mercoledì 20/03/2024 • 06:00
Banca di Italia ha pubblicato una Nota sui rischi operativi delle imprese e coperture assicurative. Emerge come molti intermediari, anche tra quelli che ritengono rilevanti i rischi operativi, non tengono conto, sia per la concessione del credito sia per il pricing, della presenza di coperture assicurative.
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Banca di Italia (“BdI”) in data 14.03 ha pubblicato una propria Nota di Stabilità finanziaria e vigilanza (“Nota”) sui Rischi operativi delle imprese e coperture assicurative.
Giova innanzitutto segnalare come le imprese sono generalmente esposte a rischi riguardanti l’attività aziendale (“Rischi Operativi”) che possono incidere sulla loro redditività e sulle loro condizioni finanziarie. La sottoscrizione da parte delle imprese di specifiche polizze assicurative può ridurre gli esborsi determinati da un evento avverso connesso con tali rischi, contribuendo a mitigare il rischio di credito assunto dalle banche e a migliorare le condizioni di accesso ai finanziamenti per le imprese. Il ruolo delle coperture assicurative può essere particolarmente rilevante per le aziende di minore dimensione, in genere caratterizzate da maggiori vincoli di liquidità, e per la gestione di nuove tipologie di rischio, come quello climatico.
La Nota analizza la rilevanza dei rischi operativi delle imprese e delle relative coperture assicurative nel processo di concessione del credito da parte delle banche italiane. L'analisi utilizza i risultati di una sezione monografica dell'indagine regionale sul credito bancario (Regional Bank Lending Survey, “RBLS”) condotta da BdI nei primi mesi del 2023.
In estrema sintesi, emerge che:
Questionario RBLS
Il questionario RBLS (“Questionario”) viene sottoposto semestralmente ai responsabili delle politiche del credito e riguarda prevalentemente i fattori che influenzano la domanda e l’offerta di credito. All’ultima rilevazione hanno partecipato 244 banche (“Banche”), che rappresentano l’89% dei prestiti bancari.
Di seguito si sintetizzano i risultati più interessanti:
Conclusioni
Oltre ai dati puntuali del Questionario, giova segnalare che la considerazione da parte delle Banche della presenza di una copertura assicurativa è ostacolata soprattutto dalla difficile integrazione dell’informazione nei modelli di valutazione del credito e, in misura minore, dalla mancanza di prodotti assicurativi idonei a ridurre il rischio di credito e da difficoltà nel reperire le informazioni sulle coperture delle imprese.
In generale, soprattutto per le Banche di maggiore dimensione, l’informazione sulle coperture assicurative permetterebbe di migliorare i modelli di valutazione del rischio delle imprese affidate (anche a fini del calcolo dei requisiti prudenziali) mitigando rischi specifici, come quello climatico. La sottoscrizione di una polizza assicurativa è tuttavia utilizzata prevalentemente come informazione qualitativa nel processo di concessione del credito, meno frequentemente per la formulazione del pricing, soprattutto a causa della difficoltà per le Banche di valutare l’impatto effettivo delle singole polizze sul rischio di credito.
La forte eterogeneità dei contratti assicurativi e la scarsa disponibilità di dati, in termini di serie storica, sui danni subiti e sugli indennizzi ricevuti dalle imprese assicurate ostacolano l’uso dell’informazione sulle coperture assicurative nei modelli.
Le difficoltà emerse dal Questionario sarebbero superabili se banche e assicurazioni collaborassero sviluppando prodotti assicurativi specifici e più standardizzati. Si avrebbe, per di più, la possibilità di valutare la relazione tra le coperture assicurative delle imprese affidate e il loro rischio di default.
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