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venerdì 02/02/2024 • 14:30

Fisco DALLA STAMPA SPECIALIZZATA

Fatturazione elettronica: regole per non residenti ed enti non commerciali

La procedura del TD28 serve ad assolvere l'adempimento dell'esterometro e non una sanatoria dell'operazione in caso di ricezione, da parte di un operatore residente, di una fattura emessa con IVA da un soggetto non residente identificato in Italia.

di Matteo Dellapina - Avvocato, Cultore in Diritto Tributario presso l’Università di Pavia

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Fattura elettronica dei non residenti: estensione del documento TD28 A partire dal 1° febbraio 2024, il documento TD28 potrà essere impiegato esclusivamente per le fatture emesse da soggetti non residenti, identificati in Italia – ma non stabiliti – che abbiano erroneamente emesso la loro fattura con IVA, anziché in regime di reverse charge. In occasione di un incontro con la stampa specializzata, è stato richiesto all'Agenzia delle entrate se la compilazione del documento sia considerata una nuova modalità di regolarizzazione da parte del cessionario/committente. Il fisco ha dapprima sottolineato che il documento TD28 è utilizzato al solo fine di adempiere all'obbligo di comunicazione (art. 1, comma 3-bis, D. Lgs. 127/2015) sia per operazioni con cedenti di San Marino, che hanno emesso una fattura in formato cartaceo, sia nell'ipotesi in cui il cessionario/committente, invece che assolvere l'imposta con il regime dell'inversione contabile, riceva una fattura cartacea con l'addebito dell'IVA in rivalsa dal fornitore non stabilito, ancorché identificato in Italia (art. 6, comma 9-bis. 1, D. Lgs. 471/1997). Successivamente, è stato indicato dall'Amministrazione finanziaria che l'utilizzo del tipo di documento TD28 non incide sul disposto del richiamato art. 6, comma 9-bis.1, D.Lgs. 471/1997, ferme restando le previsioni di tale dispos...

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