Con la risposta n. 94 del 17 aprile 2024, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che il credito d'imposta ZES non può essere considerato un'agevolazione ulteriore rispetto al credito d'imposta Mezzogiorno in relazione ai medesimi investimenti. Infatti, per gli investimenti effettuati nelle ZES, il relativo credito d'imposta costituisce, sotto diversi profili, un potenziamento ed ampliamento del credito d'imposta Mezzogiorno, mantenendo, in quanto compatibile, la medesima disciplina di riferimento di quest'ultimo. Le due misure non possono tra loro ritenersi cumulabili poiché non costituiscono due distinte agevolazioni fiscali, ma piuttosto rappresentano un'unica agevolazione, diversamente modulata in relazione agli ambiti territoriali in cui gli investimenti presi in considerazione delle relative disposizioni sono effettuati.
Bonus Mezzogiorno
Fino al 31 dicembre 2023 è attribuito il bonus Mezzogiorno alle imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, della Regione siciliana e delle regioni Sardegna e Molise e nelle zone assistite della regione Abruzzo come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 (art. 1 c. 98 L. 208/2015). Il credito d'imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di (art. 1 c. 100 L. 208/2015):
per le piccole imprese, 3 milioni di euro;
per le medie imprese, 10 milioni di euro;
per le grandi imprese, 15 milioni di euro.
Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l'acquisto dei beni; tale costo non comprende le spese di manutenzione.
Bonus ZES
Il credito d'imposta ZES è previsto per favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti, nonché l'insediamento di nuove imprese in dette aree. In relazione agli investimenti effettuati nelle ZES, il bonus Mezzogiorno è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2023 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni del bonus Mezzogiorno. Il credito di imposta è esteso all'acquisto di terreni e all'acquisizione, alla realizzazione ovvero all'ampliamento di immobili strumentali agli investimenti (art. 5 DL 91/2017).
La risposta delle Entrate
Nel caso di specie, una società ha già fruito del credito d'imposta Mezzogiorno per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 in impianti, attrezzature e macchinari e chiede se sia cumulabile, come misura ulteriore, il bonus ZES per gli stessi interventi. Come chiarito dall'AE, le due misure non sono cumulabili poiché non costituiscono due distinte agevolazioni fiscali. Laddove un eventuale dubbio interpretativo fosse relativo alle concrete modalità per il riconoscimento del credito d'imposta ZES ''al posto'' del già fruito credito d'imposta Mezzogiorno non sarebbe comunque precluso alla società istante di presentare una nuova istanza di interpello ai sensi dell'art. 11 L. 212/2000, a condizione che naturalmente sussistano tutti i relativi presupposti richiesti dalla legge.
Fonte: Risp. AE 17 aprile 2024 n. 94