mercoledì 26/02/2025 • 10:29
L'Agenzia delle Entrate, con Risp. 25 febbraio 2025 n. 47, ha chiarito che il presupposto per l'applicazione delle disposizioni anti-ibridi del Decreto ATAD è sempre la sussistenza di una causa ibrida.
redazione Memento
Con la risposta n. 47 del 25 febbraio 2025, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che una mera prassi aziendale apparentemente non in linea con la prassi generalmente applicabile non integra una causa che determina l'insorgere di un disallineamento da ibridi (c.d. causa ibrida).
Si ricorda che le disposizioni anti-ibridi (anti hybrid rule) previste dalla Direttiva ATAD (artt. 6 -11 D.Lgs. 142/2018) traggono origine dai lavori svolti in seno all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), nell'ambito del progetto Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) che ha affrontato il tema dei disallineamenti da ibridi nell'ambito dell'Azione 2 volta a ripristinare la coerenza tra i vari regimi fiscali nazionali.
L'artt. 6 c. 1 lett. r n. 1-8 prevede specifiche fattispecie, differenziate in ragione della diversa causa ibrida, da cui possono derivare dei disallineamenti da ibridi. In particolare, i numeri da 1 a 7 fanno riferimento alle fattispecie che producono effetti di deduzione senza inclusione mentre il n. 8 della richiama le fattispecie da cui derivano effetti di doppia deduzione.
Come affermato nella Circ. AE 26 gennaio 2022 n. 2/E, i disallineamenti da ibridi derivano da un trattamento fiscale asimmetrico da parte di due o più sistemi fiscali in relazione a entità, stabili organizzazioni, negozi giuridici (in particolare strumenti finanziari o aventi ad oggetto strumenti finanziari), componenti di reddito, idonei a generare effetti fiscali incoerenti a livello internazionale, quali quelli riconducibili ai fenomeni di deduzione senza inclusione (deduction/no inclusion o D/NI) e doppia deduzione (double deduction o DD). La circolare riporta le ipotesi di causa ibrida, condizione necessaria per l'applicazione delle disposizioni anti-ibride della Direttiva ATAD.
Nel caso di specie, il disallineamento non è attribuibile ad un conflitto in relazione alla configurabilità (dal punto di vista italiano) di una stabile organizzazione in Hong Kong che non è considerata tale localmente. Le ragioni per cui i costi ARO (e gli Internal Dealing (di pari importo) non sono considerati, rispettivamente, deducibili e tassabili ai fini fiscali locali in Hong Kong dipendono solo ed esclusivamente dalla scelta contabile storicamente adottata dalla HK Branch (che tra l'altro non deriva da una prassi contabile diffusa tra gli operatori locali) per la rilevazione ed esposizione dei medesimi nel rendiconto locale', e non sono, pertanto, attribuibili ad un conflitto di interpretazione di norme convenzionali o locali relative all'attribuzione di utili e perdite alla stabile organizzazione. Pertanto, al caso di specie non si applicano le disposizioni anti-ibridi.
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Giusy Bochicchio
- Socio dello Studio Legale Tributario di EYRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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