Il primo obiettivo che OIC intende perseguire con il nuovo progetto per le PMI è quello di raccogliere i principali problemi applicativi mediante la pubblicazione, nei prossimi mesi, di questionari specifici diretti a vari stakeholder. Intanto è già stato costituito uno specifico sotto-comitato del Comitato Principi Contabili coordinato da Fabrizio Di Lazzaro, ordinario dell’Università Luiss di Roma.
Nella stessa riunione del 28 maggio 2024, il CdA dell’Organismo Italiano di Contabilità ha anche licenziato la risposta alla consultazione dell’EFRAG (organismo contabile europeo) sugli standard di sostenibilità per le piccole e medie imprese. In particolare, per quando riguarda la bozza di standard obbligatorio per le piccole e medie imprese quotate (LSME ED) l’OIC ha espresso dubbi sul fatto che l’attuale testo “soddisfi l’obiettivo di proporzionalità” richiesto allo standard europeo.
L’articolato - ha osservato l’Organismo Italiano - contiene obblighi informativi ancora eccessivamente granulari/onerosi rispetto alla capacità amministrativa di una piccola impresa, sebbene quotata. L’OIC, in particolare, ha proposto di orientare diversamente l’approccio seguito dall’EFRAG. Mentre l’attuale principio per le quotate è, di fatto, la versione semplificata dei principi di rendicontazione per la sostenibilità messi a punto per le grandi imprese, l’Organismo Italiano suggerisce di costruire il medesimo standard sulla base del principio VSME, che contiene regole facoltative costruite ad hoc per rispecchiare le esigenze delle piccole e medie imprese non quotate.
Nel caso delle PMI quotate quel principio diverrebbe obbligatorio - come richiede la direttiva europea sulla rendicontazione di sostenibilità (la CSRD) con un modulo aggiuntivo contenente poche altre informazioni. Questa impostazione consentirebbe di risolvere anche un problema di conformità che attualmente preoccupa molte piccole imprese non quotate. Poiché i dati contenuti nello LSME ED rappresentano il massimo delle informazioni che le grandi imprese possono richiedere alle PMI incluse nella loro catena del valore, in gran parte non quotate, queste ultime si troverebbero in difficoltà se i due standard (per quotate e non quotate) fossero sostanzialmente diversi. “Si auspica - ha sottolineato il Presidente di OIC Pizzo – che il report di sostenibilità redatto ai sensi del VSME possa, nella sua versione finale, diventare lo strumento informativo con il quale le PMI soddisfino le esigenze informative dei loro user, in particolare degli intermediari finanziari, consentendo a questi ultimi di essere anche compliant con le regolamentazioni europee”.
Come noto, nell'ambito del mandato conferito dalla Corporate Sustainability Reporting Directive ("CSRD") di fornire consulenza tecnica alla Commissione Europea ("CE") sugli European Sustainability Reporting Standards ("ESRS"), l'EFRAG è stato incaricato di sviluppare lo standard per le PMI che sono anche enti di interesse pubblico. In breve, queste includono quelle i cui valori mobiliari (obbligazioni, azioni e altri titoli) sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato dell'Unione Europea, le istituzioni piccole e non complesse (“SNCI”) e gli assicuratori e riassicuratori captive: tutte queste sono definite "LSME". L'ESRS LSME sarà emanato come atto delegato ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2026 con un ulteriore opt-out di due anni. L'obiettivo dell'ESRS LSME ED è quello di stabilire requisiti di rendicontazione proporzionati e pertinenti alla portata e alla complessità delle attività e alle capacità e caratteristiche delle LSME. Si prevede che ciò favorisca un migliore accesso ai finanziamenti da parte delle PMI ed eviti discriminazioni nei loro confronti da parte degli operatori del mercato finanziario, in quanto consentirà la disponibilità di informazioni standardizzate sulla sostenibilità.
L'ED LSME è un unico standard composto da tre sezioni generali: "1. Requisiti generali", "2. Informazioni generali" e "3. Politiche, azioni e obiettivi". Inoltre, esso si compone di tre sezioni dedicate alle metriche: "4. Ambiente", "5. Sociale" e "6. Condotta aziendale".
L'EFRAG ha anche sviluppato uno standard volontario di rendicontazione della sostenibilità per le PMI non quotate (“VSME”). Il pacchetto di misure di sostegno alle PMI della CE del settembre 2023 fa riferimento al VSME come misura per sostenere le PMI nell'accesso ai finanziamenti sostenibili. L’Exposure Draft in analisi propone, dunque, un semplice strumento di rendicontazione per aiutare le micro, piccole e medie imprese non quotate (PMI non quotate) a rispondere alle richieste di informazioni sulla sostenibilità che ricevono dalle controparti commerciali (cioè banche, investitori o grandi aziende di cui le PMI non quotate sono fornitori) in modo efficiente e proporzionato, nonché per facilitare la loro partecipazione alla transizione verso un'economia sostenibile.
Sulla base dell'accettazione del mercato, si prevede che il VSME ED standardizzi le attuali molteplici richieste di dati ESG (che rappresentano un onere significativo per le PMI non quotate), riducendo il numero di richieste non coordinate che ricevono. Questo dovrebbe aiutarle ad avere un migliore accesso a finanziatori, investitori e clienti.
Il VSME ED è strutturato in un “Modulo Base” e in due moduli opzionali aggiuntivi, i.e. un “Modulo Narrative-Policies, Actions and Targets (PAT)” e un “Modulo Business Partners”.
Fonte: Com. stampa OIC 28 maggio 2024