Il ruolo delle rappresentanze sindacali nella gestione dei dati dei lavoratori

Il crescente fenomeno della digitalizzazione, l’uso di strumenti decisionali automatizzati e il ricorso a software dotati di intelligenza artificiale comporta una limitazione della libertà del lavoratore. Il legislatore italiano ha da sempre previsto della limitazione sulla sorveglianza del lavoratore. E una delle principali caratteristiche dei nuovi e moderni strumenti di lavoro lavorato è proprio la loro capacità di monitorare, tramite i dati, l’attività dei lavoratori. L’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori disciplina il controlla a distanza dell’attività lavorativa. Originariamente, l’articolo vietava qualsiasi forma di sorveglianza a distanza sul posto di lavoro salvo alcune determinate eccezioni regolamentante dalla norma. Con le modifiche introdotte nel 2015, è stato chiarito che i dispositivi dai quali deriva la sorveglianza possono essere implementati solo al ricorrere di determinate circostanze legittimanti. Invero, la loro installazione deve ancora seguire le regole stabilite nel 1970, prima dell’installazione, il datore di lavoro deve trovare un accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o in mancanza di accordo (o di assenza di rappresentanze) l’impianto deve essere autorizzato dall'ente competente. I dati raccolti possono essere utilizzati per scopi legati al rapporto di lavoro, a condizione che i dipendenti siano informati su come verranno usati e controllati questi strumenti e che sia assicurato il rispetto dell...