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lunedì 30/12/2024 • 06:00

Caso Risolto Gestione previdenziale

Riscatto di laurea agevolato conveniente per lavoratori contributivi puri

Il riscatto di laurea agevolato, tra le misure di calcolo presenti nel nostro ordinamento, ha il plus di avere un onere facilmente individuabile e spesso molto più accessibile rispetto agli altri costi. Se questa misura da un lato è più praticabile, dall'altro nasconde alcune insidie da valutare attentamente.

di Francesca Zucconi - Consulente del Lavoro in Pavia

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  • Tempo di lettura 8 min.
  • Ascolta la news 5:03
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Il riscatto di laurea agevolato è frutto dell'art. 20 DL 4/2019 che ha apportato modifiche all'art. 2 D.Lgs. 184/97 con il comma 5-quater in tema di calcolo dell'onere per i periodi di studio che si collocano nel metodo contributivo, quindi dal 1996 in avanti.

Rispetto al calcolo dell'onere per il riscatto di laurea previsto dalla riserva matematica o dal calcolo a percentuale, quello per il riscatto agevolato è molto più immediato: si applica l'aliquota di computo IVS della gestione FPLD, pari al 33% alla retribuzione di riferimento per il reddito minimale della gestione commercianti, l'onere così trovato deve essere moltiplicato per ogni anno da riscattare.

Formula di riscatto : Minimale annuo gestione commercianti * 33%

Considerando che la retribuzione annua in vigore per il 2024 è pari a 18.415 Euro, un anno di riscatto equivale a 6.076,95 Euro; il valore del minimale viene annualmente rivalutato e di conseguenza anche il valore del riscatto subisce una variazione.

I soggetti interessati al riscatto agevolato

Il riscatto light nasce come formula aggiuntiva per i periodi che si collocano dopo il 31 dicembre 1995, ma proprio in virtù di un costo più accessibile rispetto ai calcoli ordinari è diventata una misura interessante anche per coloro che hanno periodi di studio antecedenti il 01 gennaio 1996.

La premessa necessaria, che vale per ogni tipologia di riscatto di laurea, è che tale operazione è funzionale alla posizione del soggetto interessato se aggiungendo contribuzione utile avviene un anticipo all'accesso a pensione. Se, invece, dall'analisi della posizione contributiva del soggetto emerge prima il raggiungimento dell'accesso a pensione subordinato al requisito dell'età anagrafica, allora, riscattare può eventualmente solo aggiungere valore economico all'importo pensionistico, ma non produce effetti di anticipo sull'accesso.

Il riscatto agevolato per i periodi di studio antecedenti il 1996

Per i lavoratori che hanno un percorso di studio che si colloca prima del 1 gennaio 1996 e sono, per loro natura, soggetti al metodo di calcolo misto per la determinazione della liquidazione della pensione, qualora volessero avvalersi del riscatto agevolato, devono effettuare un'operazione aggiuntiva sulla loro posizione contributiva.

Tale operazione consiste nell'effettuare l'opzione al contributivo, ai sensi del art. 1 c. 23 L. n. 335/1995, esercitabile in costanza di rapporto di lavoro per avvalersi della possibilità di dilazionare l'onere, oppure contestualmente alla domanda di riscatto consci, in quest'ultimo caso, di dover versare l'onere in un'unica soluzione.

Opzione al contributivo

Questa opzione ha delle implicazioni di non poco conto sulla posizione del lavoratore, infatti, determina il calcolo della pensione con il metodo interamente contributivo, pur mantenendo intatte le regole di accesso a pensione previste per i lavoratori cd. “misti” in base all'art. 24 D.L. n. 201/2011.

L'opzione al contributivo può essere esercitata dai lavoratori se in possesso di alcune condizioni presenti contemporaneamente nella loro posizione assicurativa, nello specifico:

  • avere almeno un contributo al 31 dicembre 1995;
  • avere un'anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995;
  • aver maturato 15 anni di contribuzione, di cui 5 dopo il 31 dicembre 1995.

Tale opzione permette quindi l'accesso al riscatto di laurea agevolato ma è un'operazione irrevocabile sulla posizione del lavoratore dal momento in cui produce effetti sostanziali, ma soprattutto, determina una conseguenza molto importante e delicata: dal momento successivo alla presentazione della domanda, infatti, al lavoratore verrà applicato il cd. massimale annuo per il calcolo della contribuzione, che è pari per il 2024 a 119.650 euro.

È evidente che tale operazione impatta in modo massiccio su quei lavoratori, spesso Dirigenti, con una retribuzione elevata.

Facendo un esempio, un dirigente con una RAL di 200.000 Euro annui, con primo accredito contributivo antecedente il 1 gennaio 1996 vedrà applicata la contribuzione IVS su tutta la sua retribuzione ed inoltre, presupponendo che rientri nel sistema di calcolo di pensione misto, vedrà applicato alla sua posizione il calcolo retributivo fino al 31 dicembre 1995 e dall'anno successivo il calcolo contributivo.

Qualora il dirigente in esempio compisse, in costanza di rapporto di lavoro, la scelta del riscatto di laurea agevolato, in virtù della preliminare opzione al contributivo, avrebbe alcuni effetti sulla sua posizione:

  1. dal momento successivo alla presentazione della domanda la contribuzione IVS verrebbe applicata solo fino al raggiungimento del massimale annuo, pari come ricordato a 119.650 Euro per il 2024 e non più su 200.000 Euro;
  2. sulla differenza tra il massimale e la sua retribuzione annua verrà applicata solo la cd. contribuzione minore e quindi non avrà più la medesima quantità di contributi che andranno a comporre il suo montante contributivo, generando necessariamente un importo di pensione annua inferiore a quello che avrebbe percepito se non avesse effettuato l'opzione;
  3. tutta la sua pensione verrà calcolata con il sistema contributivo, senza più considerare l'effetto della quota retributiva inizialmente prospettata se non avesse esercitato l'opzione;
  4. potrebbe anticipare l'accesso a pensione andando ad aggiungere contribuzione utile, sia ai fini del diritto che della misura;
  5. godrebbe della possibilità di portarsi in deduzione l'onere di riscatto, ottenendo così un risparmio fiscale.

LA SOLUZIONE

In conclusione, è impossibile generalizzare sulla convenienza o meno del riscatto agevolato.

Certamente è un'operazione interessante per quei soggetti che per loro natura nascono come “contributivi puri” e pertanto non subiscono alcuna variazione della posizione né alcun impatto sul massimale, essendone già soggetti. Quindi, in questi casi, la valutazione di convenienza del riscatto è data dall'anticipo di pensione rispetto all'accesso che avrebbe avuto se non avesse riscattato e in subordine alla deduzione dell'onere.

Nei casi, invece, di lavoratori cd. misti la valutazione del riscatto agevolato deve essere effettuata molto attentamente soprattutto in virtù delle implicazioni derivanti dall'opzione al contributivo, che una volta esercitata può condizionare tutta la futura storia contributiva.  

In questi casi per non incappare nella conversione totale al contributivo, qualora ci siano periodi di studio che si collocano a cavallo tra il 1995 e il 1996 il lavoratore potrebbe riscattare con il metodo ordinario i periodi prima del 1996 e con l'agevolato quelli successivi.

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