lunedì 15/04/2024 • 14:12
Secondo le nuove norme, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, ed entro il 2050 l’intero patrimonio edilizio dell’UE dovrà diventare “green”. Stop alle caldaie a gas dal 2040.
redazione Memento
È giunta all’approvazione finale la revisione della direttiva europea sulla prestazione energetica nell'edilizia che si prefigge l’ambizioso obiettivo di ridurre a zero le emissioni del patrimonio edilizio dell’UE entro il 2050. Dopo l’approvazione da parte del Parlamento, lo scorso 12 aprile la direttiva ha ottenuto il via libera definitivo del Consiglio dei Ministri e ora attende soltanto più la firma e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE. Situazione attuale Attualmente gli edifici rappresentano oltre un terzo delle emissioni di gas serra nell’UE: secondo la Commissione, sono responsabili del 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. In tale contesto, le nuove norme prevedono che tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Per quelli di proprietà delle autorità pubbliche la scadenza è fissata già al 2028. Per gli edifici residenziali, i Paesi membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell'energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. Cosa prevede la direttiva In base alla nuova direttiva, gli Stati membri dovranno inoltre ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le prestazioni peggiori entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica. Per decarbonizzare il settore edilizio, i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici includeranno una tabella di marcia con l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040. Per promuovere l’energia verde verrà garantita l'implementazione di idonei impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali e verranno realizzate infrastrutture per la mobilità sostenibile (punti di ricarica per auto elettriche all’interno o accanto agli edifici, precablaggi o condutture per ospitare future infrastrutture e parcheggi per biciclette). Prossime tappe Gli Stati membri avranno due anni per recepire le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale. La Commissione riesaminerà la direttiva entro il 2028, alla luce dell’esperienza acquisita e dei progressi compiuti durante la sua attuazione.
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