mercoledì 27/03/2024 • 17:13
L’UNGDCEC, con Com. Stampa 27 marzo 2024, ha aspramente criticato l’approvazione in data 26 marzo 2024 da parte del MEF di un nuovo DL in materia di agevolazioni edilizie che elimina la possibilità di applicare la remissione in bonis.
redazione Memento
Con il comunicato stampa del 27 marzo 2024, l’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha aspramente criticato l’approvazione in data 26 marzo 2024 da parte del MEF di un nuovo decreto legge in materia di agevolazioni edilizie. Il testo al momento non è nella versione definitiva, ma metterebbe definitivamente il limite per il futuro alle opzioni alternative per l’utilizzo dei relativi benefici fiscali. Al di là delle novità sulle opzioni in senso stretto, dalla bozza di Decreto e dal relativo comunicato si apprende in particolare l’eliminazione della possibilità di applicare l’istituto della remissione in bonis ai crediti derivanti dagli interventi edilizi, circostanza che avrebbe consentito, con il pagamento di una sanzione ridotta, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024. Con questa modifica, il termine perentorio diventa invece quello del 4 aprile 2024, dunque con un residuo di appena 5 giorni lavorativi per procedere con la comunicazione delle opzioni. Secondo il comunicato, tale modifica si è resa necessaria al fine di conoscere l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate, ma, secondo UNGDCEC, se il fine fosse veramente questo, sarebbe stato più ragionevole chiedere l’invio di una comunicazione al fine di acquisire i dati necessari, senza modificare, per l’ennesima volta, le carte in tavola, comprimendo pesantemente un diritto che cittadini, imprese e professionisti avevano dato per certo. Tra le varie misure adottate, infatti, ci si dimentica sempre più di un principio che continua a non essere rispettato ossia la tutela dell’affidamento, che dovrebbe invece rappresentare il fulcro dell’intero sistema di diritto, non esclusivamente in ambito tributario. L’auspicio di UNGCDCEC è, dunque, che si possano correggere in extremis tali previsioni, prima della loro formalizzazione definitiva, e soprattutto che, in linea generale, tra gli equilibri di bilancio (fondamentali) e l’appropriatezza della tecnica legislativa (parimenti imprescindibile), il governo tenga altresì a mente la necessità di mantenere viva la fiducia in capo a cittadini e contribuenti. Fonte: Com. Stampa UNGDCEC 27 marzo 2024
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