lunedì 17/06/2024 • 06:00
Dopo il versamento dell'acconto IMU, il contribuente potrebbe rendersi conto di errori commessi nella determinazione dell'imposta. Se l'errore ha comportato un minore esborso, è sempre possibile ravvedersi prima della notifica dell'accertamento. Versamenti in eccesso, invece, a conguaglio del saldo o da chiedere a rimborso.
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Dopo il termine di pagamento dell'acconto IMU (17 giugno 2024), potrebbe ricorrere la necessità di intervenire nuovamente sui calcoli laddove ci si renda conto di aver commesso errori nella determinazione dell'imposta o semplicemente per aver omesso il pagamento.
Errore frequente si verifica nell'ipotesi di opzione per il versamento in unica soluzione. Ciò in quanto, normalmente, l'acconto IMU deve essere calcolato tenendo conto di aliquote e detrazioni deliberate dai comuni nell'anno precedente e risultanti dalle pubblicazioni sul portale del federalismo fiscale del MEF. Se si opta, come la legge consente, per il pagamento annuo in unica soluzione, va da sé che, mancando la fase del conguaglio, entro la data del 17 giugno, cadendo quest'anno il 16 di domenica, devono potersi consultare sul sito del MEF gli atti deliberativi delle aliquote. È d'uopo precisare che le deliberazioni dei sindaci vanno collocate nell'apposita sezione del sito internet ministeriale sino al 14 ottobre di ogni anno e gli atti devono essere consultabili dai contribuenti, tutt'al più, a decorrere dalla data del 28 ottobre. La pubblicazione degli atti costituisce condicio sine qua non della efficacia delle decisioni assunte. Infatti, ove i predetti termini non siano rispettati, continuano ad essere efficaci le aliquote dell'anno precedente o comunque dell'ultimo anno per il quale l'ente municipale
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Paola Aglietta
- Dottore Commercialista e Revisore Legale in TorinoRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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