Beni ai soci: quando la concessione non rientra tra i redditi diversi

La società semplice è uno tipico strumento utilizzato nel wealth planning da valutare con grande attenzione più per gli aspetti civilistici, che per quelli fiscali, i quali tuttavia presentano, in determinate situazioni, peculiari vantaggi. Come noto, ai sensi dell'art. 2249 c.c. non può svolgere attività commerciale. Storicamente è da sempre impiegata nel settore agricolo, ma è ormai sdoganato l'utilizzo per lo anche altre attività di mero godimento e detenzione di beni (tra gli altri vedasi le massime del Comitato Notarile delle Tre Venezie n. O.A.11 e G.A.10 per l'attività immobiliare e la Circ. AE n. 32/E/2011 che richiama la sentenza della Corte di Giustizia Europea C-222/2004 del 10 gennaio 2006 per l'attività di holding). In via generale, la concessione in godimento di beni ai soci è soggetta ad una specifica disciplina. L'applicazione della stessa alle società semplici è stata oggetto della sentenza di Cassazione n. 17441/2024. La disciplina dei beni concessi in godimento ai soci L'art. 2, c. da 36-terdecies a 36-duodevicies, del D.L. n. 138/2011, convertito dalla L. n. 148/2011 ha inserito nel nostro ordinamento tributario la disciplina in commento. In particolare, è stato introdotto l'art. 67, c. 1, lett. h-ter del TUIR prevede che costituisce reddito diverso in capo al socio (e familiari) concessio...