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venerdì 08/03/2024 • 06:00

Lavoro Decreto PNRR

Lavoro domestico: esenzione contributiva biennale nei nuovi rapporti

Il Decreto PNRR introduce un'esenzione contributiva per i nuovi rapporti di lavoro domestico a tempo indeterminato, tecnicamente perfettibile, economicamente coerente al fine dichiarato, ottima come indirizzo ma inefficace a causa della copertura di una platea di rapporti infinitesimale.

di Andrea Zini - Consulente del lavoro e Presidente ASSINDATCOLF

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  • Tempo di lettura 7 min.
  • Ascolta la news 5:03

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L'art. 29 del DL 19/2024 (Decreto PNRR) è intitolato “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare”, in questo contenitore troviamo sostanzialmente tre gruppi di disposizioni: revisione delle regole del lavoro negli appalti; esenzione contributiva biennale per i datori di lavoro domestico per gli anziani fragili; patente a punti per imprese con cantieri temporanei o mobili. La misura di esenzione contributiva, prevista ai commi da 15 a 18, è quella che ora ci interessa. Pur essendo piccola cosa, sia all'interno dell'articolo 29 che di tutto il DL 19/2024, e pur essendo piccolissima cosa relativamente al numero complessivo di lavoratori del settore del lavoro domestico, è assolutamente importante per la novità assoluta che introduce in materia di esenzione contributiva. Le caratteristiche dell'esenzione Analizzando il decreto, si può criticare il finanziamento totale ed il limitatissimo numero di rapporti cui il provvedimento è destinato. L'importo finanziato è di 127,2 milioni di euro nel periodo 2024-2027. Importo decisamente limitato se verifichiamo il numero di lavoratori FTE (tempo pino equivalente) cui può rivolgersi l'esenzione. Al massimo, parliamo di 24.900 lavoratori nel biennio, su una platea di oltre 2 milioni di lavoratori di cui solo 894 mila in regola o parzialmente in regola. Ma andiamo con ordine...

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