sabato 08/03/2025 • 06:00
La settimana si apre a Las Vegas con un evento dedicato a fare il punto sulle ultime novità di mercato e gli sviluppi potenziali dell’intelligenza artificiale. Martedì la Volkswagen alza il velo sui conti dell’annus horribilis mentre il giorno dopo scattano i nuovi balzelli di Donald Trump. Giovedì esce l’ultimo rapporto sul petrolio.
Fabio Sottocornola
- Giornalista economicoLunedì 10 marzo – HumanX, l’evento di Las Vegas sull’Ai
“Noi di HumanX crediamo che gli esseri umani siano molto più potenti con l’Intelligenza artificiale, ma solo quando lavoriamo insieme”. Con questo slogan, invitante e rassicurante, viene lanciata a Las Vegas la prima edizione, appunto, di HumanX, l’evento a metà strada tra una mega fiera e il convegno di esperti dedicato all’Ai destinata a cambiare le nostre vite. In quale direzione, lo scopriremo fatalmente solo vivendo, anche se analisti, osservatori, economisti e guru di ogni specie già assicurano di avere la risposta. Più prosaicamente, la conferenza potrà rivelarsi un momento proficuo per ascoltare top manager e ricercatori che arrivano dai laboratori di Amazon, OpenAi, Google e gli altri colossi tech attivi su questo fronte con investimenti da centinaia di miliardi di dollari. Sempre ricordando, come insegna il caso DeepSeek realizzato con pochi milioni, che all’orizzonte può comparire un cigno non nero, ma cinese.
Martedì 11 marzo – La Volkswagen e i conti dell’anno
Alla fine del 2024 ha terminato una vertenza sindacale molto dura, evitando la prima chiusura di uno stabilimento in Germania. Ma la Volkswagen manderà comunque a casa 35 mila lavoratori, entro il 2030, e il segnale di sofferenza c’è tutto. Oggi il gruppo di Wolfsburg alza il velo sui risultati di bilancio dello scorso anno: ci sarà da porre attenzione ai numeri anche se è un po’ come guardare nello specchietto retrovisore. Di sicuro più interessanti (ma incerti) sono gli scenari che si aprono davanti al gruppo. Tre, in particolare: la sfida con la Toyota per la supremazia mondiale nelle vendite di auto: i giapponesi da alcuni anni occupano la prima posizione con (circa) 10 milioni di veicoli, il gruppo tedesco insegue. C’è poi la partita complessa con i carmaker cinesi, pronti a dilagare in Europa con vetture elettriche più economiche. Infine, le novità sul fronte occidentale con i dazi annunciati da Donald Trump per il mercato americano: un balzello del 25% che dovrebbe scattare entro l’estate.
Mercoledì 12 marzo – Arrivano i dazi su acciaio e alluminio
Eccoli i balzelli di Donald Trump: del 25% su acciaio e alluminio importati negli Stati uniti. “Ho stabilito che le importazioni di articoli in acciaio rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale” aveva scritto il presidente spiegando come avrebbe cancellato le norme in vigore. Sarà uno scossone per il mercato già messo in crisi dall’eccesso di offerta cinese e dalle difficoltà dei player europei. Basta pensare che la produzione mondiale di acciaio grezzo ha toccato quota 1,9 miliardi di tonnellate nel 2023, più della metà prodotta in Cina. Il presidente americano è convinto che tariffe più alte daranno un impulso alla produzione Usa. Non solo: con gli introiti fiscali potrà ridurre le tasse ai cittadini. Ma c’è chi gli ricorda che l’arrivo dei dazi ha sempre portato una distorsione economica. Infatti, la protezione di aziende domestiche limita la loro spinta a migliorarsi: sul lungo periodo perderanno in produttività. Per non parlare dell’aumento dei prezzi. Oggi è atteso il dato dell’inflazione Cpi, il paniere di beni e servizi acquistati dai cittadini in febbraio. Troppo presto per misurare un eventuale impatto, ma già da tenere in osservazione.
Giovedì 13 marzo – Rapporto sullo stato di salute del petrolio
Come sta, davvero, il petrolio? Dato per finito nei giacimenti troppo presto, odiato per i danni ambientali soprattutto nella sua versione di benzine e cherosene, non gode magari di ottima salute, ma non sta scomparendo. Né dalla nostra economia e neppure dalla vita quotidiana. Come ha ricordato in un report dello scorso anno l’Agenzia internazionale dell’energia, il petrolio sta cambiando. E si trasforma. Diventa cioè la materia prima necessaria per realizzare manufatti di plastica (anche questa, dalla vita ancora lunga) che entrano nella realizzazione di smartphone, elettrodomestici, automobili, apparecchi medicali. Oggi sempre l’Aie pubblicherà il rapporto mensile sul greggio, la cui estrazione e disponibilità viene decisa dal cartello dei Paesi produttori dell’Opec Plus, che in questo modo possono influenzare il prezzo (sempre in relazione all’andamento della domanda). Sul breve periodo, il valore del barile rimane comunque tra i market mover più rilevanti del mercato.
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