sabato 15/06/2024 • 06:00
È la settimana in cui Bruxelles deciderà sull’eventuale procedura di deficit eccessivo per l’Italia. Sempre a Bruxelles si farà il punto, lunedì, sulla questione ambientale, in particolar modo sui rifiuti del settore tessile e alimentare. Martedì ci sarà l’assemblea generale di Toyota e l’ex ceo di Boeing siederà davanti alla commissione del Senato Usa. Giovedì occhi puntati sulla Bank of England che deciderà sui tassi.
Fabio Sottocornola
- Giornalista economicoMaria Elena Zanini
- GiornalistaLunedì 17 giugno - Riunione dei ministri europei dell'Ambiente Nell'agenda dei ministri dell'Ambiente c'è la proposta della Commissione di rivedere la direttiva quadro sui rifiuti, concentrandosi sui settori tessile e alimentare ad alta intensità di risorse. Obiettivo: trovare un orientamento generale circa la riduzione degli impatti ambientali e climatici associati alla produzione e alla gestione dei rifiuti tessili e alimentari. Tra i punti all'ordine del giorno, anche fare il punto sul greenwashing per aiutare i consumatori a prendere decisioni sostenibili e informate su prodotti o servizi. Oltre al traguardo climatico europeo per il 2040 e il percorso verso la neutralità climatica entro il 2050. Martedì 18 giugno - L’assemblea generale di Toyota Un meeting degli azionisti che sembra quasi un banco degli imputati. Almeno per Akio Toyoda, il presidente della Toyota che già un anno fa aveva affrontato (e superato) le dure critiche dei potenti fondi pensione americani, contrati alla sua nomina al vertice della prima casa automobilistica mondiale. Gli investitori esteri chiedevano più trasparenza su temi come l’attività di lobbyng e l’impegno del carmaker per clima e ambiente. Il copione da processo rischia di ripetersi oggi, in particolare alla luce dello scandalo sui dati non corretti e i test falsati da Toyota per le prove di collisione o il funzionamento degli airbag. Secondo il governo di Tokio, tali irregolarità potrebbero violare degli standard accettati dall’Onu. Intanto, Toyoda ha già chiesto scusa pubblicamente, e con un profondo inchino. Basterà? Martedì 18 giugno - L'ex ceo di Boeing davanti alla commissione del Senato Usa Oggi è il giorno in cui il ceo uscente di Boeing Dave Calhoun, testimonierà davanti a una commissione del Senato statunitense. Sotto la lente, la sicurezza dei velivoli del gruppo americano dopo che a gennaio in 737 MAX dell'Alaska Arilines è stato costretto ad effettuare un atterraggio per l'esplosione in volo di un pannello della fusoliera. E soprattutto, dopo un'udienza che si è tenuta lo scorso aprile in cui diversi informatori hanno parlato di "problemi di sicurezza" in tre dei quattro aerei commerciali attualmente prodotti dalla Boeing. Già nel 2021 il dipartimento di giustizia americano aveva sospeso un'azione penale contro il costruttore in seguito a due incidenti aerei mortali avvenuti nel 2018 e nel 2019, quando due velivoli 737 MAX precipitarono a causa del malfunzionamento di un dispositivo, provocando il decesso di 346 persone. Il congelamento dell'azione giudiziaria era legato al fatto che per tre anni Boeing avrebbe garantito standard di sicurezza eccellenti sulla produzione di aeromobili. Accordo non rispettato per il dipartimento di giustizia Usa. Mercoledì 19 giugno - Le raccomandazioni della Commissione europea Il primo avvertimento da Bruxelles era arrivato nel novembre scorso. Secondo la Commissione Ue il documento programmatico 2024 dell’Italia non era “pienamente in linea” con le raccomandazioni del Consiglio europeo. Oltre che a Roma, la letterina di avviso era arrivata in altre otto capitali europee, Berlino e Parigi incluse. E poi dovevano passare le elezioni del Parlamento, insomma non c’era fretta di prendere troppo sul serio quelle parole sui “frequenti cambiamenti nella politica fiscale che aumentano l’incertezza nell’economia”. O la richiesta di un sistema fiscale più equo e “di ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro”. Finita la tregua elettorale, il governo di Bruxelles deve decidere su eventuali procedure di deficit eccessivo. Anche se, a urne chiuse gli equilibri politici nel Vecchio Continente non sono gli stessi di prima. Giovedì 20 giugno -La Bank of England decide sui tassi I precedenti non aiutano. Se la Bce di Christine Lagarde ha già iniziato a ridurre i tassi d’interesse, la Fed di Jerome Powell è rimasta ferma. E dunque, che cosa farà oggi la Bank of England guidata dal governatore Andrew Bailey? Da un sondaggio tra 65 economisti, tutti tranne due, sono convinti che la riduzione non comincerà subito ma in agosto e con un altro taglio alla fine dell’anno. Sono gli stessi esperti che stimavano probabile già per oggi una riduzione dei tassi dal livello di 5,25%, il top da 16 anni in qua. Invece, sempre secondo le aspettative, ci sarà da attendere. Del resto, anche l’economia britannica non appare così brillante: il tasso di disoccupazione è risalito al 4,4%. E se l’inflazione pare avviata a un rientro in area 2%, Mr. Bailey sembra propendere per un atteggiamento di grande cautela.
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