sabato 13/07/2024 • 06:00
L’assemblea Cdp di lunedì pomeriggio dovrebbe procedere alle nomine del board: ragione dello stallo è che tra i candidati proposti dai partiti non si arriva al numero di donne voluto dallo Statuto. Martedì le stime preliminari Istat sull’inflazione di giugno dovrebbero confermare che i prezzi al consumo sono rimasti stabili allo 0,8% come a maggio. Lo stesso giorno parte la decima legislatura del Parlamento UE.
Raffaella Polato
- Inviata del Corriere della SeraLunedì 15 – L’assemblea (forse) per le nomine Cdp
Mah. Dovrebbe essere semplice, in fondo. Eppure, sulle nomine dei consiglieri di Cassa Depositi e Prestiti la maggioranza è riuscita a sollevare un evitabilissimo polverone politico. L’assemblea che nel pomeriggio dovrebbe (condizionale d’obbligo) finalmente procedere arriva dopo quattro rinvii: convocata inizialmente per il 24 maggio era già stata aggiornata una prima volta al 20 giugno, poi al 27, poi ancora al 2 luglio, infine a oggi. La ragione dello stallo è la seguente: lo Statuto Cdp prevede obbligatoriamente che sui nove membri del consiglio quattro siano donne, mentre nelle proposte di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia a quota quattro non si arriva in nessun modo. Di qui l’escamotage brillantemente escogitato da non si sa chi: eliminare alla radice il problema cambiando lo Statuto e includendo nel conteggio i cinque posti del consiglio di gestione. Ovvio che la sola idea di rimuovere l’obbligo sulla parità di genere nel board, pur se la modifica aumenterebbe complessivamente da quattro a cinque le presenze femminili, abbia scatenato enormi polemiche. Se sufficienti o meno a frenare le intenzioni della maggioranza, con conseguente nuovo spostamento dell’assemblea, lo capiremo oggi.
Martedì 16 – Von der Leyen alla prova dell’Europarlamento
Parte ufficialmente stamattina con l’insediamento dei deputati neoeletti, la decima legislatura del Parlamento europeo. I lavori di questa prima sessione plenaria andranno avanti fino a venerdì 19. Momento chiave, una volta costituiti tutti gli organismi dell’assemblea: l’elezione della nuova presidenza della Commissione. La nomina spetta al Consiglio Ue, dunque ai capi di Stato e di governo dei 27 Paesi membri: e loro hanno alla fine hanno votato per il bis di Ursula von der Leyen. Il dettaglio è che la conferma spetta, appunto, al Parlamento. E così come è vero che, giovedì 18 luglio, non dovrebbero esserci sorprese, non è escluso nemmeno il contrario.
Martedì 16 – L’inflazione in giugno…
Le stime preliminari Istat dicono che, in giugno, i prezzi al consumo sono rimasti stabili: 0,8%, esattamente come a maggio. Oggi i numeri definitivi dovrebbero confermare il dato. Commentato così dal Governatore Fabio Panetta all’assemblea dell’Abi, martedì 10 luglio: “L’inflazione italiana, che fino alla scorsa estate era superiore alla media dell’area dell’euro, è rapidamente scesa, raggiungendo valori molto contenuti e contribuendo in misura significativa alla disinflazione dell’area dell’euro nel suo complesso”. Il contributo citato dal Governatore è continuato anche a giugno. Tant’è che Eurostat dovrebbe a sua volta confermare le stime preliminari e l’ulteriore calo: 2,5% dal 2,6% del mese precedente.
Giovedì 18 – … e le valutazioni della Bce
Quello che Fabio Panetta ha ricordato all’assemblea Abi, a proposito della disinflazione nell’area euro, è ciò che all’inizio di giugno ha spinto la Bce ad abbassare di 25 punti base i tassi ufficiali. Poco, secondo i più, considerato che non si vedeva un ritocco da nove mesi e che i livelli erano (e restano) decisamente elevati. La linea dell’Eurotower rimane tuttavia quella della prudenza. Dunque, nessuno si aspetta dalla riunione di oggi – l’ultima di politica monetaria prima della pausa estiva – nuovi ribassi. Per l’appuntamento con un nuovo taglio le scommesse – se si è molto, ma molto ottimisti - guardano a non prima di settembre.
Venerdì 19 – Nuovi addii a Piazza Affari
Continuano le uscite da Piazza Affari. Oggi (salvo rinvii) si chiudono le Offerte pubbliche che porteranno alla cancellazione dal listino di Civitanavi System e Medica. Salirà così a una quindicina il numero delle società che da inizio anno hanno abbandonato il listino.
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