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giovedì 04/04/2024 • 06:00

Impresa Appalti

Digitalizzazione dei contratti pubblici: il punto di Assonime

Assonime, con Circ. 28 marzo 2024 n. 7, affronta la tematica della nuova disciplina dei contratti pubblici, caratterizzata da un ampio ricorso alle nuove tecnologie digitali. Dopo un’analisi dei principali strumenti informatici che regolano il processo di approvvigionamento, il focus si sposta sui provvedimenti adottati da ANAC.

di Antonio Valentini - Avvocato specializzato in compliance, founder Opera Professioni Srl

di Nicola Damiani - Avvocato

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  • Tempo di lettura 7 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Con la circolare n. 7 del 28 marzo 2024 “La digitalizzazione dei contratti pubblici: strumenti e regole operative per la gestione delle procedure di approvvigionamento” l'Associazione fra le Società Italiane per Azioni (Assonime), dopo una breve ricostruzione dei nuovi strumenti informatici che regolano il processo di approvvigionamento delle pubbliche amministrazioni (“PA”), esamina i provvedimenti adottati dall'ANAC per accompagnare gli operatori economici nelle prime fase del processo di digitalizzazione.

Di seguito, si illustrano i principali spunti offerti nel documento oggetto di esame, che pone con forza l'accento su come la creazione di un'adeguata infrastruttura - cd. “ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale” - rappresenti un passaggio imprescindibile per la gestione delle procedure di approvvigionamento della PA con modalità digitali.

Il processo di digitalizzazione

Il processo di digitalizzazione della PA - che ha subito negli ultimi anni una notevole accelerazione - e lo sviluppo dei servizi digitali rientrano tra le caratteristiche che ogni Piano Nazionale deve garantire al fine di consentire agli Stati l'accesso alle risorse del Fondo Next Generation UE.

Pertanto, l'Italia, nel predisporre il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha destinato ingenti risorse alla digitalizzazione e all'innovazione dei processi, assumendosi al contempo l'impegno di portare a termine alcune riforme, tra cui lo sviluppo di un sistema nazionale di e-procurement .

In questo contesto, l'emanazione del d.lgs. n. 36/2023 - nuovo Codice dei contratti pubblici ("Codice”) - e l'introduzione del sistema di e-procurement costituiscono i due passaggi fondamentali della transizione digitale avviata nel nostro Paese e governata dai principi di:

  • digitalizzazione by default, che comporta l'utilizzo in via ordinaria di strumenti tecnologici;
  • unicità dell'invio di informazioni (cd. principio once only) che prevede per i cittadini e le imprese la possibilità di fornire una volta sola i propri dati alle autorità pubbliche; saranno queste ultime, poi, a dialogare fra loro trasferendosi i dati e le informazioni ricevute.

Al fine di accompagnare gli operatori economici in questa fase di transizione dal sistema tradizionale al sistema digitale e di favorire la regolare e tempestiva applicazione della nuova disciplina, l'ANAC ha emanato numerosi provvedimenti. Di seguito le principali delibere ANAC esaminate nella circolare Assonime:

  • n. 261/2023 – che individua le informazioni che le stazioni appaltanti sono tenute a trasmettere alla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP);
  • n. 262/2023 – che individua le informazioni che l'operatore economico deve inserire nel Fascicolo Virtuale dell'Operatore Economico (FVOE);
  • n. 263/2023 – che fornisce le indicazioni sulle modalità di attuazione della pubblicità legale tramite la BDNCP;
  • n. 264/2023 – che fornisce indicazioni sull'assolvimento degli obblighi di trasparenza ex d.lgs. n. 33/2013);
  • n. 582/2023 – che fornisce indicazioni pratiche sull'operatività dei nuovi sistemi informatici;
  • n. 584/2023 – che fornisce indicazioni pratiche per l'acquisizione del CIG.

L'ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale

La corretta gestione delle procedure di approvvigionamento digitali ha come prerequisito la creazione di un'infrastruttura basata:

  • sull'interoperabilità tra le banche dati della PA;
  • sull'interazione tra queste e le piattaforme digitali.

A seguito degli ultimi interventi normativi, oggi l'ecosistema di approvvigionamento digitale ha come punto focale la Piattaforma Digitale Nazionale dei Dati (“PDND”), che permette di alimentare in modo continuativo e automatizzato la BDNCP, all'interno della quale sono raccolte tutte le informazioni relative alle procedure di appalto.

La comunicazione tra le stazioni appaltanti (“SA”) e la BDNCP avviene attraverso le Piattaforme di Approvvigionamento Digitale (“PAD”) certificate dall'AGID. Le PAD interagiscono con la BDNCP e, per il suo tramite, con la PDND secondo sistemi di interconnessione e interoperabilità.

Nell'ipotesi in cui le SA non dispongano di una PAD certificata, potranno avvalersi:

  • di una delle piattaforme messe a disposizione da altre stazioni appaltanti
  • dei servizi resi da centrali di committenza (es. il MePA gestito da Consip).

Inoltre, in questa fase di avvio dell'e-procurement, allo scopo di favorire la continuità delle procedure di approvvigionamento, l'ANAC ha comunicato che per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 - in caso di impossibilità o difficoltà di ricorso alle PAD certificate - le stazioni appaltanti possono utilizzare fino al 30 settembre 2024 l'interfaccia web messa a disposizione dalla Piattaforma contratti pubblici (PCP).

Gli obblighi di pubblicità legale

Tra le varie fasi del ciclo di vita del contratto, le PAD certificate svolgono una funzione fondamentale anche per l'adempimento degli obblighi di pubblicazione di bandi, avvisi e altre informazioni relative alla procedura di affidamento.

Difatti la stazione appaltante, al fine di ottemperare agli obblighi di pubblicità legale ex artt. 84 e 85 del Codice, deve avvalersi della PAD per trasmettere alla BDNCP i dati necessari alla pubblicazione.

La pubblicità legale sulla BDNCP sostituisce quella effettuata sulla Gazzetta ufficiale, nazionale o europea, sui giornali quotidiani e ogni altra forma di pubblicità telematica.

Come chiarito dall'ANAC, dal 1° gennaio 2024 le stazioni appaltanti sono tenute a rendere accessibili i documenti di gara attraverso il collegamento ipertestuale al proprio sito, così da garantirne l'accesso e la disponibilità fino al completamento della procedura e per tutto il periodo di esecuzione del contratto.

Adempimento degli obblighi di trasparenza

Nel rinnovato sistema di e-procurement, il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni di cui al d.lgs. n. 33/2013 devono essere garantiti mediante modalità digitali.

Ai sensi dell'art. 35 del Codice, l'accesso ai documenti relativi alle procedure di affidamento e all'esecuzione di contratti pubblici avviene mediante l'acquisizione diretta dei dati e delle informazioni inserite nelle piattaforme. In virtù di tale previsione normativa, in luogo della pubblicazione di atti e documenti in originale (a eccezione di quelli previsti per la pubblicità legale), per le SA è sufficiente la trasmissione ad ANAC dei dati e delle informazioni ivi contenute.

Pertanto, le stazioni appaltanti trasmettono alla BDNCP le informazioni inerenti alle procedure del ciclo di vita del contratto pubblico - a eccezione delle informazioni riservate o secretate - attraverso le PAD certificate. Sarà poi onere dell'Autorità provvedere alla pubblicazione dei dati ricevuti sul portale PCP e sulla Piattaforma unica della trasparenza (“PUT”).

Le SA, inoltre, sono tenute a garantire la trasparenza dei dati trasmessi alla BDNCP così come disciplinato dal d.lgs. n. 33/2013. Tale obbligo sarà agevolmente assolto con la pubblicazione - nella sezione “Amministrazione Trasparente”, sottosezione “Bandi di gara e contratti” del sito istituzionale - di un collegamento ipertestuale alla BDNCP, senza necessità di ulteriori adempimenti. Tali informazioni dovranno rimanere disponibili per un periodo di almeno di cinque anni dalla pubblicazione e, comunque, nel rispetto delle previsioni dell'art. 8, c. 3 del d.lgs. n. 33/2013.

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