Logistica, trasporto e spedizioni: incremento retributivo a regime di 260 euro

In data 6 dicembre 2024 viene rinnovato il contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni, che interessa circa un milione di lavoratori italiani.

Il CCNL viene sottoscritto da 24 associazioni datoriali ( tra le quali Confetra, Conftrasporto, Cna, Confartigianato, Sna, Claii, Confcooperative, Lega Coop, Agci, Federtraslochi, Aite, Fiap) con Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti.

L’accordo di rinnovo viene firmato subito dopo la proclamazione di uno sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali per le giornate del 9 e 10 dicembre,  contestualmente revocato con la sottoscrizione dell’intesa; il percorso negoziale è durato circa nove mesi, alla fine senza registrare agitazioni sindacali.

La logistica e il trasporto merci rappresentano circa il 9% del PIL dell’Italia, e si applica, tra gli altri, ad autisti di mezzi pesanti, magazzinieri, driver, corrieri, rider, addetti alla logistica. Come noto, il settore è particolarmente dinamico e competitivo, particolarmente soggetto in questo periodo storico alle evoluzioni tecnologiche, all’automazione, alla digitalizzazione, all’intelligenza artificiale.

Il contratto collettivo scadrà in data 31 dicembre 2027.

La parte normativa

Da un punto di vista normativo, il nuovo contratto collettivo presenta diverse novità.

Vediamole in sintesi:

• Inserimento di nuove figure professionali. Molti degli sforzi e delle nuove pagine del rinnovo contrattuale sono dedicate a rivisitare l’articolato dei profili lavorativi. Diverse le novità, soprattutto legate all’introduzione di ruoli professionali connessi alle tecnologie, all’informatica, alla gestione dei big data, all’automazione, all’e-commerce. Spicca per originalità il Mediatore Culturale, che dovrà favorire la comprensione e la comunicazione tra individui, gruppi, organizzazioni, servizi;
• Lavoro agile e disconnessione. Nonostante il settore non si presti particolarmente a modalità di lavoro “ a distanza”,  le parti sociali provano a disciplinare nuove modalità di prestazioni lavorative da remoto, in linea con quanto previsto, a livello generale, da altri contratti collettivi;
• Nuove previsioni relative agli appalti ed alla filiera. Viene ampliata la c.d. clausola sociale in caso di cambio di fornitori nella consegna “dell’ultimo miglio”, e meglio qualificata la filiera produttiva, nel tentativo evidentemente di rendere meno precario il comparto. La trattativa sul punto deve essere stata particolarmente complicata se, in una nota a verbale, Assotir ha tenuto a precisare che non ne condivide alcune parti, perché, a detta dell’associazione datoriale, “l’estensione della clausola sociale dal contratto di appalto a quello di trasporto svuota di personale le imprese della distribuzione urbana che sono nella maggior parte dei casi e a tutti gli effetti imprese di trasporto iscritte all’albo degli autotrasportatori”;
• Sicurezza sui luoghi di lavoro. Viene introdotta la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito, prevedendo strumenti di contrattazione sulla tematica delle aggressioni al personale e delle condizioni climatiche di troppo caldo o troppo freddo, soprattutto dei magazzini;
• Flessibilità per le aziende. Tre sono in particolare le nuove norme da evidenziare: l’ampliamento dal 25% al 41% della soglia massima dei contratti c.d. atipici (tempo determinato, somministrazione) rispetto al totale dei lavoratori assunti a tempo indeterminato; il rafforzamento delle misure per il contrasto dell’assenteismo del personale viaggiante e di quello della movimentazione delle merci;  iii) l’estensione della stagionalità per i contratti a termine.

Tra gli altri capitoli toccati dall’accordo, si segnalano infine il contrasto alle discriminazioni di genere, l’aumento del periodo di comporto e delle coperture economiche per le malattie gravi, misure per agevolare la conciliazione vita/lavoro (permessi per nascita, affido e adozione di figli e in caso di lutto), ferie solidali, un regolamento di maggior favore per i driver in caso di danno ai mezzi aziendali (senza oneri per il primo incidente), una lieve riduzione dell’orario di lavoro per una parte del personale, a parità di salario.

La parte economica

Il rinnovo contrattuale prevede aumenti salariali a regime pari a 230 euro per il personale non viaggiante (livello 3 super) e di 260 euro per il personale viaggiante (livello 3B), con l’introduzione dell’Elemento Professionale d’Area (EPA), che valorizza le competenze del personale.

Secondo i calcoli delle organizzazioni sindacali l’aumento medio si attesta al 14,31%.

Gli incrementi economici sono così distribuiti:

Gli aumenti sono come in tutti i ccnl parametrati per i vari livelli di inquadramento del personale; l’Epa ha effetti su tutti gli istituti contrattuali e di legge.

Le parti sociali fissano poi la nuova base di calcolo su cui saranno calcolati i futuri aumenti contrattuali, che sono:

• € 2.207 mensili al 3 livello super per il personale non viaggiante
• € 2.237 mensili al livello B3 per il personale viaggiante

Dal 1° gennaio 2025 cesserà di essere computato l’Ice (indennità copertura economica), previsto sulla base dell’accordo 19 marzo 2024.

Fonte: Ipotesi di accordo 6 dicembre 2024