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mercoledì 06/03/2024 • 06:00

Lavoro I podcast di Antonello Orlando

Pace contributiva 2024: possibile il riscatto anche dal datore di lavoro

Per il biennio 2024-2025, gli iscritti a qualsiasi Gestione INPS privi di contributi al 31 dicembre 1995 possono riscattare i buchi contributivi anteriori al 2024. L’onere del riscatto può essere anche sostenuto dal datore di lavoro, ma solo per scelta del dipendente e nel limite massimo del premio di risultato.

di Antonello Orlando - Consulente del lavoro - Studio Nevio Bianchi & Partners

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  • Tempo di lettura 4 min.

La Legge di Bilancio 2024 ha reintrodotto, seppur in via sperimentale, il riscatto dei periodi scoperti da contribuzione.

Destinatari della misura qualunque iscritto a qualsiasi della gestione INPS, a condizione però che il soggetto sia privo di qualunque forma di contribuzione prima del 1996.

La pace contributiva è un riscatto che consente di coprire tutti i periodi vuoti, privi di contribuzione, ovviamente collocati dopo il 1995, per un massimo di 5 anni compresi dal primo contributo versato fino all'anno di versamento dell'ultimo e comunque entro il 31 dicembre 2023.

Il datore di lavoro

L'onere è a carico del lavoratore o dei suoi familiari, ma può essere anche sostenuto dal datore di lavoro. In questo caso, però, il datore di lavoro potrà sostenere l'onere solo per scelta del dipendente nel limite massimo del premio di risultato.

In questo caso, il datore di lavoro potrà farsi carico di almeno una parte dell'onere, infatti, l'onere è molto spesso gravoso perché pari al 33%.

Il vantaggio fiscale collegato alla pace contributiva è quello di una deducibilità piena.

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