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mercoledì 20/03/2024 • 06:00

Impresa Nota Banca di Italia

Necessaria maggior cooperazione tra banche e compagnie assicurative

Banca di Italia ha pubblicato una Nota sui rischi operativi delle imprese e coperture assicurative. Emerge come molti intermediari, anche tra quelli che ritengono rilevanti i rischi operativi, non tengono conto, sia per la concessione del credito sia per il pricing, della presenza di coperture assicurative.

di Antonio Conforti - Dirigente Aziendale, Responsabile di Ufficio Legale e di Organismo di Vigilanza

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  • Tempo di lettura 7 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Banca di Italia (“BdI”) in data 14.03 ha pubblicato una propria Nota di Stabilità finanziaria e vigilanza (“Nota”) sui Rischi operativi delle imprese e coperture assicurative.

Giova innanzitutto segnalare come le imprese sono generalmente esposte a rischi riguardanti l’attività aziendale (“Rischi Operativi”) che possono incidere sulla loro redditività e sulle loro condizioni finanziarie. La sottoscrizione da parte delle imprese di specifiche polizze assicurative può ridurre gli esborsi determinati da un evento avverso connesso con tali rischi, contribuendo a mitigare il rischio di credito assunto dalle banche e a migliorare le condizioni di accesso ai finanziamenti per le imprese. Il ruolo delle coperture assicurative può essere particolarmente rilevante per le aziende di minore dimensione, in genere caratterizzate da maggiori vincoli di liquidità, e per la gestione di nuove tipologie di rischio, come quello climatico.

La Nota analizza la rilevanza dei rischi operativi delle imprese e delle relative coperture assicurative nel processo di concessione del credito da parte delle banche italiane. L'analisi utilizza i risultati di una sezione monografica dell'indagine regionale sul credito bancario (Regional Bank Lending Survey, “RBLS”) condotta da BdI nei primi mesi del 2023.

In estrema sintesi, emerge che:

  1. sebbene una percentuale elevata di banche consideri rilevanti i rischi operativi 'tradizionali' (quali incendio, furto e insolvenza di un debitore dell'impresa), l'attenzione riservata ai rischi 'emergenti' (climatico e soprattutto cyber) è meno diffusa;
  2. molti intermediari, anche tra quelli che ritengono rilevanti i rischi operativi, non tengono conto, sia per la concessione del credito sia per il pricing, della presenza di eventuali coperture assicurative, soprattutto per le tipologie di rischi emergenti;
  3. vi sono difficoltà a integrare l'informazione sulla presenza di una copertura assicurativa nei modelli di valutazione del credito;
  4. l'adeguamento dei modelli usati dagli intermediari e la disponibilità di polizze idonee a essere incorporate in tali modelli potrebbero consentire agli operatori di sfruttare maggiormente i potenziali benefici delle coperture assicurative in termini sia di un contenimento del rischio di credito per le banche sia di minori costi di finanziamento per le imprese.

Questionario RBLS

Il questionario RBLS (“Questionario”) viene sottoposto semestralmente ai responsabili delle politiche del credito e riguarda prevalentemente i fattori che influenzano la domanda e l’offerta di credito. All’ultima rilevazione hanno partecipato 244 banche (“Banche”), che rappresentano l’89% dei prestiti bancari.

Di seguito si sintetizzano i risultati più interessanti:

  1. più dell’80% delle Banche ritiene rilevante il rischio di insolvenza di un debitore dell’impresa. Il dato sottolinea l’impatto significativo di questa tipologia di evento sulla sostenibilità finanziaria e sul rischio di credito dell’impresa finanziata;
  2. molto meno centrali vengono (60%) vengono considerati gli “altri rischi operativi” (furto, incendio, trasporto merci, e responsabilità verso terzi). Data l’ampia diffusione delle coperture contro questi rischi, alcune Banche potrebbero non ritenere necessario considerarli nel processo di concessione del credito. Una parte degli intermediari potrebbe anche valutare che questa categoria di rischio non abbia in genere un impatto determinante sulla capacità delle imprese di far fronte ai propri debiti finanziari;
  3. l’attenzione verso i rischi operativi aumenta con le dimensioni della Banche, ciò potrebbe dipendere da una maggiore capacità di questi intermediari di tenere conto nei propri modelli di rischi più complessi da valutare. Fa eccezione il rischio cibernetico, dove la distribuzione è piuttosto omogenea tra Banche;
  4. marginale è l’attenzione verso i cyber risk, ritenuti rilevante solo dal 17% degli intermediari, probabilmente perché la platea di imprese che sono molto esposte a questo rischio è relativamente ristretta;
  5. circa il 44% considera rilevanti i rischi naturali e climatici ma solo il 7% ritiene questi rischi molto rilevanti;
  6. oltre la metà delle Banche tiene conto delle polizze più frequentemente sottoscritte dalle imprese (rischio di insolvenza di un debitore dell’impresa e le altre tipologie di rischio operativo) nel processo di concessione del credito;
  7. una quota non trascurabile di intermediari, tuttavia, non considera la presenza di una polizza pur ritenendo il corrispondente rischio operativo rilevante, in particolare per i rischi naturali (circa un terzo) e per il cyber risk (poco meno della metà);
  8. per ciascuna tipologia di rischio gli intermediari considerano l’informazione sulla copertura assicurativa più importante per la concessione del prestito che per il pricing dello stesso;
  9. vi è una correlazione positiva tra rilevanza nella concessione e nel pricing. In particolare, per ciascuna categoria di rischio, le Banche che hanno segnalato la rilevanza nel pricing hanno anche indicato di considerare la polizza rilevante per la concessione (ma non viceversa). Le Banche considerano l’informazione della sottoscrizione di una polizza primariamente ai fini della decisione di concedere o meno il prestito (o dell’ammontare erogato); solo in alcuni casi, invece, ne tengono conto anche per fissare il tasso di interesse;
  10. la maggior parte delle Banche (circa due terzi) ha dichiarato di ottenere l’informazione sulla sottoscrizione di una polizza direttamente dall’impresa che domanda il finanziamento;
  11. la sottoscrizione di una polizza presso gli sportelli della Banca è una modalità che facilita la condivisione di informazioni;
  12. la comunicazione tra Banche e assicurazioni, invece, appare limitata: solo il 5% delle Banche, infatti, segnala le compagnie come canale informativo usato con regolarità;
  13. le Banche che non tengono conto delle coperture assicurative, quasi tutte di minore dimensione, hanno indicato anche la principale motivazione per ciascuna categoria di rischio. Circa la metà degli intermediari ha segnalato la difficoltà nell’integrare l’informazione sulla sottoscrizione di una polizza nei modelli di valutazione del credito. Ulteriore ostacolo è la mancanza di prodotti assicurativi idonei mentre sono più rari problemi associati all’affidabilità delle compagnie.

Conclusioni

Oltre ai dati puntuali del Questionario, giova segnalare che la considerazione da parte delle Banche della presenza di una copertura assicurativa è ostacolata soprattutto dalla difficile integrazione dell’informazione nei modelli di valutazione del credito e, in misura minore, dalla mancanza di prodotti assicurativi idonei a ridurre il rischio di credito e da difficoltà nel reperire le informazioni sulle coperture delle imprese.

In generale, soprattutto per le Banche di maggiore dimensione, l’informazione sulle coperture assicurative permetterebbe di migliorare i modelli di valutazione del rischio delle imprese affidate (anche a fini del calcolo dei requisiti prudenziali) mitigando rischi specifici, come quello climatico. La sottoscrizione di una polizza assicurativa è tuttavia utilizzata prevalentemente come informazione qualitativa nel processo di concessione del credito, meno frequentemente per la formulazione del pricing, soprattutto a causa della difficoltà per le Banche di valutare l’impatto effettivo delle singole polizze sul rischio di credito.

La forte eterogeneità dei contratti assicurativi e la scarsa disponibilità di dati, in termini di serie storica, sui danni subiti e sugli indennizzi ricevuti dalle imprese assicurate ostacolano l’uso dell’informazione sulle coperture assicurative nei modelli.

Le difficoltà emerse dal Questionario sarebbero superabili se banche e assicurazioni collaborassero sviluppando prodotti assicurativi specifici e più standardizzati. Si avrebbe, per di più, la possibilità di valutare la relazione tra le coperture assicurative delle imprese affidate e il loro rischio di default.

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