giovedì 23/05/2024 • 11:56
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato, con un video sui social, la decisione di sospendere l’efficacia del decreto sul nuovo redditometro.
redazione Memento
Con un video sui social, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato la decisione di sospendere l’efficacia del decreto sul nuovo redditometro, in attesa di ulteriori approfondimenti, dopo le polemiche innescate dalla pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio 2024, del DM MEF 7 maggio 2024. La Presidente ha incontrato il viceministro Leo, con il quale ha avuto modo di confrontarsi sui contenuti del decreto che era stato predisposto dagli uffici del Ministero dell'Economia e delle Finanze, giungendo alla conclusione che al momento sia meglio sospendere questo decreto in attesa di ulteriori approfondimenti, in quanto l’obiettivo è e rimane quello di contrastare la grande evasione, senza per questo vessare con norme invasive le persone comuni. Non c’è nessuna intenzione da parte del Governo di introdurre un “grande fratello fiscale”, tuttavia è stata ereditata, secondo Meloni, una situazione molto pericolosa nella quale non c'è alcun limite al potere discrezionale dell'amministrazione finanziaria di contestare incongruenze tra il tenore di vita e il reddito dichiarato. Da qui la necessità di emanare un decreto ministeriale che prevedesse precise garanzie per i contribuenti. Il decreto in questione ha visto la luce dopo quasi dieci anni dal precedente, datato 2015, che era stato sospeso nel 2018. I nuovi indici, applicabili per accertare i periodi d’imposta dal 2016, terrebbero conto delle medie ISTAT relative ad alcune spese che si sostengono comunemente nella vita di tutti i giorni. Il decreto individua il contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva sulla base del quale può essere fondata la determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche. Sul piano del merito, l’auspicio di Confprofessioni è che l’elenco delle spese indicate ai fini della determinazione della capacità reddituale dei contribuenti sia rivisto, focalizzandosi su variabili più adatte a individuare tenori di vita non in linea con i redditi dichiarati ed eliminando ogni riferimento a spese comunemente sostenute dalla generalità dei contribuenti. Sul piano del metodo è imprescindibile, al fine di evitare errori macroscopici, che venga preventivamente garantita e testata l’interoperabilità delle 161 banche dati gestite dall’Amministrazione finanziaria.
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Marco Ligrani
- Dottore commercialista in BariRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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