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sabato 23/11/2024 • 06:00

Impresa APPUNTI E SPUNTI PER LA SETTIMANA 25 NOVEMBRE-1 DICEMBRE

Dal Pil americano alla manifattura cinese: confronto di economie tra Washington e Pechino

Ritorna sulla scena martedì la ex cancelliera tedesca Angela Merkel con un libro di memorie, mentre il Paese è entrato in una crisi economica e politica. Il giorno dopo dagli Usa sono in arrivo i dati definitivi sul Pil del terzo trimestre e sabato arriva l’indice Pmi manifatturiero cinese. Economia e tutela dell’ambiente: giovedì a Oslo comincia il processo che il Wwf ha intentato contro lo stato della Norvegia. Venerdì l’inflazione italiana.

di

Andrea Rinaldi

- Giornalista

di

Fabio Sottocornola

- Giornalista economico

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Martedì 26 novembre - Angela Merkel e le sue memorie

La Volkswagen che chiude più di una fabbrica, Commerzbank finita nel mirino di una banca italiana. L’elenco delle difficoltà che mordono le imprese tedesche potrebbe continuare ma basta la crisi di governo (e nuove elezioni il 23 febbraio) a dire tutta l’instabilità che attraversa la Germania. Situazione impensabile quando c’era lei, la Angela Merkel rimasta al potere per 16 anni, dal 2005 al 2021 e un’economia da Locomotiva d’Europa. L’ex cancelliera oggi ritorna con il lancio mondiale del suo libro di memorie. Più di 700 pagine attraverso le quali racconterà l’ascesa al potere e come è stata capace di mantenerlo. Qui si fa strada il pensiero che, tra il gas a basso prezzo importato dalla Russia e le esportazioni verso la Cina, il modello economico della Merkel oggi ha completamente esaurito la spinta. Ci sarà bisogno di un nuovo pensiero (economico), e nuovi leader capaci di prendere per mano l’Europa che rischia di essere il vaso di coccio tra Washington e Pechino.      

Mercoledì 27 novembre - Pil e Fed, economia Usa prima di Trump

Con l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca tutto è cambiato, oppure non è cambiato niente? I numeri economici in arrivo oggi dagli Usa riflettono, ovviamente, la realtà prima delle elezioni con un Pil del terzo trimestre (alla prima stima) salito del 2,8% mentre oggi è atteso il dato definitivo ma è realistico pensare che non ci saranno grandi scossoni. Arriva anche l’inflazione cosiddetta Pce (price index core) quella sui consumi personali, stimata in lieve risalita. Basterà per frenare la Fed di fronte a un altro possibile taglio (0,25%) dei tassi. A completare il quadro odierno, ci sarà la pubblicazione delle Minute dell’ultima riunione: un indicatore per capire quale strada vuole percorrere il presidente Jerome Powell alla vigilia del nuovo insediamento (in gennaio) di Trump. Una riduzione al costo del denaro farà di sicuro piacere a Trump anche se tra i due la tensione è sempre alta. Ma c’è chi volge lo sguardo su altri aspetti, per esempio i possibili (ulteriori dazi). Per gli analisti di Unicredit, possono avere un impatto di freno al Pil dello 0,7% in due anni.

Giovedì 28 novembre - Il Wwf porta alla sbarra la Norvegia

Oslo non è soltanto la città in cui si assegna (e consegna) il Premio Nobel per la pace. La Norvegia non è soltanto il Paese con un Fondo sovrano dai mille miliardi di dollari che investe solo in aziende eticamente corrette. Da oggi, Oslo diventa il palcoscenico di un processo che può fare epoca. E la Norvegia uno stato condotto alla sbarra per                  comportamenti poco rispettosi dell’ambiente. A muovere tutto è il Wwf (norvegese) tramite un’azione legale contro il governo scandinavo e il Parlamento che hanno dato via libera all’estrazione di minerali (rame, zinco, litio, scandio) su una superficie enorme nelle acque dell’Artico (280 mila chilometri quadrati, come l’Italia), “senza che ci sia la necessaria conoscenza scientifica per regolarla. Le conseguenze sarebbero catastrofiche per la vita umana e marina. L’estrazione mineraria avrebbe infatti un impatto distruttivo sugli ecosistemi, sulla biodiversità e anche sulla sicurezza alimentare di miliardi di persone". Questo sostiene il Wwf e sul banco degli imputati rischiano di finirci altri Paesi come Cina e Giappone che hanno piani simili nelle proprie giurisdizioni. 

Venerdì 29 novembre - Attenzione all’inflazione

Nuovo round sul caro vita in Italia. Oggi l’Istat pubblica l’indice dei prezzi al consumo con la stima provvisoria di novembre. Ormai è un dato di fatto che l’inflazione sia in calo, anche i prezzi stentano ancora a seguirne la discesa. A questo punto anche l’andamento dei tassi dovrebbe seguire. A rompere gli indugi è stato il governatore di Bankitalia Fabio Panetta, che alla Bocconi ha detto quello che pensava da tempo: «La Bce cambi rotta, le condizioni restrittive non sono più necessarie». Insomma tocca dare una spinta all’economia anche perché con una domanda debole l’inflazione potrebbe andare sotto addirittura il 2% «aprendo uno scenario che sarebbe difficile da contrastare per la politica monetaria e che quindi andrebbe evitato».

Sabato 30 novembre - La manifattura cinese

La Cina pubblica oggi l’indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero. A ottobre l’indicatore ha segnalato il ritorno a un ciclo espansivo, dimostrando che gli attuali cambiamenti positivi nel funzionamento dell'economia sono evidenti: lo scorso mese il Pmi manifatturiero cinese è stato pari al 50,1%, con un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a settembre, secondo mese consecutivo di aumenti su base annua. Inoltre, è tornato in salita dopo essere stato al di sotto del 50% per cinque mesi consecutivi. Novembre è un buon mese per tirare le somme e vedere se la direzione intrapresa da Xi Jinping possa ridare fiato al Dragone. Che viene da una contrazione dei consumi (abbattutasi a cascata sul lusso europeo) e da problemi immobiliari non da poco. Gli stimoli fiscali e le iniezioni di denaro pubblico non sono mancate oltre ai tagli ai tassi.

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