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giovedì 01/08/2024 • 06:00

Contabilità ENTI LOCALI

Riforma Accrual: tra ritardi ed esigenze formative

In materia di riforma della contabilità pubblica, a oggi si registrano ritardi sul versante dei documenti da approvare, ma soprattutto su quello della formazione e sperimentazione della contabilità Accrual. Entro il 2026 la riforma 1.15 del PNRR obbliga l'adozione di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale - Accrual - per tutte le Amministrazioni pubbliche.

di Pietro Paolo Mauro - Dottore Commercialista, Revisore legale, Università degli studi di Salerno

di Rosario Poliso - Dottore Commercialista, Revisore legale, Università degli studi di Salerno

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Prima di entrare nel vivo dell'argomento, è di particolare interesse il passaggio contenuto nel PNRR (nella versione approvata nel 2021), laddove si sottolinea che “un assetto contabile Accrual costituisce un supporto essenziale per gli interventi di valorizzazione del patrimonio pubblico, grazie ad un sistema di imputazione, omogeneo e completo, del valore contabile dei beni delle pubbliche amministrazioni”, affermazione quasi sorprendente, che sembra individuare nella più adeguata valorizzazione del patrimonio delle pubbliche amministrazione la reale finalità del nuovo “assetto contabile”. Mentre, più calibrata appare, invece, la riformulazione contenuta nella versione del PNRR di recente approvata dal Consiglio dell'Unione europea, secondo la quale l'obiettivo della riforma è quello “di portare a compimento il quadro concettuale di riferimento per un sistema unico di contabilità Accrual secondo i criteri qualitativi definiti da Eurostat, gli standard di contabilità Accrual e il piano dei conti multidimensionale”. Vedi anche: Contabilità pubblica: cosa prevede la riforma Accrual del 26 aprile 2024. Il nuovo sistema di contabilità basato sul principio Accrual L'implementazione del nuovo sistema di contabilità basato sul principio Accrual necessita della definizione e della successiva approvazione dei seguenti elementi fondamentali: il quadro regolamentare; gli standard contabili; le linee guida generali; il piano dei conti multidimensionale. Il cronoprogramma della riforma, prevede innanzitutto che venga definito l'impianto normativo che regolamenta il nuovo sistema contabile. C'è da dire però, che al momento, sono stati approvati il “quadro concettuale” e il nuovo “piano dei conti multidimensionale”, mentre si sta ancora lavorando ai nuovi standard contabili Itas. Infatti, finora sono stati approvati in via definitiva solo nove Itas (i nn 1 – Composizione e schemi del bilancio di esercizio, 2 – Politiche contabili, cambiamenti di stime contabili, correzioni di errori e fatti intervenuti dopo la chiusura dell'esercizio, 4 – Immobilizzazioni materiali, 5 – Immobilizzazioni immateriali, 10 – Rimanenze, 13 – Fondi, passività potenziali e attività potenziali, 15 – Benefici per i dipendenti, 16 – Prestazioni sociali in denaro, 17 – Ratei e risconti). Mentre, altri due Itas sono in consultazione (i nn 3 – Operazioni, attività e passività in valuta estera e 6 – Accordi per servizi in concessione: concedente), e sette sono gli Itas in elaborazione (i nn. 7 – Locazioni, 8 – Riduzione di valore delle attività, 9 – Ricavi, proventi e lavori in corso su ordinazione, 11 – Strumenti finanziari, 12 – Bilancio consolidato, 14 – Partecipazioni in collegate e accordi a controllo congiunto, 18 – Costi e oneri).   Secondo la tabella di marcia originaria, l'intero impianto avrebbe dovuto essere pronto per la fine del 2023, al fine di consentire nel 2024 l'avvio di una sperimentazione su un numero limitato di amministrazioni pubbliche (metodo già adottato nella riforma contabile adottata con il D.Lgs. 118/2011). Amministrazioni scelte in modo da rappresentare le diverse tipologie di enti. Ad oggi, di questo passaggio non si ha ancora traccia. Parallelamente, non è stato ancora avviato un percorso di formazione del personale, che ad oggi, nella prospettiva temporale a disposizione, sarebbe fortemente limitato e teorico.  L'obiettivo però prevede che nel 2026 la contabilità Accrual entri in vigore in almeno il 90% delle pubbliche amministrazioni, per poi essere applicata all'intero comparto negli anni immediatamente successivi. L'attuale incertezza legata a questa riforma, e un insieme di scetticismo, timore e ansia per un progetto di cui si capiscono poco i contenuti, ma ancora meno gli obiettivi, ci induce a dubitare della reale e concreta attuazione della stessa.  Riformare il sistema contabile di un ente non è un obbiettivo semplice, né tantomeno perseguibile in un arco temporale limitato, perché una riforma seria impone profonde modifiche di tipo organizzativo, manageriale e informatico. Quindi necessita porsi alcune domande: la contabilità Accrual sostituirà la contabilità finanziaria di tipo autorizzatorio? la nuova contabilità, basata su scritture contabili di tipo economico-patrimoniale, cosiddetto sistema in partita doppia, continuerà ad avere solo valore conoscitivo o anche precettivo; si continuerà ad utilizzare la matrice di correlazione, per la rilevazione delle operazioni contabili? Al riguardo, occorre considerare che attualmente la contabilità economico-patrimoniale, già in uso da anni in tantissime pubbliche amministrazioni, negli enti locali e territoriali assume per lo più un ruolo solo “derivato” rispetto alle rilevazioni effettuate in contabilità finanziaria, con finalità meramente di tipo statistico. Ciò avviene mediante l'applicazione di una “matrice di transizione” che associa alle rilevazioni di contabilità finanziaria la corrispondente alimentazione dei conti di contabilità economico-patrimoniale. Con l'introduzione del metodo della partita doppia, non ci dovrà più essere una subalternità o, se si preferisce, una derivazione della contabilità economico-patrimoniale rispetto a quella di tipo finanziario, ma quantomeno le due contabilità assumeranno pari dignità. Ciò detto, è necessaria una riflessione sulla portata della matrice di correlazione tra il piano dei conti finanziario e quello economico patrimoniale, che, stante la situazione temporale prospettata, rende difficile immaginare una sua totale dismissione. E ciò proprio perché i due sistemi contabili (finanziario ed economico-patrimoniale) dovranno continuare a convivere, si ritiene che la matrice di correlazione, opportunamente aggiornata ai nuovi principi, possa rimanere ancora lo strumento su cui basare la futura applicazione pratica della riforma contabile in atto. Mentre l'alternativa seria – quella a cui si dovrebbe lavorare – è di gestire un doppio binario parallelo, imponendo l'eliminazione di un meccanismo che comunque ha notevoli limitazioni, che si legano ad automatismi che non potranno mai sostituire l'intelligenza e la tecnica professionale di un contabile. Osservazioni Se è pur vero che gli automatismi, stante l'attuale sistema contabile integrato, sono sicuramente un aiuto importante, gli errori indotti dall'utilizzo della matrice di correlazione, che non è altro che una versione sofisticata e moderna del vecchio “prospetto di conciliazione”, sono tanti e di rilevante impatto sull'evidenza della reale situazione economica e patrimoniale di una pubblica amministrazione. È chiaro che servirà un'adeguata e rigorosa formazione degli operatori contabili, relativamente ad un buon livello di conoscenza del sistema contabile di rilevazione in partita doppia, con una adeguata conoscenza del concetto di competenza economica (ma ci resta il tempo di formarli?). Sono questi i veri problemi su cui la riforma è veramente in ritardo, nonostante si tratti di temi che avrebbero dovuto essere oggetto di una forte campagna di sensibilizzazione alla formazione degli operatori della PA che operano presso i servizi finanziari da almeno un decennio. Si è perso finora troppo tempo a pensare a come semplificare quello che non può che essere un sistema complesso (un sistema integrato di contabilità finanziaria ed economico patrimoniale), così come a difendere a oltranza la centralità della contabilità finanziaria. Vai allo Speciale "Revisione enti locali" di MementoPiù Expert Solution Fisco. Troverai orientamenti pratici, esempi e checklist che affrontano una vasta gamma di obblighi, controlli e responsabilità del revisore degli enti locali in costante evoluzione. ...

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