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lunedì 06/05/2024 • 06:00

Impresa Dalla Cassazione

Azione di responsabilità: doveri degli amministratori e liquidazione del danno

La Cassazione, con sentenza 22 aprile 2024 n. 10739, si concentra sui principi centrali sui limiti dell'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori delle società di capitali. Da un lato, quanto al dovere di agire in modo informato; dall'altro lato, quanto ai limiti della quantificazione del danno risarcibile.

di Giovanni Ricci - Avvocato in Milano Studio legale Edoardo Ricci – Avvocati

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  • Tempo di lettura 1 min.
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Con la sentenza n. 10739 del 22 aprile 2024 la Cassazione ribadisce due principi in tema di responsabilità degli amministratori non operativi di società di capitali sui quali vale la pena tornare in questa sede in ragione della sua centralità rispetto al merito dell'azione di responsabilità ai sensi dell'art 2476 c.c (vigente nel 2012). L'iter processuale Vediamo allora in sintesi l'iter processuale culminato nell'asserto in commento per poi entrare nel merito del medesimo: Il Fallimento di una S.r.l. conviene in responsabilità gli amministratori non operativi della Società, ai quali rimprovera di non aver vigilato sull'operato dell'amministratore delegato (che aveva posto in essere operazioni illecite - in quanto ultra vires rispetto alla delega ricevuta e distrattive), in violazione degli obblighi posti dall'art. 2476 c.c.. Il Tribunale rigetta la pretesa della Procedura, la quale impugna davanti alla Corte d'Appello ottenendo la riforma del provvedimento di 1°, e così la condanna in solido degli amministratori non operativi ad un risarcimento, liquidato nella misura pari al passivo accertato in sede concorsuale. Gli amministratori soccombenti ricorrono davanti alla Corte di Cassazione: in un caso, in via principale, mediante cinque censure, ai sensi dell'art. 360 n. 3 c.p.c. (per la violazione e/o la falsa applicazione...

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