lunedì 17/03/2025 • 06:00
In base alla Legge organica del diritto di difesa si rafforzano le tutele familiari: coniuge, partner convivente e parenti fino al secondo grado non possono subire ritorsioni se il lavoratore segnala o denuncia illeciti in azienda. Il provvedimento incentiva così una maggiore trasparenza.
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La Legge Organica del Diritto di Difesa (novembre 2024) amplia la gamma delle tutele familiari, offrendo maggiore protezione a coniuge, partner convivente e parenti fino al secondo grado di un lavoratore che denuncerà illeciti o scorrettezze commesse dal datore di lavoro. L'obiettivo principale è creare un contesto in cui il dipendente, consapevole di non poter subire ritorsioni né in prima persona né tramite i propri familiari occupati nella stessa azienda, sia incentivato a segnalare eventuali violazioni di legge o di contratto. Questa evoluzione normativa contribuisce a rafforzare la cultura della prevenzione e della trasparenza, promuovendo ambienti di lavoro più equi.
Estensione dei soggetti protetti
Prima di questo intervento normativo, le garanzie contro le ritorsioni riguardavano per lo più il singolo lavoratore che presentava la denuncia o la segnalazione. Con la nuova legge, i soggetti tutelati si ampliano in maniera significativa:
In questo modo, l'impresa non può adottare ritorsioni come il licenziamento, la riduzione delle ore di lavoro, il demansionamento o l'esclusione da benefit esclusivamente per colpire la cerchia familiare del denunciante.
Perché ampliare le tutele familiari?
Le segnalazioni di illeciti in ambito lavorativo rappresentano un elemento chiave per il corretto funzionamento di un sistema di controlli interni, oltre che per la difesa dei diritti fondamentali. Numerosi studi delle associazioni di categoria evidenziano come il timore di ripercussioni sui familiari sia uno dei principali deterrenti alla denuncia di pratiche scorrette. L'introduzione di queste tutele familiari rafforzate:
Tabella comparativa: prima e dopo la Legge Organica
Aspetti principali |
Prima |
Dopo |
---|---|---|
Destinatari della tutela |
Solo il lavoratore che denuncia |
Lavoratore, coniuge, partner convivente e parenti entro il secondo grado |
Tipologia di protezione |
Divieto generico di licenziamento ritorsivo |
Protezione rafforzata: divieto di qualsiasi provvedimento punitivo |
Inquadramento sanzionatorio |
Limitato alle sanzioni previste in via generale |
Procedure dedicate per valutare la connessione tra denuncia e ritorsione |
Impatto sulle segnalazioni |
Denunce spesso limitate dal timore di conseguenze sui familiari |
Aumento delle segnalazioni grazie a una copertura estesa |
Come emerge da questa sintesi, l'elemento di novità risiede proprio nella protezione estesa a figure tradizionalmente escluse da tutele specifiche.
Come riconoscere le azioni di ritorsione
Per comprendere la portata delle nuove tutele familiari, è utile definire quando un atto può essere considerato ritorsivo. In generale, le azioni che suscitano sospetti di ritorsione includono:
Se tali eventi riguardano il familiare del denunciante, e si verifica una coincidenza temporale o una correlazione evidente con la segnalazione, diventa plausibile l'ipotesi di ritorsione.
Strumenti operativi per far valere le tutele
Le disposizioni della Legge Organica del Diritto di Difesa propongono diversi mezzi concreti a cui il lavoratore e i suoi familiari possono ricorrere per contrastare eventuali abusi. Di seguito, i principali:
La combinazione di questi strumenti operativi consente ai lavoratori e ai loro cari di agire con maggior rapidità ed efficacia. Il ricorso a canali istituzionali, sindacali e legali accelera l'individuazione dei comportamenti illeciti e garantisce una risposta tempestiva, limitando i danni e scoraggiando ulteriori intimidazioni.
Conclusioni
L'ampliamento delle tutele familiari risponde all'esigenza di rendere la denuncia di illeciti un atto sicuro e privo di ritorsioni, dirette o indirette. Il beneficio è duplice: da un lato, si tutelano i diritti dei singoli lavoratori e dei loro familiari, dall'altro si promuove un ambiente aziendale più trasparente, in cui l'emersione di condotte irregolari risulti più agevole. Le associazioni dei datori di lavoro e le organizzazioni sindacali valutano positivamente la norma, soprattutto perché offre un quadro chiaro e limita il rischio di abusi. Per rendere pienamente efficaci queste misure, sarà determinante la diffusione di una cultura del rispetto, insieme a un sistema di controlli rapidi.
Con l'adozione della Legge organica del diritto di difesa, l'ordinamento italiano compie un passo in avanti nel campo delle garanzie collettive e individuali, rendendo i lavoratori e i loro congiunti maggiormente tutelati nell'esercizio di un diritto fondamentale: la segnalazione di ingiustizie e violazioni.
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