Cessione d'azienda perfezionata all'estero: IVA per i beni esistenti in Italia

Con la risposta all'interpello n. 194 dell'8 ottobre 2024, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito all'interpretazione dell'art. 2, comma 3, lett. b), del D.P.R. n. 633/1972, che esclude da IVA, per difetto del presupposto oggettivo, le cessioni e i conferimenti in società o altri enti, compresi i consorzi e le associazioni o altre organizzazioni, che hanno per oggetto aziende o rami di azienda.

Tale previsione recepisce nel nostro ordinamento l'art. 19, par. 1, della Direttiva n. 2006/112/CE, di rifusione dell'art. 5, par. 8, dell'abrogata VI Direttiva CEE, secondo cui, in caso di trasferimento a titolo oneroso o gratuito o sotto forma di conferimento ad una società di una universalità totale o parziale di beni, gli Stati membri possono considerare che non è avvenuta alcuna cessione di beni e che il beneficiario succede al cedente.

Oggetto dell'interpello

La questione sollevata dall'istante è diretta a sapere se, nell'ambito della cessione di un ramo aziendale situato al di fuori della UE, posta in essere tra società entrambe extra-UE, il trasferimento dei beni custoditi in un magazzino in Italia debba considerarsi escluso da IVA ai sensi del citato art. 2, comma 3, lett. b), del D.P.R. n. 633/1972.

Nozione di a...