martedì 25/02/2025 • 11:34
Con la FAQ pubblicata il 24 febbraio 2025, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che i soggetti aderenti al concordato preventivo biennale possono avvalersi dei benefici ai fini IVA di cui all'art. 9 bis c. 11 DL 50/2017 già a partire dal primo dei due anni di decorrenza del CPB.
redazione Memento
L'Agenzia delle Entrate, con una nuova FAQ pubblicata il 24 febbraio 2025, ha chiarito se per un soggetto che aderisce al concordato preventivo biennale (CPB) per il biennio 2024-2025 le agevolazioni previste ai fini IVA dall'art. 9 bis c. 11 DL 50/2017 possono essere riconosciute già dal 2024, ossia dal primo dei due anni di decorrenza del concordato. Si ricorda che il citato art. 9 bis c. 11 DL 50/2017 riconosce, in relazione ai diversi livelli di affidabilità fiscale conseguenti all'applicazione degli ISA, i seguenti benefici: a) esonero dall'apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti IVA per un importo non superiore a 70.000 euro; b) esonero dall'apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi IVA per un importo non superiore a 70.000 euro annui. L'art. 19 c. 3 D.Lgs. 13/2024 (decreto CPB) dispone che per i periodi d'imposta oggetto del concordato preventivo biennale sono riconosciuti i benefici, compresi quelli relativi all'IVA, previsti dal citato art. 9 bis c. 11. Al riguardo, si ritiene che i soggetti interessati possano avvalersi di tali benefici già a partire dal primo dei due anni di decorrenza del concordato, in quanto l'adesione al CPB è effettuata nel corso di tale primo anno e, quindi, ben prima del termine di presentazione del relativo modello IVA. Nel caso di specie l'adesione al concordato preventivo biennale è effettuata nel 2024, quindi il beneficio dell'esonero dall'apposizione del visto di conformità trova applicazione già con riferimento al credito IVA che emerge dalla dichiarazione IVA 2025, relativa all'anno di imposta 2024. Inoltre, si ritiene che il beneficio in oggetto, qualora rivolto ai soggetti che hanno aderito al CPB, possa essere inteso con il limite più elevato di 70.000 euro.
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Marco Nessi
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