giovedì 16/01/2025 • 06:00
L'Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato il 9 gennaio 2025 le linee guida definitive sulla gestione dei rischi ESG, che si applicheranno dall'11 gennaio 2026. L'obiettivo è quello di rafforzare il sistema bancario europeo per le sfide poste dal cambiamento climatico e dalle altre tematiche ESG.
Le linee guida sulla gestione dei rischi ESG sono state sviluppate nel solco del programma dell'Autorità bancaria europea (EBA) sulla finanza sostenibile e sono da considerarsi elemento strategico delle azioni delineate nel piano di attuazione del pacchetto bancario dell'UE. L'Autorità Bancaria Europea ha, infatti, il compito, ai sensi dell'art. 87 bis par. 5 Dir. UE 2013/36, di emanare linee guida sugli standard minimi e sulle metodologie di riferimento per l'identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) da parte degli istituti di credito. I rischi ESG, in particolare i rischi ambientali derivanti dalla transizione sostenibile, pongono sfide alla sicurezza e alla solidità degli istituti e possono influenzare tutte le categorie tradizionali di rischi finanziari a cui gli stessi sono esposti. Gli istituti di credito, sulla base di valutazioni puntuali della materialità dei rischi ESG, sono chiamati a identificare e misurare rischi ESG attraverso processi di elaborazione dei dati e una combinazione di metodologie. Gli istituti di credito dovranno integrare i rischi ESG nel loro quadro di gestione del rischio e nei loro processi, tra cui il risk appetite, i controlli interni e l'ICAAP (L'Internal Capital Adequacy Assessment Process - il processo interno che consente all'istituto finanziario di valutare in autonomia la propria adeguatezza patrimoniale). Inoltre, gli enti dovranno monitorare i rischi ESG attraverso efficaci sistemi di reporting interno e una serie di parametri e indicatori di rischio ESG retrospettivi e prospettici. Gli istituti di credito sono chiamati, inoltre, a sviluppare piani specifici per gestire i rischi derivanti dalla transizione e dal processo di indirizzo dell'economia verso gli obiettivi normativi relativi ai fattori ESG fatti propri dalle giurisdizioni in cui operano. La sfida per gli enti è quella di integrare nei propri piani di sviluppo una attenta valutazione dei rischi ESG in conformità con la Direttiva sui requisiti patrimoniali. L'impatto dei rischi ESG Il cambiamento climatico, il degrado ambientale, la perdita di biodiversità, le questioni sociali e altri fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) pongono sfide considerevoli per l'economia. L'impatto di eventi di rischio fisico acuti e cronici, la necessità di transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell'uso delle risorse e sostenibile, così come altre sfide ESG, stanno causando e continueranno a causare profonde trasformazioni economiche che influiscono sul settore finanziario. La strategia rinnovata della Commissione per una finanza sostenibile e il pacchetto bancario (Dir. UE 2013/36 - Direttiva sui requisiti patrimoniali c.d. CRD - e il Reg. UE 575/2013 - Regolamento sui requisiti patrimoniali c.d. CRR) riconoscono che il settore finanziario svolge un ruolo importante sia in termini di sostegno alla transizione verso un'economia sostenibile e climaticamente neutra, come sancito dall'Accordo di Parigi, dall'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e dal Green Deal europeo, sia nella gestione dei rischi finanziari che questa transizione può comportare e/o di quelli derivanti da altri fattori ESG. Si prevede che i rischi ambientali, compresi quelli legati al clima, diventeranno ancora più significativi in futuro. L'EBA sottolinea come i rischi ESG possano influenzare tutte le categorie tradizionali di rischio finanziario, dal credito al mercato, passando per l'operativo e la reputazione. Inoltre, le controparti degli istituti o gli asset investiti possono essere soggetti all'impatto negativo di fattori sociali, quali violazioni dei diritti umani, cambiamenti demografici, digitalizzazione, salute o condizioni di lavoro, e di fattori di governance, come carenze nella leadership esecutiva o corruzione, che a sua volta può portare a rischi finanziari. Per mantenere un'adeguata resilienza agli impatti negativi dei fattori ESG, gli istituti di credito devono essere in grado di identificarne, misurarne e mitigarne i rischi. Tuttavia, le specificità di tali rischi, come la loro natura e gli impatti distinti su vari orizzonti temporali, nonché la mancanza di una serie storica rilevante, rendono difficile individuare delle Best practices. A ciò si aggiunge il fatto che, come osservato dall'Autorità bancaria europea, la gestione dei rischi ESG è ancora in una fase iniziale e, nonostante le azioni intraprese negli ultimi anni, vi sono diverse carenze nell'integrare i rischi ESG nelle strategie aziendali e nei quadri di gestione del rischio. Le linee guida sviluppate dall'EBA hanno l'obiettivo di rafforzare il sistema bancario europeo di fronte alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalle altre tematiche ESG. Le nuove regole riguardano l'identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei rischi ESG, e impongono alle banche di integrare questi fattori nelle loro analisi di rischio tradizionali. L'obiettivo è quello di assicurare che gli istituti siano in grado di valutare adeguatamente gli impatti dei rischi ESG sulla loro attività e di adottare le misure necessarie per mitigarli. Oggetto, ambito e tempi di applicazione Le linee guida specificano le modalità di governance che le istituzioni sono chiamate ad adottare conformemente all'art. 87 bis par. 1 e all'art. 74 Dir. UE 2013/36. Nello specifico le linee guida disciplinano: (a) norme minime e metodologie di riferimento per l'identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), in conformità all'art. 87 bis par. 5 lett. a) Dir. UE 2013/36; (b) criteri qualitativi e quantitativi per la valutazione dell'impatto dei rischi ESG sul profilo di rischio e sulla solvibilità degli enti nel breve, medio e lungo termine, conformemente all'art. 87 bis par. 5 lett. c) Dir. UE 2013/36; (c) il contenuto dei piani che l'organo di gestione deve predisporre conformemente all'art. 76 par. 2 Dir. UE 2013/36, che includono scadenze specifiche, obiettivi e tappe intermedie quantificabili, al fine di monitorare e affrontare i rischi finanziari derivanti dai fattori ESG, compresi quelli derivanti dal processo di aggiustamento e dalle tendenze di transizione verso gli obiettivi normativi degli Stati membri interessati e dell'Unione in relazione ai fattori ESG, in particolare l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 come stabilito nel Reg. UE 2021/1119 nonché, ove rilevante per gli enti attivi a livello internazionale, gli obiettivi giuridici e regolamentari di Paesi terzi, in conformità all'art. 87 bis par. 5 lett. b) Dir. UE 2013/36. Le linee guida si applicheranno a partire dall'11 gennaio 2026, a eccezione degli istituti meno complessi e di minori dimensioni per i quali la data è posticipata al gennaio 2027. In conclusione Le nuove linee guida EBA, richiedendo alle banche di integrare i rischi ESG e le relative misure di vigilanza nei loro processi interni di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, attribuiscono loro la responsabilità di verificare se il capitale allocato sia sufficiente a coprire eventuali perdite derivanti da eventi legati al clima o ad altri fattori ESG. Le autorità di vigilanza, dal canto loro, saranno chiamate a garantire la corretta applicazione di queste disposizioni e intervenire in caso di mancata conformità. Queste nuove disposizioni segnano un cambio di approccio significativo. Da un lato, richiedono alle banche di adottare strategie più lungimiranti e proattive nella gestione dei rischi, affrontando le sfide della transizione verso un modello economico sostenibile. Dall'altro, potrebbero favorire una riallocazione delle risorse verso attività più sostenibili, migliorando al contempo la trasparenza nella gestione e nella comunicazione dei rischi ESG. Fonte: Linee Guida ESG - EBA
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Paola Pisano
- Dottore commercialista in CagliariRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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