e strumentali arretrano pesantemente, mentre il comparto dei trasporti crolla del 23,6%, segno di una domanda che si indebolisce e di un sistema produttivo in affanno. Le attese sono di un ulteriore calo per il settore ormai in piena fase recessiva.
Venerdì 11 aprile – Prime trimestrali per le banche Usa
Da settembre a dicembre 2024 la Fed ha tagliato tre volte i tassi d’interesse. In gennaio è salito al potere il presidente Donald Trump che ha subito cominciato a mettere in campo provvedimenti concreti, a partire dai dazi, con possibili impatti sull’andamento delle imprese e dei consumi. Per questo motivo, la prima stagione di trimestrali bancarie, al via da oggi, potrà fornire indicazioni concrete sullo stato di salute della prima economia al mondo. Quasi in contemporanea da New York, arrivano i risultati del periodo gennaio-marzo per Jp Morgan, Morgan Stanley e la Wells Fargo attenzionata dal mercato che vuole capire se la banca potrà uscire dai limiti sugli asset (1,95 trilioni) imposto dalla Fed, che ne può ostacolare la crescita. Per il resto, rimane da verificare la qualità del credito di fronte a scenari di (possibile) insolvenza delle imprese, i ricavi da interesse netto, l’andamento dei prestiti. Infine, da non dimenticare che la Fed ha pubblicato gli scenari di stress test bancari per quest’anno. Sono previste diminuzioni del prezzo degli immobili e aumento dei senza lavoro.
L’indice americano dei prezzi alla produzione
Sotto la voce Prezzi alla produzione, gli Usa comprendono indicatori come beni di domanda finale (33%) che comprende alimentari ed energia; servizi di scambio di domanda finale (20%); servizi di trasporto e immagazzinaggio (4%), servizi di domanda finale meno commercio, trasporto e magazzinaggio (41%); costruzione (2%). Ci potranno fornire indicazioni utili a capire come sta andando l’economia americana nei primi mesi del 2025, primo anno in cui la guida del Paese è affidata alle mani di Donald Trump? Secondo un sondaggio di Cnbc condotto tra 14 economisti, l’economia nel primo trimestre crescerà dello 0,3% contro più 2,3% degli ultimi tre mesi del vecchio anno. Nella loro opinione, quello che preoccupa è un possibile scenario da stagflazione (stagnazione + inflazione) in arrivo come conseguenze delle scelte politiche operate da Donald Trump. Che non sembra avere alcuna intenzione di invertire la rotta.
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