X

Homepage

  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali
  • Info dagli ordini
  • Podcast
  • Video
  • Rassegna stampa
  • Archivio ultime edizioni
  • Il mio archivio

Scopri i nostri servizi esclusivi

Registrati alla Newsletter

Iscriviti al canale WhatsApp

Segui il canale Spotify

  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali
Altro
  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali

lunedì 27/05/2024 • 06:00

Fisco DALLA CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA

Monitoraggio fiscale: quando non va dichiarato il bene utilizzato in leasing

È assente nell'ordinamento un obbligo normativo espresso di dichiarare, ai fini del monitoraggio fiscale, la titolarità di un contratto di leasing avente a oggetto un'imbarcazione detenuta a soli fini privati e non avente caratteristiche di investimento.

di Massimo Romeo - Esperto fiscale e pubblicista

+ -
  • Tempo di lettura 1 min.
  • Ascolta la news 5:03

  • caricamento..

Il caso

L'Agenzia delle Entrate notificava ad una s.s. e ai soci provvedimenti di irrogazione delle sanzioni per le annualità dal 2011 al 2017 scaturenti da violazioni della normativa in materia di monitoraggio fiscale (d.l. 28 giugno 1990, n. 167). In particolare, era stata contestata l'omessa compilazione del quadro RW in relazione alla titolarità di un contratto di leasing finalizzato all'utilizzo di un'imbarcazione da diporto.

I motivi di impugnazione

Con il ricorso, società e soci, precisavano che la particolare forma societaria impediva di svolgere qualsiasi forma di attività commerciale e, nel caso di specie, l'attività si era esaurita nella gestione del contratto stipulato con la società di leasing, proprietaria del bene, per l'utilizzo dello stesso, affidato poi gratuitamente al socio di maggioranza. Veniva, altresì, evidenziato come la detenzione dell'imbarcazione in questione non avesse prodotto redditi in Italia, né era astrattamente o potenzialmente suscettibile di produrne anche per il divieto imposto dal registro Navale delle Isole Cayman presso cui la barca era registrata come “imbarcazione da diporto”. L'obbligo di monitoraggio era da escludersi anche in considerazione del fatto che la società non era proprietaria del bene ma semplice utilizzatrice in virtù del contratto di leasing nel quale, peraltro, era previsto il divieto di costituzione di pegni o altre garanzie sul bene e il divieto di cessione in uso o in godimento a terzi. Veniva, altresì, richiamata dai ricorrenti la prassi della stessa Agenzia (Risoluzione nn. 171\E\2009 e 412\E\2008, circolare n. 9\E\2002, circolari nn. 43\E\2009 e 45\E\2010) in cui si esclude la sussistenza dell'obbligo di monitoraggio laddove le concrete modalità di utilizzo del detentore non siano suscettibili di produrre redditi in Italia.

La posizione del Fisco

L'Ufficio ribadiva la legittimità del proprio operato ritenendo che il contratto di leasing fosse equiparabile nella sostanza ad un finanziamento volto all'acquisizione del bene con pagamento rateale e ricordando come l'obbligo di monitoraggio vada assolto non solo in caso di effettiva, ma anche solo di «potenziale produzione di redditi imponibili in Italia». Pertanto, benché i controlli svolti dalla G.d.F. non avessero accertato attività lucrative conseguenti all'utilizzo della barca, non si poteva escludere a priori un eventuale noleggio dell'imbarcazione. L'Ufficio, altresì, ricordava che la normativa sul monitoraggio fiscale, illustrata anche nelle istruzioni alla compilazione del quadro RW del modello Unico, non prevede l'esercizio di una attività commerciale attuale e potenziale, e fonda l'obbligo di dichiarazione solo ed esclusivamente sulla qualificazione del bene, ossia “investimento” o “attività finanziaria”. In sostanza, secondo la tesi erariale, gli obblighi dichiarativi legati alle attività finanziarie estere prescindono dall'effettiva redditività delle stesse, in quanto l'esigenza che si vuole soddisfare è quella di fornire tutte le informazioni necessarie per lo svolgimento dell'attività di controllo da parte dell'Amministrazione finanziaria.

L'accoglimento del ricorso

I giudici hanno considerato dirimenti a favore delle parti private le seguenti circostanze di fatto:

  • la ricorrente, nella sua veste di società semplice, non poteva svolgere e di fatto non aveva svolto attività commerciale di nessun genere;
  • negli anni oggetto di accertamento aveva gestito un contratto di leasing con cui aveva avuto in detenzione (senza possibilità di cederne l'uso a terzi) una barca concessa in uso al socio di maggioranza;
  • nel registro Navale delle Isole Cayman la barca risultava registrata come “imbarcazione da diporto”;
  • la società di Leasing, proprietaria dell'imbarcazione, era tenuta a comunicare all'Anagrafe Tributaria la “esistenza dei rapporti … e di qualsiasi operazione di cui al periodo precedente compiuta al di fuori di un rapporto continuativo, nonché la natura degli stessi”, unitamente alla “indicazione dei dati anagrafici dei titolari e dei soggetti che intrattengono con gli operatori finanziari qualsiasi rapporto o effettuano operazioni … per conto proprio ovvero per conto o a nome di terzi”, come previsto dall'art. 7, comma 6, del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 605.

Sulla base delle suddette circostanze di fatto, i giudici piemontesi hanno ritenuto che la società ricorrente - per i vincoli giuridici legati alla sua natura e per quelli provenienti dagli intercorsi rapporti contrattuali - non poteva trarre dal bene utilità finanziarie o redditi di qualsiasi genere.  

L'obbligo comunicativo era da escludersi in quanto il bene in parola non poteva rientrare né nella categoria degli "investimenti", né in quella delle "attività" in grado di produrre redditi. I vincoli contrattuali e legali che caratterizzavano l'acquisizione e l'utilizzo del bene non ne permettevano "lecitamente" una gestione finalizzata alla produzione di redditi, nemmeno dal punto di vista potenziale se non sconfinando in un utilizzo contrario agli obblighi ed alle norme. La Corte ha, inoltre, osservato come, in ogni caso, l'Ufficio fosse già a conoscenza ed in possesso dei dati che avrebbe dovuto acquisire attraverso la compilazione del quadro RW al fine di esercitare il suo eventuale potere di controllo. Su tale ultimo spetto, gli interpreti ne hanno rilevato un contrasto con il generale obbligo per la pubblica amministrazione di comportarsi secondo buona fede e con spirito di collaborazione. Secondo la Corte, l'uso potenziale nei termini invocati dalla parte pubblica, se avulso dai limiti che nel caso concreto disciplinano la possibilità di utilizzazione del bene, sconfinerebbe in un obbligo generale ed assoluto di segnalazione. «Ma se così fosse, hanno concluso i giudici, il tenore letterale della norma sarebbe stato di diversa natura: la necessità di controllo delle " zone grigie" è cosa completamente diversa dalla pretesa di sottoporre a controllo anche i comportamenti e le azioni che si svolgono e si è obbligati a svolgere nel rispetto delle norme secondo diritto e buona fede».

Fonte: CGT II Piemonte 15 maggio 2024 n. 250

Contenuto riservato agli abbonati.
Vuoi consultarlo integralmente? Abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.
Quotidianopiù è anche su WhatsApp! Clicca qui per iscriverti gratis e seguire tutta l'informazione real time, i video e i podcast sul tuo smartphone.

© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.

Registrati gratis

Per consultare integralmente tutte le news, i podcast e i video in materia di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale, la rassegna stampa del giorno e ricevere quotidianamente la tua newsletter

Iscriviti alla Newsletter

Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

Funzionalità riservata agli abbonati

Per fruire di tutte le funzionalità e consultare integralmente tutti i contenuti abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.

Trovi interessante questo video?

Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.

Ricerca Vocale

Clicca sul microfono per cominciare a registrare il messaggio.

“ ”