martedì 05/11/2024 • 06:00
L'art. 18-bis D.Lgs. 118/2011 ha previsto che gli Enti locali e i loro Enti e organismi strumentali adottino un sistema di indicatori denominato “Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio”. Si analizzano i principali indicatori finanziari utili alla verifica degli squilibri di bilancio.
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Con Decreto del Ministero dell'Interno del 5 agosto 2022, gli indicatori di bilancio applicabili agli esercizi finanziari 2023/2025, sono stati modificati. In particolare, all'allegato 1) vengono indicati quelli relativi alla programmazione di bilancio, la cui analisi consente di cogliere informazioni utili a comprendere ed analizzare le ipotesi di condizione di squilibrio del bilancio dell'ente locale.
Indicatori finanziari
Dall'analisi dell'indicatore sulla rigidità strutturale del bilancio, [Disavanzo iscritto in spesa + Stanziamenti competenza (Macroaggregati 1.1 "Redditi di lavoro dipendente" + 1.7 "Interessi passivi" + Titolo 4 "Rimborso prestiti" + "IRAP" [pdc U.1.02.01.01] – FPV entrata concernente il Macroaggregato 1.1 + FPV spesa concernente il Macroaggregato 1.1)] / (Stanziamenti di competenza dei primi tre titoli delle Entrate e trasferimenti in conto capitale per ripiano disavanzi pregressi), riusciamo a leggere la reale e concreta capacità dell'ente locale di avere gli spazi finanziari necessari a poter sostenere la spesa finalizzata all'erogazione dei servizi ai cittadini del proprio territorio. Tuttavia, quando più alto è il valore di tale indicatore, più la spesa dell'ente analizzato mostra una forte rigidità, che col tempo inciderà negativamente sugli equilibri di bilancio. Tale indicatore è utilizzato, unitamente ad altri sette, ai fini della qualificazione di “ente in condizioni strutturalmente deficitarie”, situazione regolata dagli art. 242 e ss. del Tuel.
L'indicatore che rileva l'incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente (Stanziamenti di competenza Macroaggregato 1.1 + IRAP [pdc U.1.02.01.01] – FPV entrata concernente il Macroaggregato 1.1 + FPV spesa concernente il Macroaggregato 1.1) / Stanziamenti competenza (Spesa corrente – FCDE corrente – FPV di entrata concernente il Macroaggregato 1.1 + FPV spesa concernente il Macroaggregato 1.1), mette in risalto la quantità di spesa assorbita dal personale dell'ente sul totale della spesa corrente.
L'indicatore che rileva l'incidenza degli interessi passivi sulle entrate correnti (Stanziamenti di competenza Macroaggregato 1.7 "Interessi passivi" / Stanziamenti di competenza primi tre titoli ("Entrate correnti"), mette in evidenza la capacità di copertura degli interessi pagati dall'ente locale sull'indebitamento per mutui e prestiti contratti per investimenti. Un'alta percentuale di incidenza degli interessi passivi sulle entrate correnti sottrae risorse alla spesa corrente, determinando una compressione dei servizi pubblici locali.
L'indicatore della sostenibilità dei debiti finanziari (Stanziamenti di competenza [1.7 "Interessi passivi" - "Interessi di mora" (U.1.07.06.02.000) - "Interessi per anticipazioni prestiti" (U.1.07.06.04.000)] + Titolo 4 della spesa – [Entrate categoria 4.02.06.00.000 "Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche" + "Trasferimenti in conto capitale per assunzione di debiti dell'amministrazione da parte di amministrazioni pubbliche" (E.4.03.01.00.000) + "Trasferimenti in conto capitale da parte di amministrazioni pubbliche per cancellazione di debiti dell'amministrazione" (E.4.03.04.00.000)] / Stanziamenti competenza titoli 1, 2 e 3 delle entrate), mette in evidenza la capacità dell'ente di sostenere con le entrate correnti i debiti finanziari contratti. Se il rapporto così definito assume un valore alto, l'ente locale avrà nei debiti finanziari una possibile causa di squilibrio del suo bilancio.
Un'area di verifica importante è rappresentata soprattutto dai residui, dove l'indice di consistenza iniziale dei residui passivi, dato dal rapporto tra i residui passivi iniziali e le spese totali impegnate, unitamente all'indice di consistenza finale dei residui passivi, che è dato dal rapporto tra i residui passivi finali e le spese totali impegnate, ci consente di valutare se l'ente assume impegni di spesa che non riesce a tradurre in pagamenti, determinando, in questo caso valori alti dei due indicatori, con evidenti ripercussioni negative sugli equilibri di bilancio. Analoghe considerazioni possono essere fatte per l'indice di accumulazione dei residui attivi.
Infine, è interessante anche valutare l'indice di autonomia finanziaria, utile a determinare il “grado di autonomia impositiva” di un ente, prendendo in considerazione gli accertamenti riguardanti il Titolo 1 (Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa) e rapportandoli alla somma degli accertamenti dei primi tre titoli delle entrate. Più è alto il valore assunto da tale indicatore, maggiore è l'autonomia impositiva dell'ente. Per contro, il “grado di dipendenza da contributi e trasferimenti correnti”, pone al numeratore gli accertamenti per entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti, e al denominatore il complesso delle entrate correnti accertate. Con un valore che può oscillare tra 0 (assenza di trasferimenti e contributi) e 1 (completa dipendenza da trasferimenti e contributi), questo indice assume un significato tanto più negativo quanto più si avvicina all'unità.
Cause degli squilibri di bilancio
In linea generale, le criticità finanziarie alla base degli squilibri di bilancio degli enti locali derivano essenzialmente dalle seguenti cause:
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