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martedì 01/10/2024 • 06:00

Mondo Digitale Nuove tecnologie

L'azienda del futuro: un ecosistema di intelligenze

Nelle aziende del futuro l’interconnessione di diverse forme di ‘intelligenza’, umana e artificiale, sarà sempre più frequente, richiesta, necessaria, anche per meglio rispondere alle sfide dell’efficienza, della produttività, dell’adattabilità e della sostenibilità a vari livelli, creando un ecosistema aziendale flessibile e agile rispetto ai cambiamenti.

di Alberto Mascia - Avvocato, consulente legale e founder di Mascia & Associati

di Lorenza Morello - Giurista d’impresa, Presidente di APM, studio Morello Consulting

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  • Tempo di lettura 7 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Parlare di ‘intelligenza’ è cruciale in scenari sfidanti e complessi, al cui interno l’intreccio tra attività umane e utilizzo di sistemi, dispositivi e strumenti tecnologici è oltre non solo frequente, ma soprattutto necessario. Farlo, partendo dall’origine etimologica della parola, è essenziale per capire cosa significhi esattamente, quali caratteristiche abbia, quali implicazioni comporti. Etimologicamente la parola intelligenza deriva da intelligere, che è stato tradotto a vario titolo con intendere, capire, comprendere, ma anche 'leggere dentro', 'leggere tra' (le righe?). Tale concetto porta con sé diverse dimensioni e sfumature, come la capacità di comprensione, l’elaborazione di informazioni, la risoluzione di problemi, l’apprendimento, la stessa creatività. Nei decenni scorsi, vari autori ed esperti hanno parlato di intelligenza. Di seguito ne proponiamo una lettura molto veloce, tutt’altro che esaustiva, che tuttavia coglie vari profili che meritano grande considerazione. Charles Spearman (1904) definì l'intelligenza come un fattore generale sottostante a tutte le abilità cognitive, mentre Alfred Binet e Theodore Simon (1905) considerarono l'intelligenza come la capacità di giudizio, comprensione e ragionamento, ideando il primo test di intelligenza moderno (test Binet-Simon, successivamente affinato da Lewis Madison Terman). Di lì a poco, William Stern coniò il concetto di...

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