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martedì 02/07/2024 • 06:00

Lavoro Dalla Cassazione

Legittimo il licenziamento dopo il rifiuto di seguire le direttive aziendali

Il rifiuto del lavoratore di rendere la propria prestazione secondo le direttive aziendali, opposto reiteratamente e ingiustificatamente per più giorni, costituisce condotta idonea a ledere definitivamente il vincolo fiduciario e a giustificare il licenziamento. A statuirlo è la Cassazione, con ordinanza 24 giugno 2024 n. 17270.

di Elena Cannone - Avvocato

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  • Tempo di lettura 6 min.
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Nella fattispecie in esame, la Corte d'appello territorialmente competente accoglieva il reclamo proposto da una società, respingendo, in riforma della decisione di primo grado, l'impugnativa del licenziamento per giustificato motivo soggettivo proposta da un proprio dipendente nel 2018. Nel formulare la sua decisione, la Corte distrettuale evidenziava, innanzitutto, che: il licenziamento era stato intimato a fronte del rifiuto del lavoratore di eseguire la prestazione lavorativa per 4 giorni; il lavoratore aveva confermato, in sede di interrogatorio libero, le dichiarazioni a sua firma apposte sugli ordini di servizio in forza dei quali veniva assegnato ad eseguire la raccolta dei rifiuti con l'ausilio di un automezzo aziendale; su tali fogli il lavoratore aveva scritto di essere un operatore ecologico, di non essere tenuto a svolgere mansioni di autista e che sarebbe rimasto a disposizione in cantiere; solo durante l'interrogatorio libero era emerso che il lavoratore in quel periodo aveva avuto un problema fisico, con la produzione in giudizio di un certificato, rilasciato il 7 agosto 2019, in cui il medico attestava di averlo avuto in cura dal 2 agosto 2018 alla metà di settembre 2018 per una patologia per la quale aveva consigliato il riposo assoluto. Ad avviso dei giudic...

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