giovedì 11/04/2024 • 14:13
Il CNDCEC comunica di aver pubblicato il quarto numero dell’Informativa Reporting di Sostenibilità (IRS) intitolato "Strategia e Modello Aziendale. Guida alla rendicontazione secondo gli standard ESRS".
redazione Memento
"Strategia e Modello Aziendale. Guida alla rendicontazione secondo gli standard ESRS" è il titolo del quarto numero dell’Informativa Reporting di Sostenibilità (IRS) del Consiglio nazionale dei commercialisti, curata in questo caso da Luca Nardoni e Fabrizio Salusest. Nell’approfondimento – predisposto dalla Commissione “Reporting di sostenibilità” istituita nell’ambito dell’area di delega Sviluppo sostenibile, a cui è delegato il consigliere nazionale Gianluca Galletti – si sottolineano gli obblighi informativi previsti dallo standard ESRS2 in tema di Strategia (SBM-1, SBM-2 e SBM3), soffermandosi in particolare su Strategie e Modelli Aziendali. Obblighi informativi previsti dallo standard ESRS2 Nell’ambito degli obblighi di informativa previsti dall’ESRS 2, che si applicano a tutte le imprese che redigono la rendicontazione, al capitolo 3 “STRATEGIA” vengono previsti tre obblighi informativi: SBM-1 “Strategia, modello aziendale e catena del valore”, che prescrive “l'impresa comunica gli elementi della propria strategia che riguardano le questioni di sostenibilità o che influiscono su di esse, il modello aziendale e la catena del valore”; SMB-2 “Interessi e opinioni dei portatori di interessi”, che richiede “le modalità con cui si tiene conto degli interessi e delle opinioni dei portatori di interessi nella strategia e nel modello aziendale”; SBM-3 “Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale”, che prescrive di illustrare “i propri impatti, rischi e opportunità rilevanti e il modo in cui questi interagiscono con la sua strategia e il suo modello aziendale”. “Tradizionalmente – si legge nell’introduzione al nuovo numero dell’IRS – gli obblighi informativi sono stati orientati alla massimizzazione del profitto, da ottenere mediante una posizione competitiva, se possibile “unica”. Questa circostanza è certamente facilitata se al cliente viene fatta una proposta di valore distintiva e capace di soddisfare i suoi bisogni, ma anche solo i suoi desideri. I modelli strutturati su queste basi sono oggi meno efficaci nel supportare l’azione delle Direzioni aziendali in un’ottica di medio/lungo termine perché ogni proposta, per essere realmente “di valore”, deve rientrare nell’alveo dello “sviluppo sostenibile”: lo richiede la “Agenda 2030” e lo chiedono le filiere produttive, il sistema creditizio e ora anche i consumatori, con sempre maggiore intensità. Gli obblighi informativi SBM-1, SBM-2 e SBM-3 non fanno altro che invitare le imprese a rendere trasparente il loro impegno nello sviluppo sostenibile, ponendolo al centro delle loro strategie e dei loro modelli di business”. Fonte: Com. stampa CNDCEC 11 aprile 2024
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