sabato 13/04/2024 • 06:00
Martedì all’assemblea di Stellantis, sotto scrutinio c’è la mega retribuzione dell’AD Carlos Tavres (36,5 milioni) bocciata dai proxy advisors internazionali. Milano diventa capitale globale del design con l’evento clou della città: il Salone edizione numero 62 e numeri sempre in crescita. Venerdì, Standard & Poor’s dà la nuova pagella ai conti del Paese.
Raffaella Polato
- Inviata del Corriere della SeraMartedì 16 – I prezzi di marzo L’Istat comunica i dati definitivi dell’inflazione nel mese di marzo. Le stime preliminari davano un aumento dell’1,3% su base annua. Siamo insomma sopra il +0,8% registrato a febbraio, ma perfettamente in linea con il tasso - 1,3%, appunto - previsto dalla Banca d’Italia per l’intero 2024. E sempre ampiamente sotto il tetto del 2% che rimane l’obiettivo Bce per la media europea. Martedì 16 – I nodi dell’assemblea Stellantis Non filerà tutto liscio per John Elkann e Carlos Tavares oggi, all’assemblea di Stellantis. Almeno non per quanto riguarda compensi e benefit, sonoramente bocciati dai proxy advisor. Glass Lewis e Iss hanno decretato che i 18,6 miliardi di profitti, otto (quasi) dei quali verranno versati ai soci sotto forma di dividendi, non giustificano gli stipendi dei top manager. Sono in particolare i 36,5 milioni riconosciuti all’amministratore delegato Tavares a essere definiti “eccessivi”, considerato che il livello equivale a 518 volte il salario medio dei dipendenti e soprattutto che, nel frattempo, il gruppo ha avviato massicci piani di esuberi in Italia, Francia e Stati Uniti. Nel mirino è finito anche il benefit da 430 mila euro accordato al presidente Elkann sotto forma di utilizzo dell’aereo aziendale per scopi personali. I consigli dei proxy sono di norma accolti dai fondi internazionali, e già così per Stellantis ci sarebbe un problema di immagine. Se a questi possibili “no” si aggiungesse quello del governo francese, azionista con il 9,9%, la censura - sebbene senza conseguenze pratiche - sarebbe di quelle pesanti. Martedì 16 – Apre il Salone del Mobile… Milano capitale globale del design inaugura oggi il suo evento clou. A pochi giorni dall’apertura il Salone del Mobile, edizione numero 62, si presenta con numeri in ulteriore crescita rispetto al 2023. È del resto la più importante manifestazione internazionale di tutto ciò che ha a che fare con l’arredo e, probabilmente, la più grande kermesse del Made in Italy. In calendario da oggi a domenica, tra Rho Fiera e gli eventi (Fuori Salone ma non solo) sparsi per l’intera città. Mercoledì 17 – … e Vinitaly tira le somme Verona capitale italiana dell’enologia chiude oggi la 56esima edizione di Vinitaly, proprio mentre Milano apre le porte della Design Week. Diciamo che è un po’ una staffetta ideale tra i maggiori eventi fieristici nazionali. Qui, a Veronafiere, sarà già tempo di bilanci. Il ruolo di polo internazionale del wine business, dopo qualche anno di sbandamento (non dovuto solo al Covid), dovrebbe uscirne confermato. Questo, almeno, indicavano i numeri del pre-apertura, domenica 14: oltre 4mila cantine e almeno 1.200 top buyer in arrivo da tutto il mondo. Mercoledì 17 – Il Rapporto Letta al Consiglio Ue Ultimo vertice dei capi di Stato e di governo prima delle elezioni che rinnoveranno Parlamento e Commissione Ue. Più che dall’agenda ufficiale questi due giorni – oggi e domani – saranno probabilmente occupati dalle trattative già in corso per la designazione dei prossimi leader. Comprensibile. Ma ciò rischia di oscurare un punto di indubbia importanza: la presentazione del Rapporto sul futuro del Mercato unico che il Consiglio aveva affidato a Enrico Letta. Finora si è parlato di più dell’altro report (quello sulla competitività) chiesto a un altro ex premier italiano, e anche questo è comprensibile visto che Mario Draghi è da sempre considerato un leader “naturale” per la Commissione. Sarebbe però un errore sottovalutare anche oggi, a lavoro ultimato, la Relazione di Letta. Venerdì 19 – Standard & Poor’s “vota” il Def Fresco di presentazione del Def, taglio delle stime sulla crescita del Pil incluso, il governo italiano guarda ora all’infilata di appuntamenti con le agenzie di rating. La prima ad aggiornare il proprio giudizio sarà, oggi, Standard & Poor’s. La tripla B che ci era stata attribuita a dicembre non dovrebbe essere a rischio. Qualche tensione invece nell’attesa dell’outlook, che sei mesi fa era rimasto invariato.
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