martedì 07/05/2024 • 13:41
Nel corso degli Stati Generali dei commercialisti, il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, ha ricordato il ruolo importante delle PMI. Si è parlato, inoltre, di pressione fiscale, ceto medio e di una cabina di regia presso il Gabinetto del Ministro della Giustizia.
redazione Memento
Rilanciare la logica dei distretti “Sul prossimo parlamento europeo graverà l’enorme compito di difendere e far crescere il sistema economico continentale in un contesto che si annuncia estremamente complesso. È importante che nel dibattito su questo tema stia emergendo una riflessione significativa sul ruolo delle PMI, che rappresentano l’ossatura non solo del nostro sistema imprenditoriale, ma dell’intera Europa. A tal riguardo crediamo che sarebbe opportuno rilanciare anche a livello comunitario l’esperienza dei nostri distretti, che hanno rappresentato per tanti anni un’importante e lungimirante esperienza di successo e che, con interventi normativi ad hoc, hanno tutte le carte in regola per essere rilanciati”. È quanto affermato dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, nel corso del suo intervento agli Stati generali della categoria. “La difesa di un tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese”, ha detto, “passa anche attraverso regole di accountability, di governance e di monitoraggio degli andamenti d’impresa che tengano conto di queste realtà sin dai tavoli europei su queste materie che sovente partono, nella loro impostazione, senza tenerne adeguatamente conto. Questa difesa – ha aggiunto – non deve essere acritica, perché la parcellizzazione del tessuto imprenditoriale non porta con sé solo i pregi della flessibilità di fronte a scenari sempre meno prevedibili e sempre più repentini nei cambiamenti, ma anche le debolezze di chi, al netto di nicchie di eccellenza, deve rinunciare in partenza ad essere interlocutore di grandi mercati che preferiscono soddisfare la propria domanda trovando un numero ristretto di interlocutori dalla grande capacità produttiva in termini di volumi, piuttosto che inseguendone una miriade con volumi limitati”. Pressione fiscale reale al 47,6% Secondo le ultime stime Istat dell’ottobre 2023, la quota di economia sommersa e di quella illegale computata nel Pil è pari al 10,5% nel biennio 2020-2021, in calo di 0,8 punti rispetto al 2019 e di 2,5 punti rispetto al livello più alto dell’ultimo decennio raggiunto nel 2014 (13%). Pertanto, la pressione fiscale reale, calcolata sul Pil al netto del sommerso e dell’illegale, nel 2021 è pari al 47,6%, con un differenziale di 5 punti su quella ufficiale, invariato rispetto al 2020, ma sensibilmente inferiore al valore di 6,4% fatto registrare nel 2013 allorché la pressione fiscale reale raggiunse il livello record del 49,8%. Sono i numeri elaborati dalla Fondazione nazionale dei commercialisti diffusi a margine degli Stati generali della professione. I commercialisti, nel corso dell'intervento agli Stati generali, sottolineano come il miglioramento registrato in otto anni nel valore differenziale con la pressione fiscale ufficiale è, dunque, pari a 1,4 punti ed è imputabile alla costante riduzione dell’economia sommersa. In particolare, la riduzione più importante si è verificata nel 2020, cioè nell’anno pandemico (-14%), mentre nel corso del 2021 l’incremento è stato in linea con quello del Pil nominale (+10%), rendendo così temporaneamente stabile il rapporto sommerso/Pil al 10,5%, livello più basso di sempre. Ceto medio “I vantaggi del “primo modulo” della riforma dell’Irpef non hanno riguardato i contribuenti con redditi superiori ai 50mila euro. I redditi superiori a 50mila euro scontano un’aliquota Irpef del 43%. È arrivato a nostro avviso il momento di guardare anche a questa fascia di ceto medio. Un eventuale intervento a suo favore, da modulare in funzione delle risorse disponibili, potrebbe interessare un ampliamento del secondo scaglione di reddito, quello con aliquota al 35%, da 50mila a 70mila euro. Tale misura risulterebbe neutra rispetto alle varie tipologie di reddito e, pertanto, rispetterebbe il principio di equità orizzontale”. È quanto affermato dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, intervento agli Stati generali della professione. Cabina di regia con commercialisti, avvocati e Notai Partirà a breve una cabina di regia presso il Gabinetto del Ministro della Giustizia con i Consigli Nazionali degli Avvocati, dei Commercialisti e dei Notai. Ad annunciarlo lo stesso Ministro Carlo Nordio nel suo intervento agli Stati generali dei Commercialisti. “Questa iniziativa – ha spiegato il ministro Nordio – ci consentirà di aprire un canale di ascolto e collaborazione permanente con le professioni del comparto economico-giuridico su tutti i temi riguardanti questo settore e che l’esecutivo si troverà ad affrontare. Si tratta di una novità che testimonia la volontà del Governo di coinvolgere le professioni così significative per il nostro sistema economico e giuridico già nella fase di formazione delle norme, in una logica consultiva e di supporto all’attività normativa del Ministero”.
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